[21/01, 09:51] Sergio D’Ascenzo: Geremia 14:17-22

“Non sei tu, Signore, tu, il nostro Dio? Perciò noi speriamo in te, poiché tu hai fatto tutte queste cose.”!

“[17] Di’ loro dunque questa parola: “I miei occhi si sciolgano in lacrime giorno e notte, senza posa, poiché la vergine figlia del mio popolo è stata stroncata in modo straziante, ha ricevuto un colpo tremendo. [18] Se esco per i campi, ecco gli uccisi con la spada; se entro in città, ecco i languenti per fame. Persino il profeta, persino il sacerdote vanno a mendicare in un paese che non conoscono”». [19] Hai dunque rigettato Giuda? Hai preso in disgusto Sion? Perché ci colpisci senza che ci sia guarigione per noi? Noi aspettavamo la pace, ma nessun bene ci giunge; noi aspettavamo un tempo di guarigione, ed ecco il terrore. [20] Signore, noi riconosciamo la nostra malvagità, l’iniquità dei nostri padri, poiché noi abbiamo peccato contro di te. [21] Per amore del tuo nome, non disprezzare, non disonorare il trono della tua gloria; ricòrdati del tuo patto con noi, non annullarlo! [22] Fra gli idoli vani delle genti ve ne sono forse di quelli che possano far piovere? O è forse il cielo che dà gli acquazzoni? Non sei tu, Signore, tu, il nostro Dio? Perciò noi speriamo in te, poiché tu hai fatto tutte queste cose.”.

In questa parte del libro, continua la presentazione della profezia di Geremia in forma di dialogo fra lui e Dio …

Così Dio, dopo aver espresso il Suo giudizio contro i falsi profeti, ma anche contro il popolo che dava loro ascolto, continua ad incoraggiare Geremia a continuare a rivolgersi al popolo ed ai falsi profeti per ricordare loro che non resta ormai altro che piangere, senza posa, giorno e notte davanti allo spettacolo tremendo di quella che, secondo le immagini il linguaggio del tempo, veniva definita la “Vergine figlia del mio popolo”, cioè Giuda, parte del popolo di Dio, il popolo eletto, che qui viene definita come “stroncata in un modo straziante” (17) perché ha ricevuto un colpo tremendo dal Signore che la sta giudicando!
Infatti è sotto l’ira di Dio, sta subendo il Suo giudizio giusto ed inesorabile!

Poi Dio descrive il quadro drammatico della manifestazione del Suo giudizio, mostrando un’immagine davvero triste, raccapricciante: “Se esco per i campi, ecco gli uccisi con la spada; se entro in città, ecco i languenti per fame. Persino il profeta, persino il sacerdote vanno a mendicare in un paese che non conoscono”»!

A questo punto sembra essere Geremia che risponde, reagisce davanti al Signore …
“Hai dunque rigettato Giuda? Hai preso in disgusto Sion? Perché ci colpisci senza che ci sia guarigione per noi? Noi aspettavamo la pace, ma nessun bene ci giunge; noi aspettavamo un tempo di guarigione, ed ecco il terrore.” (19)

Ma la sua non è una risposta arrogante, quanto piuttosto un grido di dolore per la condizione del popolo … Infatti poi, nella preghiera di Geremia, giunge il tempo della confessione, continuando ad identificarsi con il peccato del suo popolo: “Signore, noi riconosciamo la nostra malvagità, l’iniquità dei nostri padri, poiché noi abbiamo peccato contro di te. (20)

E subito dopo c’è l’intercessione, la supplica: “Per amore del tuo nome, non disprezzare, non disonorare il trono della tua gloria; ricòrdati del tuo patto con noi, non annullarlo! (21)

Infine, nella preghiera di Geremia è il tempo della testimonianza e della sottomissione … Qualunque sarà la risposta del Signore, Egli resta il solo vero Dio, il solo che domina il creato, che fa piovere e può mandare acquazzoni, l’unico nel quale poter sperare, il Creatore di ogni cosa! (22)

Imparo questo giusto ‘schema’ nella preghiera di Geremia, ma soprattutto voglio ricordare chi è il mio Dio, di cosa è capace, voglio avere chiaro a Chi mi rivolgo, restare sottomesso a Lui qualunque sia la Sua risposta alla mia preghiera …

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Chiesa Evangelica Isola

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