Geremia 2:31-35
“L’ostinazione nel peccato non può che finire nel giudizio di Dio …”.
“[31] Gente, considerate la parola del Signore! Io sono stato forse un deserto o un paese di fitte tenebre per Israele? Perché dice il mio popolo: “Noi siamo liberi, non vogliamo tornare più da te”? [32] La fanciulla può forse dimenticare i suoi ornamenti o la sposa la sua cintura? Eppure il mio popolo ha dimenticato me, da giorni innumerevoli. [33] Come sei brava a trovare la via per cercare l’amore! Hai di che insegnare persino alle donne malvagie! [34] Anche sulla tua veste si trova il sangue di poveri innocenti, che tu non hai colto in flagrante delitto di scasso; [35] eppure, dopo tutto questo, tu dici: “Io sono innocente; certo l’ira sua si è distolta da me”. Ecco, io ti condannerò perché hai detto: “Non ho peccato”.
Stiamo riflettendo sui rimproveri che Dio rivolse a Giuda attraverso il giovane Geremia …
Riflettete sulla Parola del Signore!
Potete forse dire che Io sono stato per voi un deserto o un paese di fitte tenebre (basterebbe ricordare tutte le miracolose liberazioni e la provvidenza fedele di Dio per i bisogni del popolo, per i tanti popoli stranieri distrutti davanti al loro avanzare nella terra promessa …)?!
Se non è così, allora perché vi lamentate? Perché vi sentite prigionieri e ora, lontani da me, dite di essere liberi?! A che punto è arrivata la vostra confusione? (32)
Quando mai una fanciulla dimentica di essere tale e trascura i suoi ornamenti? Quando mai succede che una sposa dimentichi la sua cintura di nozze, ciò che la contraddistingue in modo speciale? Mai, vero? È giusto così …
Allora perché “il mio popolo ha dimenticato me, da giorni innumerevoli.”?! (33)
Sei bravissima a trovare la via dell’amore, dei legami sentimentali e passionali, ma lo fai nella vita del tradimento! Sei talmente brava che potresti essere maestra perfino verso le donne malvagie, con le più esperte nella perversione … (34)
Sei talmente scaduta nel peccato, nella malvagità, nell’ingiustizia… che il tuo vestito è pieno di macchie di sangue innocente, di persone uccise perché non avevano la forza di reagire, difendersi, quelle povere delle quali non avevi alcuna prova delle loro colpe … (35)
Dopo tutto quello che stai mostrando e vivendo, avendo così spudoratamente tradito il patto con Me, hai il coraggio di dichiararti innocente, al punto di dire che Dio non può avercela con te?!
No, non finirà così: “Ecco, io ti condannerò perché hai detto: “Non ho peccato”!
La tua faccia tosta, la tua ostinazione subiranno la mia punizione!
Difficile calarsi nella situazione di Giuda, ma non lo è riconoscere il mio peccato, rendermi conto della mia ostinazione naturale, della pretesa che a volte manifesto di voler fare di testa mia, la faccia tosta di cercare di giustificare, di trovare attenuanti per il mio peccato …