[13/03, 11:23] Sergio D’Ascenzo: Geremia 29:11-14

“Voi m’invocherete, verrete a pregarmi e io vi esaudirò …”

“[11] Infatti io so i pensieri che medito per voi”, dice il Signore, “pensieri di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza. [12] Voi m’invocherete, verrete a pregarmi e io vi esaudirò. [13] Voi mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore; [14] io mi lascerò trovare da voi”, dice il Signore. “Vi farò tornare dalla vostra prigionia e vi raccoglierò da tutte le nazioni e da tutti i luoghi dove vi ho cacciati”, dice il Signore; “vi ricondurrò nel luogo da cui vi ho fatti deportare”.

Questo brano stupendo, del libro di Geremia, è molto conosciuto e direi anche molto usato e sfruttato nelle meditazioni e riflessioni. Infatti, ben si presta per sottolineare la fedeltà del Signore, il Suo Amore, la Sua benignità … È un testo che non ha bisogno di commento, nel senso che le sue espressioni sono estremamente chiare, dirette, semplici e comprensibili …
Invece, quello che credo la meditazione di oggi mi impone è proprio di riflettere sul contesto di questo brano, sul quando e perché, a chi sono state dette e poi scritte questep parole …

Infatti, dirle ad una persona che tutto sommato vive in una condizione di tranquillità, sia nella sua vita che nella relazione con il Signore, è un buon incoraggiamento nella sua condizione a continiare a fidarsi di Dio, a confidare nei Suoi buoni progetti per noi … È, in un certo senso, un arricchimento, una carezza ad un cuore tranquillo …

Ma è cosa radicalmente diversa se rifletto in quale contesto queste parole furono espresse …

Dio rassicurò il popolo di Giuda, attraverso il suo profeta, dichiarando queste parole meravigliose, cioè: rassicurandolo sui buoni pensieri che Egli ha per i Suoi, sulla certezza dell’avvenire che Dio assicura loro, la certezza della fiducia che possiamo riporre in Lui e che avrà risultati certi fondati sulla Sua fedeltà, sapendo che le nostre preghiere sono ascoltate – il cielo non è più chiuso sopra la nostra testa, le preghiere arrivano al Signore – ovviamente se abbiamo un vero timore di Dio, perché sono esaudite per la Sua misericordia …

Capiamo che Dio non sta dicendo solo belle parole … Ma il Signore promise e promette che vuole lasciarSi trovare dai Suoi, da coloro che Lo cercano con tutto il cuore!

Dio promise e promette che raccoglierà i Suoi e riporterà il Suo gregge nell’ovile, quello che ha preparato, e che porrà fine alle sofferenze del Suo popolo, che ci sarà finalmente gioia, serenità, pace …

Ovviamente, non furono parole scontate, in un buon momento, anzi furono espresse proprio nel momento peggiore, quando il popolo era sfidato nella propria fede ad accettare il giudizio di Dio, a sottomettersi alla deportazione, ad accettare la vita in esilio, in una nazione pagana nella quale però Dio li chiamava a vivere responsabilmente, impegnati a dare il meglio di sé per il bene della gente e del luogo nel quale stavano vivendo! Erano lì non semplicemente per subire una giusta punizione, ma erano stati deportati per testimoniare del loro grande Dio … e il bene che avrebbero prodotto sarebbe ritornato anche a loro vantaggio!

In tutto questo, in un contesto così particolare, così sofferto, Dio li rassicurava promettendo loro che ci sarebbe stato un termine, una fine a tutta quella terribile situazione …

Quindi è davvero una parola speciale di speranza, meravigliosa, che proiettava in avanti e oltre le sofferenze del momento!

È un brano prezioso che ricorda a noi, alla chiesa degli ultimi tempi, i brani di Apocalisse che parlano della città celeste, del luogo in cui Dio accoglierà la Sua sposa, i Suoi figli, la Sua famiglia spirituale, tutti coloro per i quali Gesù ha dato la vita, perché vivano finalmente ed eternamente in un posto sicuro, senza più lacrime, né sofferenza, né malattia, né dolore, né alcun altro effetto del peccato …

È davvero un testo meraviglioso profetico, certo del tempo di Geremia, ma che ci aiuta a imparare a fidarci di Dio in qualunque circostanza, imparare a guardare oltre le sofferenze e le circostanze dure, per guardare alle Sue promesse, alle Sue certezze, soprattutto guardando all’eternità che Egli dona per Grazia e garantisce, assicura ai Suoi con un Amore infinito, incomprensibile, ma inarrestabile!

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Chiesa Evangelica Isola

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