[15/02, 07:24] Sergio D’Ascenzo: Geremia 21:8-14
“Ecco, io pongo davanti a voi la via della vita e la via della morte …”
“[8] A questo popolo dirai: “Così parla il Signore: ‘Ecco, io pongo davanti a voi la via della vita e la via della morte. [9] Colui che rimarrà in questa città morirà di spada, di fame o di peste; ma chi ne uscirà per arrendersi ai Caldei che vi assediano vivrà, e avrà la vita come suo bottino. [10] Io infatti volgo la mia faccia contro questa città per farle del male e non del bene’, dice il Signore; ‘essa sarà data in mano al re di Babilonia, ed egli la darà alle fiamme’”. [11] Alla casa dei re di Giuda di’: “Ascoltate la parola del Signore! [12] Casa di Davide, così dice il Signore: Amministrate la giustizia fin dal mattino, liberate dalla mano dell’oppressore colui al quale è tolto il suo, affinché l’ira mia non divampi come fuoco e arda al punto che nessuno la possa spegnere, per la malvagità delle vostre azioni. [13] Eccomi contro di te, o abitatrice della valle, roccia della pianura”, dice il Signore. “Voi dite: ‘Chi scenderà contro di noi? Chi potrà entrare nelle nostre abitazioni?’ [14] Io vi punirò secondo il frutto delle vostre azioni”, dice il Signore; “appiccherò il fuoco a questa selva di Gerusalemme ed esso divorerà tutto quello che la circonda”».
Geremia insiste nel presentare la Parola del Signore al popolo, nonostante i momenti difficili che stava vivendo come profeta controcorrente, gli scoraggiamenti e anche la persecuzione aperta …
Come succedeva fin dai tempi della emanazione della prima Legge di Dio data a Mosè, ancora una volta al popolo sono proposte la benedizione o la maledizione … o anche, nel caso delle parole espresse dal profeta: “Ecco, io pongo davanti a voi la via della vita e la via della morte.”!
Questa volta ciò che Dio aveva stabilito era fuori dalle aspettative del popolo e del re … Come avevamo accennato introducendo questo libro, il Signore voleva che il popolo di Giuda si sottomettesse pacificamente al re babilonese, perché nel piano sovrano di Dio c’era la volontà – pur in un quadro generale di giudizio per il peccato di Giuda – di creare una testimonianza in terra d’esilio che facesse conoscere il solo vero Dio ed il Suo culto a quel popolo pagano …
Restava il fatto che il giusto giudizio di Dio stava rovesciandosi su Giuda a causa del loro peccato, della loro ostinazione nell’idolatria ed in ogni sorta di malvagità … L’unica possibilità che restava loro era di ravvedersi davanti al Signore e sottomettersi al re babilonese … In caso contrario, restavano il giudizio e la morte … (9-10)
Un’altra parola di ammonizione è rivolta in particolare al re di Giuda e alla Sua casa: “Ascoltate la parola del Signore! Casa di Davide, così dice il Signore: Amministrate la giustizia fin dal mattino, liberate dalla mano dell’oppressore colui al quale è tolto il suo, affinché l’ira mia non divampi come fuoco e arda al punto che nessuno la possa spegnere, per la malvagità delle vostre azioni. (11-12)
Il tuo dovere sarebbe stato quello di osservare la mia Legge, amministrare fedelmente la giustizia e proteggere i diritti degli ultimi, dei più deboli … invece vi attirate la mia ira facendo l’esatto contrario!
Te la vedrai con me! Tutte le tue sicurezze, la tua boria, la tua gloria, la tua fama, le tue sicurezze … Tutto annullato in un attimo, perché io stesso combatterò contro di voi, dice il Signore! Io stesso appiccherò il fuoco a ciò che resta di questa città di Gerusalemme dopo la devastazione compiuta dal nemico che vi ho mandato! (13-14)
Il Signore ci concede sempre l’opportunità di ravvederci, anche nella più terribile delle situazioni … Per tutta la vita abbiamo davanti la via della vita e quella della morte, la benedizione o la maledizione … Le nostre scelte rivelelano ciò che siamo davvero nel cuore e influenzano le circostanze della nostra vita, nel bene o nel male …