Ezechiele 1:4-14

“Camminavano ognuno diritto davanti a sé; andavano dove lo Spirito li faceva andare e, camminando, non si voltavano …”

“[4] Io guardai, ed ecco venire dal settentrione un vento tempestoso, una grossa nuvola con un fuoco folgorante e uno splendore intorno ad essa; nel centro vi era come un bagliore di metallo in mezzo al fuoco. [5] Nel centro appariva la forma di quattro esseri viventi, e questo era l’aspetto loro: avevano aspetto umano. [6] Ognuno di essi aveva quattro facce e quattro ali. [7] I loro piedi erano diritti e la pianta dei loro piedi era come la pianta del piede di un vitello; brillavano come il bagliore del bronzo lucente. [8] Avevano mani d’uomo sotto le ali, ai loro quattro lati; tutti e quattro avevano le loro facce e le loro ali. [9] Le loro ali si univano l’una all’altra; camminando non si voltavano, ognuno camminava diritto davanti a sé. [10] Quanto all’aspetto delle loro facce, essi avevano tutti una faccia d’uomo, tutti e quattro una faccia di leone a destra, tutti e quattro una faccia di bue a sinistra e tutti e quattro una faccia d’aquila. [11] Le loro facce e le loro ali erano separate nella parte superiore; ognuno aveva due ali che si univano a quelle dell’altro e due che coprivano loro il corpo. [12] Camminavano ognuno diritto davanti a sé; andavano dove lo Spirito li faceva andare e, camminando, non si voltavano. [13] L’aspetto di quegli esseri viventi era come di carboni incandescenti, come di fiaccole; quel fuoco circolava in mezzo agli esseri viventi, era un fuoco scintillante, e dal fuoco uscivano dei lampi. [14] Le creature viventi correvano in tutte le direzioni, simili al fulmine.”.

La prima parte del libro di Ezechiele è caratterizzato dal “linguaggio apocalittico”, perciò dobbiamo affrontare le sue affermazioni incredibili, particolari, fantasiose, simboliche, ricche di tante immagini, con lo stesso atteggiamento con cui affrontiamo lo stesso tipo di linguaggio nel libro di Giovanni l’ultimo della Bibbia che si chiama, non a caso, Apocalisse …

In generale, il linguaggio apocalittico non si propone di fornire materiale per una interpretazione da dare ad ogni dettaglio, riguardo alle tante immagini usate nel brano.
Spesso sono immagini adottate in modo simbolico, altre volte seguono il significato consolidato che, nel contesto del tempo e in quello letterario, veniva riconosciuto a determinate scene, a determinati numeri o ad animali e certr immagini … Quindi dobbiamo ricordarci che quelle espressioni avevano un significato conosciuto e definito nel modo di pensare e nella cultura del tempo, che noi invece non riusciamo a mettere a fuoco …

Inoltre, il linguaggio apocalittico non si prefigge mai di dare elementi per calcolare i tempi o affermare in modo dettagliato il modo di agire di Dio. Invece, più in generale presenta delle caratteristiche di Dio, incoraggia, esorta, riprende, trasmette il Suo timore, aiuta a comprendere la gravità del Suo giudizio o comunque fornisce insegnamenti riguardo a quello che Dio aveva comunicato al profeta perché lo trasmettesse al popolo.

Quindi, davanti al linguaggio apocalittico, non si deve adottare una ermeneutica generica, nel tentativo di spiritualizzare per applicare al nostro tempo delle espressioni simboliche, spesso fantastiche, incredibili, inimmaginabili alla nostra logica moderna .. finendo per farne un uso strumentale, cioè cercando di farle dire delle cose che vorremmo, damdina quelle immagini un significato spirituale nei vari dettagli presentati …

Invece, nell’insieme, si tratta di un linguaggio che presenta delle lezioni riferite innanzitutto al contesto del tempo, quindi quello storico, oltre che al quello letterario, tenendo ben presente che sta parlando innanzitutto ai primi lettori, quindi alle loro vicende, sia presenti che future…

Direi, perciò, che questo brano del primo capitolo – particolarmente ricco di immagini e descrizioni di tipo apocalittico – ci serve come occasione per chiarire questi presupposti da tenere ben presenti nell’affrontare questo tipo di brano, questo linguaggio, un po’ come faremmo studiando l’Apocalisse di Giovanni …

Quindi, in sostanza, in questi versi credo sia opportuno cercare delle “parole chiavi”, cioè chiedersi cosa intendesse suscitare il Signore, attraverso Ezechiele, con queste parole rivolte al suo uditorio del tempo …

Ricordiamoci che il sacerdote Ezechiele, chiamato ora ad essere profeta in Caldea, in quella fase sconvolgente della vita del residuo del popolo di Giuda che viveva nell’esilio babilonese, parla davvero in un contesto “post-apocalittico”, cioè dopo una catastrofe per Giuda. C’era stata l’invasione e la distruzione di Gerusalemme, della Giudea, la strage di tantissime persone, l’esilio di altre …

Così, in questo contesto – che definirei davvero drammatico – ad un popolo molto probabilmente in preda allo sconforto, allo scoraggiamento, alla profonda tristezza, per la misericordia di Dio Ezechiele è chiamato a trasmettere un forte incoraggiamento a guardare a Lui …

Quindi, con le sue espressioni suscita: stupore, meraviglia, senso della potenza di Dio, imprevedibilità, ricchezza, dominio di Dio …

Credo, infatti, che l’espressione chiave in questo brano, quella sulla sovranità di Dio, in un contesto di disperazione, quindi nonostante tutto quello che essi stavano vivendo, la troviamo nel verso 12: “Camminavano ognuno diritto davanti a sé; andavano dove lo Spirito li faceva andare e, camminando, non si voltavano.”!

Quindi, quando tutte queste situazioni intricate, queste immagini incredibili, quando queste creature si intersecavano e sovrapponevano nella descrizione di Ezechiele … il profeta precisa che nella visione ricevuta,.quelle creature andavano avanti, senza voltarsi indietro, ubbidienti alla direzione ed al comando ricevuto … È evidente che si riferisse quello di Dio, perché era lo Spirito che le indirizzava così!

Nella saggezza di Dio, era evidentemente necessario ricordare loro che il dominio era e restava di Dio, il loro Dio! Ma ricorda loro anche la necessità di sottomettersi alla direzione che Dio comanda!

Tutte queste parole chiave, servono quindi a farci capire l’impatto che il linguaggio apocalittico aveva sul popolo, ma anche quanto particolare fosse ricevere quelle parole forti su Dio in un contesto così doloroso, sconfortato e triste, che era quello della vita in esilio …
È lì che Ezechiele era chiamato a confortare, sostenere e dare nuova speranza ai suoi fratelli e sorelle. ..

Come già Geremia aveva profetizzato, così Ezechiele: Non è tutto qui, alzate lo sguardo al Signore, non è finita qui, c’è una speranza concreta e futura generata dalla misericordia di Dio e dalla Sua fedeltà al patto, siate fiduciosi e vivete temendo il Signore!

Buondì … 📖🙏😘

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Chiesa Evangelica Isola

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