Ezechiele 18:25-32

“fatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo; perché dovreste morire? …”

“[25] Ma voi dite: “La via del Signore non è retta”. Ascoltate dunque, casa d’Israele! È proprio la mia via quella che non è retta? Non sono piuttosto le vie vostre quelle che non sono rette? [26] Se il giusto si allontana dalla sua giustizia e commette l’iniquità, e per questo muore, muore per l’iniquità che ha commessa. [27] Se l’empio si allontana dall’empietà che commetteva e pratica l’equità e la giustizia, rimarrà in vita. [28] Se ha cura di allontanarsi da tutte le trasgressioni che commetteva, certamente vivrà, non morirà. [29] Ma la casa d’Israele dice: “La via del Signore non è retta”. Sono proprio le mie vie quelle che non sono rette, casa d’Israele? Non sono piuttosto le vie vostre quelle che non sono rette? [30] Perciò io vi giudicherò ciascuno secondo le sue vie, casa d’Israele», dice il Signore, Dio. «Tornate, convertitevi da tutte le vostre trasgressioni e non avrete più occasione di caduta nell’iniquità! [31] Gettate via da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato; fatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo; perché dovreste morire, casa d’Israele? [32] Io infatti non provo nessun piacere per la morte di colui che muore», dice il Signore, Dio. «Convertitevi dunque, e vivete!»

Dopo ciò che Dio ha affermato rivelandosi a Ezechiele, in particolare citando ciò che la Legge diceva riguardo alla responsabilità personale e di generazione per il peccato … dopo aver precisato,in quel contesto di giudizio e di esilio a Babilonia, che Dio attribuiva ad ognuno la responsabilità personale per il peccato (perciò che nessun figlio avrebbe pagato per le colpe dei genitori, né dei genitori per le colpe dei figli) … Il Signore chiamava esplicitamente al ravvedimento Israele, su cui pesava il Suo giudizio, visto che stavano già vivendo in esilio a Babilonia …

Il capo d’accusa che Dio ricorda era la loro ostinata disubbidienza, l’idolatria e l’arroganza con cui vivevano malvagiamente, ignorando la Legge di Dio …

In questa loro ostinazione si permettevano perfino di contestare Dio, di mettere in discussione la Sua giustizia, l’equità della Sua Legge e il Suo diritto a regnare su di loro … quindi l’ostinazione diventava ottusità, nella malvagità del loro cuore, fino ad arrivare a dimenticare ciò che Dio era edaveva rappresentato per loro, non solo come il Creatore di ogni cosa, ma anche fondandolo come popolo dal nulla, provvedendo alla loro vita e sussistenza per tutta il tempo, giorno dopo giorno, della storia del loro popolo, dando loro una Legge giusta e buona che li guidasse e tutelasse!

Perciò, dopo aver ribadito le ragioni del Suo giusto giudizio, il Signore stava chiamando il Suo popolo al pentimento, a ravvedersi, a convertirsi (30)

Il Signore li chiamava a tornare a Lui, ad invertire letteralmente la rotta, a cambiare cuore e quindi atteggiamento “fatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo … perché dovreste morire, casa d’Israele?”, infatti l’alternativa era la morte, restare in essa! (31)

In effetti, ciò che siamo dipende da quello che pensiamo, da quello che c’è davvero nel nostro cuore, dipende dai nostri pensieri più intimi … ed è quello che Dio ci chiede di sottomettere a Lui,perché le nostre azioni ed atteggiamenti ne sono la conseguenza …

Così Dio ribadisce un principio che più volte ha affermato nella Sua rivelazione, e non solo ad Ezechiele … cioè che il male deriva dalla ribellione dell’essere umano a Dio, quindi è frutto della morte spirituale che domina il genere umano … 

Il male è la morte spirituale sono originati dal desiderio della creatura umana di fare a meno del proprio Creatore …

Infatti, Dio precisa che non trova alcun piacere nella morte del peccatore … non c’è vittoria nella morte, ma nella vita …

Perciò li chiama alla conversione, per tornare alla vita!

È vero che la giusta condanna del peccatore impenitente onora la Giustizia di Dio, perché nella Sua perfetta Sanità non tollera il peccato … Ma la gloria di Dio sta nella Vita, quella che ha conquistato attraverso la condanna di Suo Figlio a favore di ogni peccatore che si ravvede!

Io infatti non provo nessun piacere per la morte di colui che muore», dice il Signore, Dio. «Convertitevi dunque, e vivete!» (32)

Il piano di Salvezza pensato da Dio ha come obiettivo la Salvezza, la Vita Eterna per chiunque crede davvero con fede, come avrebbe affermato il Messia di Dio alcuni secoli dopo (Giovanni 5:24)

Il compito di chi ha creduto e vive la libertà nella propria anima, è di testimoniare al mondo intero – assieme a Ezechiele – che Dio chiama ognuno a ravvedersi, per poter vivere!

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Chiesa Evangelica Isola

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