[12/02, 06:06] Sergio D’Ascenzo: Geremia 20:7-13
“Cantate al Signore, lodate il Signore, perché egli libera il povero dalla mano dei malfattori!”
“[7] Tu mi hai persuaso, Signore, e io mi sono lasciato persuadere, tu mi hai fatto forza e mi hai vinto; io sono diventato, ogni giorno, un oggetto di scherno, ognuno si fa beffe di me. [8] Infatti ogni volta che io parlo, grido, grido: «Violenza e saccheggio!» Sì, la parola del Signore è per me un obbrobrio, uno scherno di ogni giorno. [9] Se dico: «Io non lo menzionerò più, non parlerò più nel suo nome», c’è nel mio cuore come un fuoco ardente, chiuso nelle mie ossa; mi sforzo di contenerlo, ma non posso. [10] Poiché odo le diffamazioni di molti, lo spavento mi viene da ogni lato: «Denunciatelo, e noi lo accuseremo». Tutti quelli con i quali vivevo in pace spiano se io inciampo e dicono: «Forse si lascerà sviare; noi prevarremo contro di lui e ci vendicheremo di lui». [11] Ma il Signore è con me, come un potente eroe; perciò i miei persecutori inciamperanno e non prevarranno. Saranno molto confusi, perché non riusciranno; la loro infamia sarà eterna, non sarà dimenticata. [12] Signore degli eserciti, che provi il giusto, che vedi le reni e il cuore, io vedrò, sì, la vendetta che farai su di loro, poiché a te io affido la mia causa! [13] Cantate al Signore, lodate il Signore, perché egli libera il povero dalla mano dei malfattori!”.
È più che comprensibile questo lamento di Geremia, perché non solo vedeva come il suo popolo era ostinato nel peccato, come disprezzava la parola del Signore che egli annunciava, ma erano arrivati a picchiarlo e imprigionarlo nei ceppi …
Signore, Tu mi hai chiamato a servirti, mi hai convinto e io mi sono lasciato convincere … Tu regni su di me, certo, ma questo ha significato essere schernito da tutti, trovarmi solo contro tutti (7)
Ogni volta che apro bocca per annunciare il Tuo giudizio, si scatenano tutti contro di me … (8)
Ho anche provato a tacere, mi sono detto: «Io non lo menzionerò più, non parlerò più nel suo nome», c’è nel mio cuore come un fuoco ardente, chiuso nelle mie ossa; mi sforzo di contenerlo, ma non posso.»! (9) Non ci riesco, il Tuo fuoco brucia in me se taccio …
Come sarebbe bello che ognuno di noi provasse lo stesso senso di costrizione per l’annuncio del Vangelo!
Ciò che ottengo non è il loro ascolto, ma l’ostilità di tutti! (10) Tutti quelli con i quali vivevo in pace stanno a guardare, sperando che io cada, pronti ad accusarmi, ad attaccarmi, ad accusarmi! Non ho tregua, Signore!
Geremia sembra davvero smarrito, depresso, scoraggiato, annichilito … Ma è solo lo sfogo del suo dolore per la condizione del popolo e per quello che era costretto a subire … In realtà, pur in tutta quella triste situazione, pur nella persecuzione … la sua fede è salda nel Signore, ha gli occhi fissi su Lui!
Infatti dichiara la Sua fiducia in Dio::
“… Il Signore è con me, come un potente eroe; perciò i miei persecutori inciamperanno e non prevarranno. Saranno molto confusi, perché non riusciranno; la loro infamia sarà eterna, non sarà dimenticata.”!
Questa è e dev’essere la certezza di ogni figlio di Dio, anche nella persecuzione … Avere fiducia e certezza nel solo vero Dio, che vede il nostro cuore, Colui che farà la nostra vendetta contro i nemici, che ci dà la Sua Pace, Egli Si occupa della nostra causa e lo fa molto meglio di quanto mai potremmo fare noi! Perciò lasciamo con fiducia ogni cosa nelle Sue mani onnipotenti! (12)
L’ultimo verso del brano affrontato oggi invita infatti alla lode, alla riconoscenza, alla fiducia: “Cantate al Signore, lodate il Signore, perché egli libera il povero dalla mano dei malfattori!”.
A Dio non sfugge nulla e men che mai Gli sfugge il grido del poveto nella sua persecuzione! Perciò merita la nostra piena fiducia, la nostra riconoscenza, la nostra lode. ..
Grazie, Signore!