[11/04, 08:36] Sergio D’Ascenzo: Geremia 37:1-10

“Così parla il Signore: Non ingannate voi stessi …”

“[1] Il re Sedechia, figlio di Giosia, regnò al posto di Conia, figlio di Ioiachim, e fu costituito re nel paese di Giuda da Nabucodonosor, re di Babilonia. [2] Ma né egli, né i suoi servitori, né il popolo del paese diedero ascolto alle parole che il Signore aveva pronunciate per mezzo del profeta Geremia. [3] Il re Sedechia mandò Ieucal, figlio di Selemia, e Sofonia, figlio di Maaseia, il sacerdote, dal profeta Geremia per dirgli: «Prega per noi il Signore, nostro Dio». [4] Geremia andava e veniva in mezzo al popolo e non era ancora stato messo in prigione. [5] L’esercito del faraone era uscito d’Egitto; e quando i Caldei che assediavano Gerusalemme ne ebbero la notizia, tolsero l’assedio a Gerusalemme. [6] Allora la parola del Signore fu rivolta al profeta Geremia in questi termini: [7] «Così parla il Signore, Dio d’Israele: “Dite così al re di Giuda che vi ha mandati da me per consultarmi: Ecco, l’esercito del faraone, che era uscito in vostro soccorso, è tornato nel suo paese, in Egitto; [8] i Caldei torneranno e combatteranno contro questa città, la conquisteranno e la daranno alle fiamme”. [9] Così parla il Signore: “Non ingannate voi stessi dicendo: ‘Certo, i Caldei se ne andranno da noi’; perché non se ne andranno. [10] Anzi, anche se voi sconfiggeste tutto l’esercito dei Caldei che combatte contro di voi e non ne rimanessero che degli uomini feriti, questi si alzerebbero, ciascuno dalla sua tenda, e darebbero questa città alle fiamme”».

Questa sembra essere la profezia della disillusione …
Infatti, accadde che i caldei stavano in fase di assedio a Gerusalemme … regnava Sedechia … Ricordo anche che quando leggiamo qui “figlio di Giosia”, si intende evidentemente “discendente di Giosia …”

Sedechia fu il re del tempo dell’esilio, infatti fu costituito regnante vassallo, re sottomesso per amministrare la nazione assoggettata, da Nabucodonosor, re dei Caldei …

Non era il re del ravvedimento, perché -anche in quella situazione tragica – descrive Geremia: “Né il re Sedechia, né i suoi servitori, né il popolo del paese diedero ascolto alle parole che il Signore aveva pronunciate per mezzo del profeta Geremia.”! (1-2)

Il re fece un po’ come fanno i nostri amici non credenti, quando si vedono persi o in una situazione di bisogno e ci chiedono di pregare per loro … Ma è evidente che non c’è ravvedimento, è solo un tentativo di sfruttare a loro vantaggio quello che intuiscono essere un nostro buon rapporto con Dio …
Così fece anche il re Sedechia che mandò a dire al profeta Geremia: «Prega per noi il Signore, nostro Dio».

Ridicolo, assurdo, visto che non ascoltava affatto la parola di Dio …

Geremia, dopo la morte di Ioiachim, era evidentemente tornato libero … (4)

Perché ho parlato di profezia della disillusione? Perché in quella fase Sedechia – assediato dai caldei – aveva evidentemente ottenuto un accordo di soccorso da parte degli egiziani – che stavano in effetti mandando il loro esercito … In questo sperava il re giudeo, non nel Signore …

Di tutta risposta, i caldei tolsero l’assedio a Gerusalemme per affrontare gli egiziani che, la storia ci dice, furono costretti a tornare di corsa in Egitto, ma alla fine furono anch’essi assoggettati dai caldei … (5)

Sedechia, vedendo i caldei rinunciare all’assedio, si illuse che il pericolo minacciato da Geremia fosse passato … (6)

Ma Dio mandò Geremia da Sedechia per avvisarlo (7-8) che gli egiziani erano tornati indietro e: “i Caldei torneranno e combatteranno contro questa città, la conquisteranno e la daranno alle fiamme”!

Dio conclude questa parte della profezia di disillusione con una sorta di sfida a Sedechia, ostinato nel suo peccato (9): per assurdo “anche se voi sconfiggeste tutto l’esercito dei Caldei che combatte contro di voi e non ne rimanessero che degli uomini feriti, questi si alzerebbero, ciascuno dalla sua tenda, e darebbero questa città alle fiamme”!

Il messaggio era chiaro: la conquista caldea non era una disgrazia dovuta alla mania espansionistica di Nabucodonosor, ma la realizzazione del giusto giudizio di Dio verso i Suoi, verso Giuda che aveva tradito il Suo patto e disprezzato la Sua benignità!

Davanti alla volontà di Dio, davanti alle Sue decisioni e anche davanti al Suo giudizio … c’era ben poco da illudersi … Sì, quello che Dio decide accade per certo!

Lo ricorda giustamente, e per esperienza, Giobbe 42:2 “Io riconosco che tu puoi tutto e che nulla può impedirti di eseguire un tuo disegno.”!

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Chiesa Evangelica Isola

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