“I vostri occhi lo vedranno e direte: Il Signore è grande …”

[1] Oracolo, parola del Signore, rivolta a Israele per mezzo di Malachia. [2] «Io vi ho amati», dice il Signore, «e voi dite: “In che modo ci hai amati?”. Esaù non era forse fratello di Giacobbe?», dice il Signore, «eppure io ho amato Giacobbe [3] e ho odiato Esaù; ho fatto dei suoi monti una desolazione e ho dato la sua eredità agli sciacalli del deserto». [4] Se Edom dice: «Noi siamo stati annientati, ma torneremo e ricostruiremo i luoghi ridotti in rovine», così parla il Signore degli eserciti: «Essi costruiranno, ma io distruggerò. Saranno chiamati “Territorio dell’empietà”, “Popolo contro il quale il Signore è sdegnato per sempre”. [5] I vostri occhi lo vedranno e voi direte: “Il Signore è grande anche oltre i confini d’Israele”.

Malachia, ultimo dei profeti “minori” e ultimo libro dell’Antico Testamento, prima del lungo silenzio del cielo nei successivi 4 secoli, inizia il libro presentandosi come autore del libro, cioè come scrittore delle parole o oracoli ricevuti dal Signore dopo il rientro in patria del residuo dell’intero popolo di Giuda, circa 50.000 persone … (1)

Come al solito, dopo la ricostruzione del tempio avvenuta col governatore Zorobabele e sotto la guida del sommo sacerdote Giosuè (come narra per esempio il libro di Zaccaria), il popolo dimenticò in fretta dinChi fosse il merito della Sua condizione, da quale tremendo destino il Signore li aveva salvati e dimenticò anche di essere chiamato a rendere a Dio, e solo a Dio, il culto attraverso le prescrizioni per il tempio … ma, soprattutto, a farlo con un cuore sincero e devoto …

Così il libro comincia con un rimprovero ed alcune interessanti sottolineature di Dio sul loro destino che, evidentemente, sfuggivano all’attenzione del popolo …

«Io vi ho amati» dice il Signore «e voi dite: “In che modo ci hai amati? …” (2)

Come capiremo meglio, queste parole non sono il lamento di un coniuge represso e abbandonato che cerca di non assumersi le proprie responsabilità nel fallimento del rapporto di coppia …

Queste sono invece le parole di Dio, il solo vero Dio, il Creatore di ogni persona e popolo, di ogni cosa che esiste, che aveva messo la propria volontà e il proprio impegno nello scegliere e amare un popolo nel quale non c’era alcuna ragione per farlo, nessuna caratteristica che lo rendesse più interessante di altri popoli … la loro condizione di privilegio era semplicemente il frutto di un dono immeritato ed immeritabile, cioè l’Amore incondizionato ed unilaterale di Dio, la Sua guida, la Sua provvidenza, la Sua protezione … tutto questo rendeva particolarmente colpevole il popolo verso Dio …

A questo punto, Dio spiega a Malachia le Sue ragioni ‘umanamente irragionevoli’ nell’aver scelto Israele e Giuda e non altri …

Esaù non era forse fratello di Giacobbe?», dice il Signore, «eppure io ho amato Giacobbe [3] e ho odiato Esaù …” (2-3)

In altre parole, Dio afferma:

Non c’è in voi una scelta o un merito che spieghino perché ho deciso di amare Giacobbe e non Esaù … ma è così che ho fatto e di questo avete immeritatamente goduto per tutto questo tempo …

Ovviamente Esaù, e quindi Edom il popolo che discende da lui, ha dimostrato la sua incredulità e arroganza pagana … (3-4) Ma tutto questo non perché fossero peggiori di voi!

Quello che hanno subìto e continuano a subire lo meritano, esattamente e al contrario, come voi avete ricevuto ciò che non meritate!

Quella di Dio contro Edom non era una ‘capanza’, una cattiveria gratuita … ma ciò che quel popolo pagano meritava per la propria ribellione contro il Creatore, per la loro incredulità e malvagità …

È interessante che Dio non si stava esprimendo per giustificarsi, per dare al popolo delle spiegazioni plausibili … ma perché si assumessero le loro responsabilità e si ravvedessero!

“I vostri occhi lo vedranno e voi direte: “Il Signore è grande anche oltre i confini d’Israele”. (5)

Ho dovuto pensare al grave errore che facciamo, come umani, quando pretendiamo di capire o spiegare Dio … Dio non è un uomo, se lo fosse sarebbe soggetto a sentimenti e passioni umane, ci distruggerebbe vendicandosi, farebbe ingiustizie, cercherebbe il Suo interesse, non farebbe il nostro bene, non ci amerebbe perché non lo meritiamo … sarebbe un disastro!

Perciò non cerchiamo di spiegarlo, non mettiamo Dio in discussione perché non capiamo le ragioni della Grazia, ma viviamo nella gratitudine!

Ravvediamoci, torniamo al Signore, amiamoLo, serviamoLo, temiamoLo … perché lo merita oltre ogni immaginazione e comprensione e ci ricolma di Amore e benedizioni, al contrario di ciò che meritiamo …

Grazie, Signore!

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Chiesa Evangelica Isola

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