Geremia 1:13-16
“La minaccia di Dio non è mai un capriccio …”.
“[13] La parola del Signore mi fu rivolta per la seconda volta: «Che cosa vedi?» Io risposi: «Vedo una gran pentola che bolle e ha la bocca rivolta dal settentrione in qua». [14] E il Signore mi disse: «Dal settentrione verrà fuori la calamità su tutti gli abitanti del paese. [15] Poiché, ecco, io sto per chiamare tutti i popoli dei regni del settentrione», dice il Signore; «essi verranno e porranno ognuno il suo trono all’ingresso delle porte di Gerusalemme, contro tutte le sue mura all’intorno e contro tutte le città di Giuda. [16] Pronuncerò i miei giudizi contro di loro a causa di tutta la loro malvagità, perché mi hanno abbandonato e hanno offerto il loro incenso ad altri dèi e si sono prostrati davanti all’opera delle loro mani.”.
Dopo aver rassicurato Geremia sulla certezza che Dio stesso garantisce che la Sua Parola andrà sempre ad effetto, si realizzerà puntualmente …
Il Signore ggiunge la visione di una grande pentole che bolle ed è pronta ad essere riversata addosso al regno di Giuda! Era una visione attraverso la quale Dio annunciava a Geremia disgrazie, calamità contro Gerusalemme … attraverso un’alleanza di re del nord che avrebbero assediato e conquistato Gerusalemme!
Alcune cose mi colpiscono:
Dio precisa che la calamità avrebbe colpito “tutti gli abitanti del paese” … e poco dopo che non avrebbe coinvolto solo la capitale, Gerusalemme, ma “tutte le città di Giuda”!
È evidente ed interessante che le responsabilità non sono individuate da Dio solo in chi è alla guida, in questo caso del regno di Giuda, ma su tutto il popolo e quindi su tutte le città del regno!
L’altra lezione importante la trovo nelle accuse di Dio alla base del Suo giudizio annunciato, quindi non un giudizio avventato, una prova di forza di Dio, ma chiaramente motivate: “a causa di tutta la loro malvagità, perché mi hanno abbandonato e hanno offerto il loro incenso ad altri dèi e si sono prostrati davanti all’opera delle loro mani”!
Malvagità, infedeltà al patto con Dio, abbandonando la relazione con Lui, idolatria con i dei che si erano costruiti!
Forse sarei istintivamente tentato di sentirmi estraneo a tali accuse … eppure la malvagità non è sparita, né l’infedeltà a Dio, ma soprattutto non è sparita la tendenza a mettere qualcos’altro o qualcun altro, magari noi stessi, al posto di Dio, prima di Dio …
Perciò resta la disapprovazione, la condanna di Dio su tali atteggiamenti e la minaccia del Suo giudizio!