[14/02, 06:05] Sergio D’Ascenzo: Geremia 21:1-7
“Io stesso combatterò contro di voi con mano distesa e con braccio potente, con ira, con furore, con grande indignazione …”
“[1] Ecco la parola che fu rivolta a Geremia da parte del Signore, quando il re Sedechia gli mandò Pascur, figlio di Malchia, e Sefania, figlio di Maaseia, il sacerdote, per dirgli: [2] «Ti prego, consulta per noi il Signore, poiché Nabucodonosor, re di Babilonia, ci fa la guerra; forse il Signore farà in nostro favore qualcuna delle sue meraviglie, in modo che si ritiri da noi». [3] Allora Geremia disse loro: «Direte così a Sedechia: [4] “Così parla il Signore, Dio d’Israele: ‘Ecco, io sto per far rientrare nella città le armi di guerra che sono nelle vostre mani e con le quali voi combattete, fuori delle mura, contro il re di Babilonia e contro i Caldei che vi assediano, e le raccoglierò in mezzo a questa città. [5] Io stesso combatterò contro di voi con mano distesa e con braccio potente, con ira, con furore, con grande indignazione. [6] Colpirò gli abitanti di questa città, uomini e bestie, e moriranno di un’orrenda peste. [7] Poi’, dice il Signore, ‘io darò Sedechia, re di Giuda, e i suoi servitori, e il popolo, e coloro che in questa città saranno scampati alla peste, alla spada e alla fame, in mano a Nabucodonosor, re di Babilonia, in mano ai loro nemici, in mano a quelli che cercano la loro vita. Nabucodonosor li passerà a fil di spada; non li risparmierà e non avrà né pietà né compassione’”.
Dopo il suo lamento, Geremia, distrutto dal dolore per ciò a cui assisteva … si vide raggiungere da una delegazione guidata proprio dal sacerdote che lo aveva picchiato e imprigionato, anzi messo ai ceppi, Pascur … Erano mandati dal re Sedechia per consultarlo e sapere se Dio li avesse liberati dal re babilonese, Nabucodonosor …
Ci vuole davvero una gran faccia tosta a presentarsi a Geremia per chiedergli di consultare Dio per loro, dopo averlo violentemente perseguitato! Eppure lo hanno fatto …
Sedekia, evidentemente, aveva da tempo dimenticato le riforme di Giosia, il popolo era allo sbando, immerso nell’idolatria, nella malvagità … ma per loro era tutto ‘normale’, al punto da mandare una delegazione dal profeta per capire cosa ne pensasse Dio di quel re alle porte della città che voleva conquistare la capitale del Regno di Giuda …
È evidente che tutte le profezie di Geremia erano cadute nel vuoto … nessuno le aveva davvero ascoltate!
Mi ha fatto pensare al nostro atteggiamento quando non abbiamo alcuna relazione con Dio degna di essere chiamata tale, non ascoltiamo la Sua Parola, agiamo secondo il nostro cuore malvagio, non ci facciamo guidare dalla Parola, non viviamo una vita di preghiera, anzi ignoriamo Dio … Però, quando le cose vanno male, abbiamo il coraggio di chiederci dove sia Dio, perché non ci stia aiutando, cosa pensi della nostra situazione … Assurdo, no? Proprio come la situazione di Giuda! (1-3)
Così Geremia risponde alla delegazione, non si mette ad urlare, non cerca vendetta, la lascia a Dio e, con pazienza coraggio e lucidità, ricorda loro che il giudizio di Dio si stava realizzando!
Vi ritirerete, riporterete in città le armi e: “Io stesso combatterò contro di voi con mano distesa e con braccio potente, con ira, con furore, con grande indignazione. Colpirò gli abitanti di questa città, uomini e bestie, e moriranno di un’orrenda peste.”! (4-6)
Chi non morirà di spada, lo ucciderò con la peste … E i superstiti, assieme al re Sedekia, li darò “in mano a Nabucodonosor, re di Babilonia, in mano ai loro nemici, in mano a quelli che cercano la loro vita.”!
Se siete stati così folli e ostinati nel peccato, al punto di mettervi contro di Me, subirete il mio giudizio inesorabile e stavolta attraverso un re straniero che non avrà alcuna pietà di voi! (7)
Capisco bene la sofferenza di Geremia, vedere il suo popolo in quelle condizioni, la loro ottusa peccaminosità che li stava distruggendo …
Signore, preservaci da una tale follia, dalla stupida pretesa di essere come Te e di vivere al contrario, facendo il male, ogni sorta di malvagità … Aiutami a vivere nel Tuo timore, nella Tua pace, godendo la Tua guida, la Tua benignità!