[06/03, 08:40] Sergio D’Ascenzo: Geremia 26:12-15

“La Verità a qualunque costo …”

“[12] Allora Geremia parlò a tutti i capi e a tutto il popolo, dicendo: «Il Signore mi ha mandato a profetizzare contro questo tempio e contro questa città tutte le cose che avete udite. [13] Ora, cambiate le vostre vie e le vostre azioni, date ascolto alla voce del Signore, del vostro Dio, e il Signore si pentirà del male che ha pronunciato contro di voi. [14] Quanto a me, eccomi nelle vostre mani; fate di me quello che vi parrà buono e giusto. [15] Soltanto sappiate per certo che, se mi uccidete, mettete del sangue innocente addosso a voi, a questa città e ai suoi abitanti, perché il Signore mi ha veramente mandato da voi per farvi udire tutte queste parole».

Direi che il coraggio di Geremia non può che venire dal Signore, visto che il profeta aveva appena subìto un violento attacco verbale ed era stato posto sotto accusa da parte di tutto il popolo, rappresentato – in quella sorta di tribunale improvvisato – dai sacerdoti e dai profeti!

Questi, a causa delle sue profezie sul futuro di Giuda e, nello specifico, a causa delle sentenze di Dio contro le loro figure che avevano gravemente disatteso, mancato al loro ruolo di guide, non curandosi del gregge di Dio, anzi sviandosi con esso … chiesero la condanna a morte del profeta, senza mezzi termini e con la forza della persuasione sui capi giudici che veniva da una folla compatta che si scaglia contro un uomo solo e in difeso …

Mi ricorda la scena dei capi e sacerdoti giudei che, alcuni secoli dopo, avrebbero chiesto l’ingiusta condanna del Messia, il Quale affermava anch’Egli verità scomode, anch’essi forti della pressione di un popolo compatto che ne chiedeva la morte … Ho dovuto pensare alla risposta di Gesù alluomo che lo stava giudicando: “Non avresti tale autorità se non ti fosse concessa dal Padre …”!

Come Gesù non tacerà e confermerà il Suo ruolo e la Verità del Padre … anche la reazione di Geremia fu coraggiosa e determinata …

Il profeta insistette davanti a tutti: «Il Signore mi ha mandato a profetizzare contro questo tempio e contro questa città tutte le cose che avete udite. Ora, cambiate le vostre vie e le vostre azioni, date ascolto alla voce del Signore, del vostro Dio, e il Signore si pentirà del male che ha pronunciato contro di voi.»! (12-13)

Geremia, ma non ti vuoi proprio bene, eh? Potevi quantomeno stare zitto o magari ‘addolcire un po’ la pillola’ del giudizio di Dio, adattarti alla situazione che per te si stava facendo pericolosa, no?!
Che bisogno c’era di ribadire quelle verità scomode, le avevi già affermare tante volte … Così facendo ti stai scavando la fossa con le tue stesse mani!

Non solo Geremia ha ribadito l’invito del Signore a tutto il popolo e alle guide a pentirsi … ma lo ha fatto capendo, con la lucidità che viene dalla fede, che la sua vita – più che nelle mani di quel tribunale – era nelle mani del Signore, del solo vero Dio!
Infatti dichiarò: Per quanto mi riguarda, come vi illudete che sia, sono nelle vostre mani … “fate di me quello che vi parrà buono e giusto! (14)
Ricordatevi soltanto che se mi uccidete, assieme a tutto il popolo che vi sostiene, sporcherete le vostre mani di sangue innocente … “perché il Signore mi ha veramente mandato da voi per farvi udire tutte queste parole”! (15)
Dio mi ha mandato ad annunciarvi il Suo giudizio, ma anche la Sua misericordia, il Suo invito a ravvedervi, ad abbandonare il vostro peccato, la vostra vita ribelle … perché Dio è sempre pronto a perdonare colui che sinceramente si pente …

La mia vita, per quanto ci tenga, non è la cosa più importante per me, lo è invece la gloria di Dio, il Quale giudica il vostro peccato con giustizia!

Vedremo come finirà, ma umanamente Geremia stava firmando la propria condanna a morte …

Mi sono chiesto se è così che vivo il mio rapporto col Signore, se davvero la Sua verità e la fedeltà in ciò a cui mi chiama sono la cosa più importante per me, se lo è la Sua gloria, più della mia stessa vita …
Me lo chiedo, proprio considerando il fatto che Egli mi dona la Vita Eterna, quindi posso vedere – con gli occhi della fede – la morte terrena che resta soltanto come un passaggio verso la mia condizione definitiva, eterna, con Gesù!

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Chiesa Evangelica Isola

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