[08/03, 09:41] Sergio D’Ascenzo: Geremia 27:1-11
“Anche quando i piani di Dio ci sembrano incomprensibili, restano i migliori, perché sono i Suoi …”
“[1] Nel principio del regno di Ioiachim, figlio di Giosia, re di Giuda, questa parola fu rivolta dal Signore a Geremia in questi termini: [2] Così mi ha detto il Signore: «Fatti delle catene e dei gioghi e mettiteli sul collo; [3] poi mandali al re di Edom, al re di Moab, al re dei figli di Ammon, al re di Tiro e al re di Sidone, mediante gli ambasciatori che sono venuti a Gerusalemme da Sedechia, re di Giuda. [4] Ordina loro che dicano ai loro signori: Così parla il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Direte questo ai vostri signori: [5] “Io ho fatto la terra, gli uomini e gli animali che sono sulla faccia della terra, con la mia gran potenza e con il mio braccio steso; io do la terra a chi voglio. [6] Ora io do tutti questi paesi in mano a Nabucodonosor, re di Babilonia, mio servitore; gli do pure gli animali della campagna perché gli siano sottomessi. [7] Tutte le nazioni saranno sottomesse a lui, a suo figlio e al figlio di suo figlio, finché giunga il tempo anche per il suo paese; allora molte nazioni e grandi re lo ridurranno in schiavitù. [8] La nazione o il regno che non vorrà sottomettersi a lui, a Nabucodonosor re di Babilonia, e non vorrà piegare il collo sotto il giogo del re di Babilonia, quella nazione io la punirò”, dice il Signore, “con la spada, con la fame, con la peste, finché io non l’abbia sterminata per mano di lui. [9] Voi dunque non ascoltate i vostri profeti, né i vostri indovini, né i vostri sognatori, né i vostri pronosticatori, né i vostri maghi che vi dicono: ‘Non sarete sottomessi al re di Babilonia!’ [10] Essi infatti vi profetizzano menzogna, per allontanarvi dal vostro paese, perché io vi cacci e voi periate. [11] Ma la nazione che piegherà il suo collo sotto il giogo del re di Babilonia e gli sarà sottomessa, io la lascerò stare nel suo paese”, dice il Signore, “ed essa lo coltiverà e vi abiterà”».
Geremia era stato chiamato da Dio ad essere profeta non solo a Giuda, ma anche “alle nazioni” e questo testo lo dimostra chiaramente …
Sempre nella fase storica che stiamo studiando, del periodo di servizio di Geremia, precisamente “nel principio del regno di Ioiachim, figlio di Giosia, re di Giuda”, Dio gli dà ancora una parola profetica da annunciare. (1)
Ancora una volta Dio gli ordina di presentare la Sua parola usando immagini forti che accompagnavano e rendevano più tangibili e impressionanti le sue parole … È un po’ come se oggi usassimo un video o una piccola sceneggiata, una rappresentazione teatrale per far passare un messaggio …
Geremia, procurati delle catene, prendi dei “gioghi” (quelli che si legavano sul collo degli animali per portare pesi o trainare) … (2)
Questi oggetti che parlano di schiavitù, di sottomissione, consegnali agli ambasciatori di Edom, Moab, Ammon, Tiro e Sidone (i vari regni intorno a Giuda) che sono in visita a Gerusalemme e “ordina loro che dicano ai loro signori: Così parla il Signore degli eserciti, Dio d’Israele …”!
Non era proprio una cosa gentile quella che Geremia dovette dire a quegli ambasciatori, quello che affidò a loro era un messaggio ‘pesante’ … Magari qualcuno fra loro si offese, si risentì, magari il re di Giuda lo considerò un affronto e una brutta figura che Geremia – da giudeo – gli stava facendo fare con i re di quegli ambasciatori … Una situazione antipatica, scomoda, pericolosa … ma che Dio impose al profeta! (3-4)
Il messaggio, in sostanza, era: Io sono il Creatore di ogni cosa, la Terra e ciò che contiene è mio, io decido i territori delle nazioni … perciò ho deciso di sottomettere tutti i vostri regni a Nabucodonosor, re di Babilonia, mio servitore; gli do proprio tutto (5-7) e voglio che tutti vi sottomettiate a lui, poi a suo figlio e anche suo nipote, finché arrivi il tempo del Mio giudizio anche per lui e la Sua nazione!
Come aveva già detto a Geremia e al re di Giuda, dopo 70 anni le cose sarebbero cambiate e “molte nazioni e grandi re lo ridurranno in schiavitù.”!
Quella di Dio attraverso Geremia non fu una proposta, ma la precisa volontà di Dio per Giuda e anche per tutte le nazioni intorno!
Un attimo! Ma la notiamo la ‘stranezza’? A differenza di Giuda, quelle erano nazioni pagane … Perciò non riconoscevano Dio come il Creatore e Sovrano su tutto, e quindi su di loro … Eppure Dio esercita il Suo diritto senza chiedere il loro permesso!
Inoltre precisa la Sua minaccia divina, per rendere ancora più chiaro il Suo ordine tassativo (8) … Chi rifiuterà di sottomettersi a Nabucodonosor e al suo dominio, come ho stabilito , se la vedrà con Me, sarò Io a punire chi rifiuta: “con la spada, con la fame, con la peste, finché io non l’abbia sterminata per mano di lui.”!
Non ascoltate i vostri falsi profeti, i vostri indovini, i vostri sognatori, i vostri pronosticatori, i vostri maghi … Tutti quelli a cui come al solito ricorrete per cercare di scoprire il vostro futuro … Essi cercheranno falsamente di rassicurarvi che non succederà …
Come sempre mentono e vi porteranno alla rovina, perché sarò inesorabile con chi non si sottometterà al mio volere! (10)
Invece, chi mi darà ascolta e accetterà di sottomettersi a Babilonia, come ho stabilito, dice il Signore, farò si che sopravviva, potranno “coltivare ed abitare” in esilio, ma conserveranno anche la loro terra … (11)
La promessa e la minaccia sono di Dio, il Re dei re, il solo Signore, il Creatore sovrano!
Non oso immaginare le reazioni nella testa di quegli ambasciatori e poi dei loro re … Ma penso a quanto coraggio dovette avere Geremia nell’osare dire una cosa così clamorosa, mentre il suo stesso popolo, per la stessa profezia, lo voleva morto …
Imparo anche che Dio, il Signore, è il sovrano, Colui che regna su tutte le nazioni e, per quanto dia spazio al regno limitato di Satana, Egli resta il sovrano su tutto e tutti … Perciò, anche quando non capiamo dobbiamo guardare lontano, oltre, credendo fermamente che Egli ha ragione e i Suoi piani sono sempre i migliori, a Suo modo e a Suo tempo!