“Il Signore sarà re di tutta la terra; in quel giorno il Signore sarà l’unico e unico sarà il suo nome …”
[1] Ecco, viene il giorno del Signore in cui le tue spoglie saranno spartite in mezzo a te. [2] «Io radunerò tutte le nazioni per far guerra a Gerusalemme: la città sarà presa, le case saranno saccheggiate, le donne violentate; metà della città sarà deportata, ma il resto del popolo non sarà sterminato dalla città». [3] Poi il Signore si farà avanti e combatterà contro quelle nazioni, come egli combatté tante volte nel giorno della battaglia. [4] In quel giorno i suoi piedi si poseranno sul monte degli Ulivi, che sta di fronte a Gerusalemme, a oriente, e il monte degli Ulivi si spaccherà a metà, da oriente a occidente, tanto da formare una grande valle; metà del monte si ritirerà verso settentrione e l’altra metà verso il meridione. [5] Voi fuggirete per la valle dei miei monti, poiché la valle dei monti si estenderà fino ad Asal; fuggirete come fuggiste per il terremoto ai giorni di Uzzia, re di Giuda; il Signore, il mio Dio, verrà e tutti i suoi santi con lui. [6] In quel giorno non ci sarà più luce; gli astri brillanti ritireranno il loro splendore. [7] Sarà un giorno unico, conosciuto dal Signore; non sarà né giorno né notte, ma verso sera ci sarà luce. [8] In quel giorno delle sorgenti usciranno da Gerusalemme, metà delle quali volgerà verso il mare orientale e metà verso il mare occidentale, tanto d’estate quanto d’inverno. [9] Il Signore sarà re di tutta la terra; in quel giorno il Signore sarà l’unico, e unico sarà il suo nome. [10] Tutto il paese sarà mutato in pianura, da Gheba a Rimmon a sud di Gerusalemme; Gerusalemme sarà innalzata e abitata nel suo luogo, dalla porta di Beniamino fino alla prima porta, la porta degli Angoli, e dalla torre di Ananeel agli strettoi del re. [11] La gente abiterà in essa e non ci sarà più nessun interdetto; Gerusalemme se ne starà al sicuro.
È più che mai facile da capire, in particolare in questo capitolo, il perché il libro di Zaccaria sia considerato l’Apocalisse dell’Antico Testamento …
“Il giorno del Signore” è una immagine ed anche in concetto che ritroviamo più volte nel Nuovo Testamento e che Paolo, e non solo, usa per indicare il giorno in cui il Messia tornerà “come l’avete visto andare”, come promisero gli angeli ai discepoli che, fuori Gerusalemme, avevano visto l’ascensione di Gesù risorto che tornava alla destra del Padre, come raccontano i Vangeli.
Ma è interessante notare che nelle parole di Zaccaria questa volta il riferimento sembra piuttosto al giudizio finale, infatti mi fa pensare alle battaglie finali (sempre in linguaggio apocalittico) che precederanno la fine dei tempi …
È piuttosto quindi l’annuncio de: “… il giorno del Signore in cui le tue spoglie saranno spartite …”! (2)
Infatti si parla di giudizio: “… radunerò tutte le nazioni per far guerra a Gerusalemme …”. Eppure resta ferma la fedeltà del Signore verso il residuo fedele: “… ma il resto del popolo non sarà sterminato dalla città”! (2)
Quando il tempo del giudizio sarà concluso, Dio combatterà per i Suoi … come sempre: “… Poi il Signore si farà avanti e combatterà contro quelle nazioni, come egli combatté tante volte nel giorno della battaglia.”! (3)
Magari qualcuno sarebbe pronto a sostenere che si tratti del tempo della “grande tribolazione” di cui parla Apocalisse … io mi limito a pensare che certe ‘scene’ nelle descrizioni apocalittiche ne ricordano altre, altre simili o uguali … ma le certezze sul futuro le lascio al Signore e a quello che vedremo a Suo tempo …
Anche questo verso ricorda la promessa degli angeli all’ascensione di Gesù che affermarono che Lo avrebbero visto tornare allo stesso modo … Zaccaria scrive: “In quel giorno i suoi piedi si poseranno sul monte degli Ulivi, che sta di fronte a Gerusalemme, a oriente …” (4) perciò Lo aspettiamo con gioia e trepidazione!
Ma le scene apocalittiche e il monte degli Ulivi che “si spaccherà a metà, da oriente a occidente, tanto da formare una grande valle”, con un fuggi fuggi generale, come ai tempi del “terremoto ai giorni di Uzzia, re di Giuda” (citato all’inizio del libro del profeta Amos) che ricorda anche il terribile terremoto di Apocalisse 16 … mi fa appunto pensare al giudizio finale: “il Signore, il mio Dio, verrà e tutti i suoi santi con lui” (5) e a quando (nel linguaggio del NT) gli astri saranno sconvolti, il Signore sarà la luce dei Suoi e non ci sarà più bisogno di sole, come affermerà Giovanni in Apocalisse 21 … (6-8)
Un incoraggiamento da Zaccaria a guardare al futuro ed a ricordare che verrà il giorno in cui: “Il Signore sarà Re di tutta la terra; in quel giorno il Signore sarà l’unico e unico sarà il suo nome.”! (9)
Come non pensare, con le ultime parole di Zaccaria qui, al linguaggio sulla Nuova Gerusalemme, quella realtà spirituale di cui parla Giovanni in Apocalisse, una ‘città’ che scenderà dal cielo, santa e pura, dimora del Signore?
“La gente abiterà in essa e non ci sarà più nessun interdetto; Gerusalemme se ne starà al sicuro.”! (10-11)
Credo davvero che la nostra vita quotidiana può essere vissuta in una luce diversa, una prospettiva radicalmente cambiata, se le promesse del Signore le teniamo ben presenti e viviamo il nostro oggi alla luce e nella prospettiva, nell’attesa di quello che sarà l’eternità …




