[31/01, 09:14] Sergio D’Ascenzo: Geremia 17:1-4

“Il peccato di Giuda è scritto con uno stilo di ferro, con una punta di diamante; è scolpito sulla tavola del loro cuore … ”

“[1] «Il peccato di Giuda è scritto con uno stilo di ferro, con una punta di diamante; è scolpito sulla tavola del loro cuore e sui corni dei vostri altari. [2] Come si ricordano dei loro figli, così si ricordano dei loro altari e dei loro idoli di Astarte, presso gli alberi verdeggianti sugli alti colli. [3] O mia montagna, che domini la campagna, io darò i tuoi beni, tutti i tuoi tesori e i tuoi alti luoghi come preda, a causa dei peccati che tu hai commessi entro tutti i tuoi confini! [4] Tu, per tua colpa, perderai l’eredità che io ti avevo data e ti farò servire i tuoi nemici in un paese che non conosci, perché avete acceso il fuoco della mia ira, ed esso arderà per sempre».”.

Dopo aver dichiarato la “doppia punizione” con la quale Dio dichiarava ancora una volta la gravità del peccato di Giuda, manifestato attraverso un folle ed arrogante atteggiamento idolatrico, pur essendo ovvio ed assurdo pensarlo, considerato che gli dèi non avrebbero potuto certo essere per loro ciò che non sono, essendo il prodotto dell’opera umana, perciò ciechi, sordi e muti, impotenti …

Geremia continua ad esporre la parola del Signore affermando che il giudizio stava loro cadendo addosso perché il popolo di Giuda si era dimostrato irrecuperabile, infatti: “Il peccato di Giuda è scritto con uno stilo di ferro, con una punta di diamante; è scolpito sulla tavola del loro cuore …” (1)

Credo non ci sia immagine più forte nel linguaggio ebraico di quella che descrive qualcosa di inciso con un punteruolo di ferro una punta di diamante, che scolpisca profondamente qualcosa nel cuore!
In questo caso, però, ad essere “incisa nel cuore” non era la Parola di Dio, la Sua Legge … come altri profeti descriveranno per descrivere l’azione redentrice di Dio nel cuore umano …

Invece, inciso in modo indelebile, radicato, profondo, ostinato … era il peccato, la loro corruzione, il loro definitivo allontanamento da Dio, il loro tradimento del patto con Lui, la loro ribellione al Creatore e Signore!

L’accenno al peccato inciso anche “sui corni dei tuoi altari”, mi fa ricordare che essi mantenevano un’apparenza religiosa, continuavano a sembrare religiosamente a posto, con i sacrifici e il culto, ma evidentemente era tutto falso, era solo apparente, anche la loro religiosità, il loro cuore era ipocrita e quindi anche il loro culto era corrotto dal peccato!

L’idolatria, l’adorazione dei falsi dèi di cui si erano riempiti, era diventata così permeante nella loro vita che ormai era letteralmente parte delle loro esistenze, radicata nelle loro singole famiglie, idoli messi sullo stesso piano dei figli … (2)

Perciò Dio stava abbandonando il popolo e tutti i loro averi come preda dei loro nemici, di coloro che avrebbero eseguito il giudizio di Dio … “a causa dei peccati che tu hai commessi entro tutti i tuoi confini.”!

Tu eri il popolo eletto di Dio, perciò non hai alcuna ragione sensata per lamentarti o alzare il pugno verso il cielo … Infatti: “per tua colpa, perderai l’eredità che io ti avevo data e ti farò servire i tuoi nemici in un paese che non conosci, perché avete acceso il fuoco della mia ira, ed esso arderà per sempre.”!

È proprio il caso di ammettere che Dio manifesta la Sua ira solo quando è continuamente provocato dalla nostra ostinazione nel peccato, dal nostro essere impenitenti ed arroganti nella nostra idolatria, quando mettiamo qualcun altro o qualcos’altro al posto di Dio!

Dio ci usa pazienza, misericordia, non ci tratta come meritiamo … o saremmo tutti distrutti, da tempo …

La Sua ira non si manifesta davanti all’evidenza della nostra miseria e debolezza, davanti alle nostre infedeltà che ci capita di vivere spesso come umani nati nella, corruzione … Ma interviene con il Suo giudizio, la Sua punizione, davanti al pescatore impenitente, che non solo pecca, tradisce Dio e la Sua volontà, ma ne fa il proprio sistema di vita, vivendo arrogantemente contro Dio e quindi in modo idolatrico, rifiuta di ravvedersi, abbandonando il Signore e la Sua volontà!

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Chiesa Evangelica Isola

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