[24/03, 10:23] Sergio D’Ascenzo: Geremia 31:35-40
“… saranno consacrati al Signore e non saranno più sconvolti né distrutti, per sempre …”
“[35] Così parla il Signore, che ha dato il sole come luce del giorno e le leggi alla luna e alle stelle perché siano luce alla notte; che solleva il mare in modo che ne muggano le onde; colui che ha nome: il Signore degli eserciti. [36] «Se quelle leggi verranno a mancare davanti a me», dice il Signore, «allora anche la discendenza d’Israele cesserà di essere per sempre una nazione in mia presenza». [37] Così parla il Signore: «Se i cieli di sopra possono essere misurati e le fondamenta della terra di sotto scandagliate, allora anch’io rigetterò tutta la discendenza d’Israele per tutto quello che essi hanno fatto», dice il Signore. [38] «Ecco, i giorni vengono», dice il Signore, «che questa città sarà ricostruita in onore del Signore, dalla torre di Cananeel alla porta dell’Angolo. [39] Di là la corda per misurare sarà tirata in linea retta fino al colle di Gareb e girerà dal lato di Goa. [40] Tutta la valle dei cadaveri e delle ceneri e tutti i campi fino al torrente Chidron, fino all’angolo della porta dei Cavalli verso oriente, saranno consacrati al Signore e non saranno più sconvolti né distrutti, per sempre».
Il solo vero Dio, Colui che stava dando la Sua parola a Geremia, destinata al popolo di Giuda in esilio e perfino al resto d’Israele, già da tempo sotto il Suo giudizio a causa della loro incredulità, malvagità e del tradimento del patto con Dio … è il Creatore sovrano di ogni cosa!
Egli ha creato il sole, la luna, le stelle, il ciclo della luce e della vita … Egli ha separato la terra dalle acque, ha creato le meraviglie, determina e domina tutto ciò che il creato mostra, perfino le onde spaventose capaci di distruggere!
Il solo vero Dio e solo Creatore è chiamato “il Signore degli eserciti”!
Si, perché tutto ciò che esiste è stato fatto per la Sua gloria ed è al Suo servizio!
Gli “eserciti” non mi fanno pensare solo ad una gran quantità di guerrieri, di soldati, ma anche di stelle, di animali, di angeli … Tutti gli ‘eserciti’ Gli sono sottomessi ed esaltano la Sua onnipotenza e la Sua gloria! (35)
Questo Dio, il solo, l’eterno, Colui che è al di sopra di tutti, dichiara e promette che le Sue promesse sono eterne, per sempre … Lo fa questa volta con espressioni retoriche: Se le leggi che ho stabilito per i cicli della natura che ho creato verranno meno, anche le mie promesse cesseranno! (36)
Semmai un essere umano riuscisse a misurare i cieli che ho creato o le profondità della Terra, allora anche le mie promesse avranno un limite ed una fine …
So bene che le espressioni di Geremia su Israele sono usate da evangelici sionisti per affermare che questo significherebbe che Israele come nazione umana esisterà per sempre ma, sinceramente, credo che così dicendo non si voglia fare i conti con la storia ebrea e con tutti i brani del N.T. che affermano, invece, che certamente Israele ha avuto nell’antichità una grande importanza nella storia della Salvezza, nell’incarnazione del Messia e nella definizione del canone biblico … Ma “il vero Israele”, o l’Israele spirituale, come lo definisce Paolo, è l’insieme di ebrei e pagani convertiti a Cristo, quelli nei cui cuori Dio ha inciso la Sua Parola, la Sua Legge!
Quindi nel NT, e proiettando la riflessione nell’eternità, Israele resta un termine, una parola in senso spirituale, simbolico … Proprio come l’angelo lo diede come nuovo nome a Giacobbe e come aveva promesso ad Abramo, esprime il senso di un popolo fatto di moltitudini, tratto da ogni nazione nella storia e riscattato per il sangue del Messia, per essere il popolo di Dio!
Ovviamente, il voler insistere su un futuro di Israele etnico non mi crea alcun disturbo, ma non lo trovo rispettoso dell’inquadramento biblico fatto dall’apostolo Paolo, ebreo ed apostolo dei non ebrei …
La restante parte del brano (38-40) continua a descrivere delle immagini della vecchia Gerusalemme, quella prima della distruzione e dell’esilio, per dichiarare la certezza delle promesse di restaurazione di ‘Israele’ e, soprattutto (a mio parere) per proiettarci nella città celeste, nella Nuova Gerusalemme, che rappresenta simbolicamente in Apocalisse l’immagine della gloria del Regno eterno di Dio! Lo fa richiamando tutte le immagine tipiche della storia antica e più chiaramente immaginabili e comprensibili agli israeliti del tempo …
In questi ultimo verso, perfino tutto ciò che all’epoca era simbolo di morte e distruzione, sarebbe tornato ad essere sconvolto e rovesciato perfino nelle sensazioni, percezioni che avrebbero suscitato in chi le avrebbe osservate dopo l’intervento di Dio: «saranno consacrati al Signore e non saranno più sconvolti né distrutti, per sempre». (40)
“Per sempre”, sì questa è la prospettiva di coloro in cui cuori hanno vissuto l’irruzione dello Spirito di Dio nelle loro vite e i cui cuori sono stati incisi in modo indelebile dalla mano di Dio con la Sua Legge, per essere consacrati a Lui, per sempre!