[28/04, 07:57] Sergio D’Ascenzo: Geremia 45:1-5
” ma a te darò la vita come bottino, in tutti i luoghi dove tu andrai …”
“[1] Ecco la parola che il profeta Geremia rivolse a Baruc, figlio di Neria, quando questi scrisse queste parole in un libro, sotto dettatura di Geremia, l’anno quarto di Ioiachim, figlio di Giosia, re di Giuda. Egli disse: [2] «Così parla il Signore, Dio d’Israele, riguardo a te, Baruc: [3] “Tu dici: ‘Guai a me! poiché il Signore aggiunge tristezza al mio dolore; io mi consumo tra i gemiti e non trovo riposo’”. [4] Digli così: Così parla il Signore: “Ecco, ciò che ho costruito, io lo distruggerò; ciò che ho piantato, io lo sradicherò; questo farò in tutto il paese. [5] Tu cercheresti grandi cose per te? Non le cercare! Poiché, ecco, io farò venire del male sopra ogni carne” dice il Signore “ma a te darò la vita come bottino, in tutti i luoghi dove tu andrai”».
Questo breve capitolo è completamente dedicato a Baruc e alla profezia / promessa che il Signore gli dedicò attraverso Geremia.
In un contesto terribile di sofferenza, fame, esilio, morte … è più facile, cioè più spontaneo riflettere sull’essenzialità della vita … Un po’ come chi vive l’esperienza terribile del cancro, in quel tempo impara ad apprezzare ciò che conta davvero, smette di badare ai dettagli, agli aspetti secondari e quindi superflui della vita …
Baruc era costantemente sotto pressione, era amico, collaboratore, segretario di Geremia … Era il suo braccio operativo, con lui lavorava scrivendone sotto dettatura le parole rivelate da Dio, ma si occupava anche dei numerosi impegni esterni che il profeta non poteva svolgere nel lungo periodo in cui fu privato della libertà …
Fu una prigionia a volte terribile, vedendo la morte in faccia, come quando fu buttato nella cisterna e affondò nel fango, o a volte più leggera, in una sorte di ‘arresti domiciliari’ nel cortile della prigione …
Baruc era quindi totalmente associato a Geremia, anche quando significò rischiare la vita, per esempio quando Ieconia rifiutò l’esortazione del profeta fattagli in nome del Signore, accusando falsamente Baruc di fomentarlo contro lui e il residuo del popolo!
Capita, infatti, che anche le amicizie e collaborazioni più felici, fruttuose, di benedizione … vengano da altri viste in negativo e strumentalizzate per fare del male, come in questo caso …
Inoltre, nel contesto della sofferenza, quando non si riesce a vedere la luce in fondo al tunnel, quando tutto va male, si può capire più chiaramente le cose essenziali della vita …
È proprio in un tale contesto duro e sofferto che Dio rassicurò Baruc: È vero, sembra che tutto vada a rotoli, ma Io ci sono … Stai tranquillo … Nessuno potrà toccare la tua vita, perché è un mio dono e io la proteggerò!
Già, nulla può accadere a chi teme il Signore che Egli non voglia … la nostra vita è un dono che ci è concesso, perciò quella che è donata a me voglio viverla per Colui che la dona …