[04/03, 08:23] Sergio D’Ascenzo: Geremia 26:1-6
“Forse daranno ascolto e si convertiranno ciascuno dalla sua via malvagia; e io mi pentirò del male che penso di far loro per la malvagità delle loro azioni …”
“[1] Nel principio del regno di Ioiachim, figlio di Giosia, re di Giuda, fu pronunciata questa parola da parte del Signore: [2] «Così parla il Signore: “Va’ nel cortile della casa del Signore e di’ a tutte le città di Giuda, che vengono a prostrarsi nella casa del Signore, tutte le parole che io ti comando di dir loro; non omettere nessuna parola. [3] Forse daranno ascolto e si convertiranno ciascuno dalla sua via malvagia; e io mi pentirò del male che penso di far loro per la malvagità delle loro azioni. [4] Tu dirai loro: Così parla il Signore: ‘Se non date ascolto, se non camminate secondo la mia legge, che vi ho posta davanti, [5] se non date ascolto alle parole dei miei servitori, i profeti, i quali vi mando, che vi ho mandato fin dal mattino e non li avete ascoltati, [6] io tratterò questa casa come Silo e farò in modo che questa città serva di maledizione presso tutte le nazioni della terra’”».
Un’idea che siamo tentati di farci quando leggiamo le profezie di Geremia è che si stesse rivolgendo ad un popolo idolatra e che perciò stava vivendo una vita malvagia, ostinato nel peccato, mentre il tempio giaceva in rovina, pieno di erbacce e abbandonato … Ma non è così, anzi la vita religiosa del popolo era incredibilmente attiva, evidentemente però solo in apparenza, nelle forme esteriori!
Insomma, una situazione del tipo: La domenica tutti a Messa o tutti al Culto … ma solo formalmente, perché il loro cuore aveva da tempo abbandonato il culto interiore a Dio, era solo religiosità apparente!
Così, in un preciso momento storico, quello deciso da Dio, all’inizio del regno di Ioiachim, figlio di Giosia, re di Giuda, il Signore diede la Sua Parola a Geremia, da annunciare: “nel cortile della casa del Signore, di’ a tutte le città di Giuda che vengono a prostrarsi nella casa del Signore, tutte le parole che io ti comando di dir loro; non omettere nessuna parola”! (1-2)
Un’ennesimo atto di misericordia di Dio verso il Suo popolo, per quanto peccatore e idolatra … “Forse daranno ascolto e si convertiranno ciascuno dalla sua via malvagia; e io mi pentirò del male che penso di far loro per la malvagità delle loro azioni.”.
Di recente ho affrontato con qualcuno che mi chiedeva chiarimenti la questione del linguaggio antropomorfico nella Bibbia, cioè l’evidenza che Dio usa in diverse occasioni espressioni tipicamente umane per consentirci di comprendere ciò che altrimenti resterebbe inaccessibile per noi, anche se quelle parole applicate a Dio non rendono completamente il senso sulla Sua Persona nella circostanza che descrive …
Infatti, in apparenza, a volte le affermazioni antropomorfiche possono sembrare contraddittorie verso altre espressioni bibliche, invece servono a venirci incontro per chiarire alcuni particolari, in modo che umanamente riusciamo a comprenderli …
Uno di questi è appunto il “pentirsi” di Dio … Ci sono testi che, in certe circostanze, parlano del Suo pentirsi (Genesi 6:6; Esodo 32:14; 2 Sam. 24:16, ecc.). Mentre altri affermano che Dio, in quanto tale, non è soggetto al pentimento (es.1 Samuele 25:29).
Dio non sbaglia e quindi non si pente, ma per farci capire che le circostanze sono cambiate, usa il termine “pentimento” parlando di come gli atteggiamenti umani cambiano le circostanze e Dio ci considera perciò responsabili delle nostre azioni e delle loro conseguenze …
Sì comprende così il senso dell’antropomorfismo (espressione riguardante aspetti spirituali o materiali, ma in forma umana, cioè destinata alla comprensione umana).
Infatti Geremia afferma: “Così parla il Signore: ‘Se non date ascolto, se non camminate secondo la mia legge, che vi ho posta davanti, se non date ascolto alle parole dei miei servitori, i profeti, i quali vi mando, che vi ho mandato fin dal mattino e non li avete ascoltati, io tratterò questa casa come Silo e farò in modo che questa città serva di maledizione presso tutte le nazioni della terra’”! (3-6).
Se non vi pentite, se non tornate a me, se non date ascolto ai profeti che vi ho mandato in continuazione, a Gerusalemme finirete come a Silo (1 Re 2:27), quando Dio mandò il Suo giudizio contro il sacerdote Eli e la sua casa e ritirò la Sua presenza e benedizione!
Ricordatevi che ciò che subirete è la conseguenza delle vostre scelte scellerate! Se voi ascoltate la voce dei profeti e vi pentite Io mi “pentirò” del male che ho sentenziato e non ve lo manderò … Dio non cambia, ma con linguaggio umano esprime il cambiamento che il pentimento o l’ostinazione sono in grado di produrre nelle conseguenze stabilite da Dio!
Signore, aiutami nella mia debolezza e miseria ad essere fedele, tu prego …