“… se dunque io sono padre, dov’è l’onore che mi è dovuto?” dice il Signore …

[6] «Un figlio onora suo padre e un servo il suo padrone; se dunque io sono padre, dov’è l’onore che mi è dovuto? Se sono padrone, dov’è il timore che mi è dovuto? Il Signore degli eserciti parla a voi, o sacerdoti, che disprezzate il mio nome! Ma voi dite: “In che modo abbiamo disprezzato il tuo nome?” [7] Voi offrite sul mio altare cibo contaminato, ma dite: “In che modo ti abbiamo contaminato?” Lo avete fatto dicendo: “La tavola del Signore è spregevole”. [8] Quando offrite in sacrificio una bestia cieca, non è forse male? Quando ne offrite una zoppa o malata, non è forse male? Presentala dunque al tuo governatore! Te ne sarà egli grato? Ti accoglierà forse con favore?», dice il Signore degli eserciti. [9] «Ora, implorate pure il favore di Dio, perché egli abbia pietà di noi! È con le vostre mani che avete fatto questo! Egli dovrebbe aver riguardo alla persona di qualcuno di voi?», dice il Signore degli eserciti. [10] «Ci fosse almeno qualcuno di voi che chiudesse le porte! Così non accendereste invano il fuoco sul mio altare! Io non prendo alcun piacere in voi», dice il Signore degli eserciti, «e non gradisco le offerte delle vostre mani. [11] Ma dall’oriente all’occidente, il mio nome è grande fra le nazioni; in ogni luogo si brucia incenso al mio nome e si fanno offerte pure, perché grande è il mio nome fra le nazioni», dice il Signore degli eserciti. [12] «Voi però lo profanate quando dite: “La tavola del Signore è contaminata e ciò che dà come cibo è spregevole”. [13] Voi dite anche: “Ah, che fatica!” e mi trattate con disprezzo», dice il Signore degli eserciti. «Offrite animali rubati, zoppi o malati, e queste sono le offerte che fate! Dovrei io gradirle dalle vostre mani?», dice il Signore. [14] «Maledetto il disonesto che ha nel suo gregge un maschio e offre in sacrificio al Signore una bestia difettosa! Poiché io sono un Re grande», dice il Signore degli eserciti, «e il mio nome è tremendo fra le nazioni.”.

Dopo la premessa, nei primi versi, sull’Amore incondizionato e unilaterale di Dio verso il Suo popolo, Malachia presenta però le ragioni del giudizio di Dio contro di loro, perché avevano un atteggiamento nel quale non si assumevano neppure le loro responsabilità davanti al Signore …

In questo caso, la parola rivelata a Malachia era molto concreta, cioè il Signore fece una sorta di elenco dei Suoi capi di accusa contro il popolo, in particolare contro i sacerdoti che lo avrebbero dovuto accompagnare nel culto a Dio in risposta al bene ricevuto!

Per esempio, la loro trasgressione di un comandamento fondamentale come “Onora tuo padre e tua madre”, il primo comandamento con promessa di benedizione, che riguardava l’onore dovuto ai genitori, dimostrava come loro non Lo stavano neppure riconoscendo come Padre, altrimenti – almeno in quanto tale – lo avrebbero onorato con il loro comportamento e atteggiamenti ! E invece …

Anche volendo considerare il Signore ‘solo’ come Padrone e non Padre, non Gli veniva riconosciuto neppure il rispetto e timore dovuto al padrone …

Nel loro ruolo, i sacerdoti peccavano contro Dio, perché anziché guidare il popolo in una vera adorazione nel culto, mostravano un pessimo esempio, comportandosi in modo spregevole in un finto servizio al Signore …

Non si rendevano conto di quanto fosse vergognoso offrire al Signore sacrifici usando lo scarto del gregge, facendo proprio l’opposto delle raccomandazioni della Legge riguardo alle disposizioni per il culto …

E ancora, semmai non bastasse, il loro comportamento come popolo dimostrava come avevano del tutto smarrito il timore del Signore, infatti le loro offerte, quello che doveva essere il loro ridare al Signore dalle proprie entrate economiche, ormai era tristemente fatto solo se e con ciò che ‘avanzava’ o, peggio, lo scarto …

Pensavano forse che Dio non ci facesse caso? Che chiudesse un occhio?

Ogni volta che prendiamo coscienza del nostro peccato, è il momento del pentimento, del cordoglio, del ravvedimento … (9)

E ancora, i sacerdoti dimostravano nel culto a Dio nel tempio un evidente disprezzo … eppure al Signore non sfugge nulla, soprattutto negli atteggiamenti del nostro cuore!

Così come chi donava era chiamato a farlo con gioia, altrettanto un culto poteva essere gradito nella misura in cui mostrava un cuore devoto e non che facesse finta o, peggio, che fosse solo formale, apparente …

Come ai tempi di Caino, quando Dio vedendo il suo cuore senza fede non gradì la sua offerta, così era ai tempi di Malachia verso i sacerdoti e il popolo, Dio non gradiva, il loro culto che non arrivava a Dio, cadeva nel vuoto, restava una formalità inutile …

I vv. 11 e 14, che parlano della grandezza di Dio riconosciuta nel mondo intero, sembra un accenno a ciò che accadrà alla fine dei tempi, quando la Sua potenza sarà manifestata a tutti e quindi tutti riconosceranno il Signore come il Re dei re!

Eppure, nonostante essi conoscessero e sapessero Chi è il Signore, cosa che il resto del mondo sarà costretto a riconoscere solo un giorno … agivano con disprezzo, superficialità, trasgredendo la Sua volontà, la Sua Legge, mancandoGli di rispetto … dimostrando quanto il loro cuore fosse lontano da Dio!

Il loro comportamento era offensivo, questo spiegava il giudizio del Signore contro di loro …

Signore, preservaci dal male, dacci di offrirti un culto degno e coerente con un cuore grato e consacrato!

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Chiesa Evangelica Isola

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