[03/03, 09:36] Sergio D’Ascenzo: Geremia 25:30-38

“Si ode il grido dei pastori, l’urlo delle guide del gregge, poiché il Signore devasta il loro pascolo; gli ovili di pace sono ridotti al silenzio, a causa dell’ardente ira del Signore …”

“[30] “Tu profetizza loro tutte queste cose e di’ loro: ‘Il Signore rugge dall’alto, tuona la sua voce dalla sua santa abitazione; egli rugge con potenza contro il suo territorio. Un grido, come quello dei pestatori d’uva, arriva a tutti gli abitanti della terra. [31] Il rumore giunge fino alle estremità della terra, poiché il Signore ha una lite con le nazioni, egli entra in giudizio contro ogni carne; gli empi li dà in balìa della spada’, dice il Signore. [32] Così parla il Signore degli eserciti: ‘Ecco, una calamità passa di nazione in nazione, e un gran turbine si alza dalle estremità della terra. [33] In quel giorno gli uccisi dal Signore copriranno la terra dall’una all’altra estremità di essa, non saranno rimpianti, né raccolti, né seppelliti; serviranno di letame sulla faccia della terra’. [34] Urlate, pastori, gridate; rotolatevi nella polvere, voi, guide del gregge! Poiché è giunto il tempo in cui dovete essere scannati; io vi frantumerò e cadrete come un vaso prezioso. [35] Ai pastori mancherà ogni rifugio, le guide del gregge non avranno via di scampo. [36] Si ode il grido dei pastori, l’urlo delle guide del gregge, poiché il Signore devasta il loro pascolo; [37] gli ovili di pace sono ridotti al silenzio, a causa dell’ardente ira del Signore. [38] Fuggono come un leoncello che abbandona la sua tana, perché il loro paese è diventato una desolazione, a causa del furore della spada crudele, a causa dell’ardente ira del Signore”».

Come aveva dichiarato il Signore, visto che il giusto giudizio cominciava dal Suo popolo, di certo non ci sarebbe stato poi scampo per nessuna nazione pagana, tantomeno quelle che avevano goduto nel distruggere quel popolo, essendo stati ignari strumenti nelle mani di Dio …

Così il profeta continua ad esprimere i vari aspetti della Parola ricevuta e quindi del giudizio imminente …
In questo caso descrive il “ruggito” del Signore, termine che richiama quello del verso fel leone quando manifesta la sua potenza, la sua ferocia, quando dichiara la Sua ira contro il territorio verso il quale si sta scagliando con il Suo giudizio!

Geremia usa delle immagini molto particolari, a cui non siamo magari abituati, per descrivere perfino il grido di guerra che accompagnava la devastazione inflitta da Dio e lo paragona in questo caso a quello dei pigiatori d’uva!
Incredibile, descrive quindi paragonandola all’esultanza, al fragore delle voci che si faceva quando si festeggiava in occasione della pigiatura dell’uva, dopo la raccolta, per sottolineare quanto tremendo può essere il grido di manifestazioni di potenza, di vittoria e anche di determinazione, di gioia che manifesta un esercito quando attacca un nemico che è convinto di vincere!

Anche questo ricordava loro quanto tremendo fosse il giudizio di Dio, anche attraverso la gioia che suscitava nei suoi nemici potendo abbattere il popolo di Dio che avevano a lungo invidiato e temuto quando Dio agiva in loro favore … (30)

Un rumore ed un clamore che arriva fino all’estremità della terra, è l’effetto di Dio che entra in conflitto con le nazioni, che avvia il Suo giudizio contro ogni carne, contro ogni empio, contro ognuno che rifiuti Dio il Creatore e Signore, lasciandoli in balìa della spada, della distruzione, della morte, della desolazione che passa come una calamità di nazione in azione … un turbine, una sorta di tromba d’aria inarrestabile e distruttiva che si alza e devasta tutto attorno a sé (31-32)

È un giudizio talmente devastante che quando Geremia fa riferimento a quel giorno lo descrive in un modo veramente tremendo: “gli uccisi dal Signore copriranno la terra dall’una all’altra estremità di essa, non saranno rimpianti, né raccolti, né seppelliti; serviranno di letame sulla faccia della terra’”! Davvero una terribile strage!

Ma noi magari siamo tentati di continuare a pensare quanto terribile possa essere un giudizio così devastante … piuttosto che riflettere su quanto è terribile il nostro peccato e il livello raggiunto nella nostra ostinazione e idolatria, nel rifiuto di sottometterci al Signore al Re dei re … e quindi non teniamo nel dovuto conto la gravità inaudita del peccato che attira su di sé come conseguenza un tremendo giudizio …

Come sempre, ci dimostriamo tolleranti verso il peccato, ma intolleranti verso chi lo punisce … oppure consideriamo esagerata la punizione che invece resta perfettamente giusta, perché è da Dio, perché non è soggetta a passioni umane, non è mossa dal desiderio di far soffrire, quanto piuttosto di applicare il Suo giusto giudizio …

Il Signore, nelle parole che Geremia esprime, torna ancora a spiegare la Sua ira contro i Pastori, contro coloro che avevano completamente disatteso il loro compito, il loro dovere di guide e di cura del popolo e, dopo aver dichiarato in precedenza che Dio stesso sarebbe venuto ad occuparsi del Suo gregge, ora è il tempo di spiegare il Suo giudizio verso coloro che avevano probabilmente la maggiore responsabilità, insieme con il re, delle condizioni del popolo!

È giunto il tempo della resa dei conti, della vostra morte, vi frantumerò come foste un vaso prezioso, ma ormai ridotto al nulla, completamente inutile! Non troverete un posto dove rifugiarvi, non ci sarà per voi via di scampo! Si udrà il vostro grido, l’urlo delle guide del gregge, perché il Signore stesso vi devasta nel vostro pascolo … Ripeto: non ci sarà rifugio, non ci sarà ovile ad accogliervi, è giunto il tempo della vendetta contro le guide del gregge … (34-37)

Fuggiranno inutilmente e senza meta, fuggiranno disperati in preda al panico, schiacciati dal giudizio di Dio, terrorizzati da quella che Geremia descrive come: “l’ardente ira del Signore”!

Fa tremare le gambe pensare alla serietà con cui Dio giudica le guide, i pastori, specialmente ricordando le parole che l’autore alla lettera agli Ebrei (cap. 13) quando descrive quello dei pastori, degli anziani, delle guide … come un compito, un servizio, un ministero di cui sono incaricati e del quale renderanno conto direttamente a Dio! Infatti, invita il gregge a sottomettersi alla loro cura, a facilitare il loro compito, proprio tenendo conto del fatto che essi renderanno conto a Dio! Ascoltarli nella guida, accoglierne la cura, perché possano svolgerlo nel migliore dei modi …

Perciò è cosa terribile cadere nelle mani di Dio nel Suo giudizio, quando tale compito non è stato svolto in modo indegno, inadeguato, cioè non come il sommo Pastore ha chiesto loro …

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Chiesa Evangelica Isola

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