“Beato chi aspetta …”
“[12] Beato chi aspetta e giunge a milletrecentotrentacinque giorni! [13] Tu avviati verso la fine; tu ti riposerai e poi ti rialzerai per ricevere la tua parte di eredità alla fine dei tempi”».
Mentre studiavo la Parola, preparandomi per la prossima serie di meditazioni, ho ripensato alla conclusione del libro di Daniele di ieri e, l’idea che avessi un po’ trascurata tale conclusione, si è imposta nei miei pensieri …
In effetti, pensando alla vita ‘avventurosa’ di Daniele, a questo ragazzo deportato a Babilonia dopo aver assistito alla devastazione della città e della Sua nazione, sradicato dalla sua vita, dalle sue abitudini, forse anche dalla sua famiglia (nel libro non viene mai citata), con altri giudei … forse le uniche facce familiari erano state quelle dei suoi tre amici? Forse … Così iniziò a vivere in quella terra straniera la sfida per conservare la sua fede nel solo vero Dio … infatti si era ritrovato circondato da un modo di vivere diverso, fra gente che adorava degli idoli, che parlava e affrontava le cose in modo diverso, che mangiava e vestiva in modo diverso …
Dopo un po’ di tempo si era perfino trovato in mezzo alle selezioni volute dal re per individuare persone da prendere a servizio a corte …
Sfidato nel suo cuore a non contaminarsi con i vizi babilonesi, aveva visto il Signore rispondere e onorare il suo desiderio di fedeltà, aiutandoli e proteggendoli …
Poi la terrificante prova dei suoi tre amici, fermi nella determinazione di non adorare la statua …
Gli anni passavano, Dio onorava la sua e la loro fede, divenne un personaggio importante, ma senza mai montarsi la testa …
Nabucodonosor morì e il suo successore tenne Daniele in carica, e così ancora il successivo …
Anche per Daniele gli anni passavano … sopravvisse perfino quando il regno caldeo passò ai Medi e Persiani, al re Dario …
Lo immagino frastornato da tante e impressionanti rivelazioni dal Signore, infatti almeno in un caso è raccontato il suo essersi ammalato per tale peso …
Così arrivò il momento in cui il Signore, attraverso il Suo angelo, gli annunciò il tempo della fine … ma non solo della fine dei tempi che gli aveva appena rivelato, ma la fine della sua vita terrena!
Non so come mi sentirei se un angelo mi dicesse: Preparati a morire …
Spero e credo che, per la stessa fede di Daniele, la prenderei davvero bene … o magari l’emozione sarebbe fortissima, forse non sarei così forte …
Ma voglio pensarci sulla base delle parole dette a Daniele dall’angelo …
Nonostante quello strano numero che sembra ironizzare sui tentativi umani di calcolare i tempi di Dio, c’è questa dichiarazione meravigliosa di beatitudine … “Beato chi aspetta …” e arriva alla fine … (12)
Questa stupenda dichiarazione vale per tutti coloro che credono sinceramente in Dio, che Lo amano, Lo temono, Lo servono, come Daniele …
Beati! Sereni, contenti, soddisfatti … coloro che amano il Signore, il Re dei re, il Creatore dei cieli e della Terra, che vivono per la Sua gloria … Sono beati!
Beati, perché riceveranno ciò che con fede aspettavano da tanto, che nel loro cuore hanno desiderato credendo nelle promesse del Signore, si riposeranno dalle loro fatiche e sofferenze, saranno pienamente appagati in desideri che il nostro cuore e pensieri limitati non riescono più di tanto ad immaginare …
Affermata la beatitudine, l’angelo avverte Daniele …
“Tu avviati verso la fine; tu ti riposerai e poi ti rialzerai per ricevere la tua parte di eredità alla fine dei tempi”!
In altre parole: Preparati a morire … entrerai così nel Mio riposo, quello dei giusti, un riposo sereno che dono a coloro che Mi amano … e poi ti rialzerai, risorgerai alla fine dei tempi per riceve l’eredità eterna che ho preparato per te e per tutti coloro che davvero hanno creduto in Me, che si sono pentiti del loro peccato e hanno vissuto per la mia gloria!
Ecco misurato in qualche modo il peso della gloria che dobbiamo imparare a ‘misurare’ nei confronti della realtà della vita …
Nelle parole dell’angelo c’è l’evidenza di quanto davanti a Dio conti l’eternità e non quel pezzetto di vita terrena che ci è concesso … Un po’ di vita terrena è solo un soffio rispetto all’eternità, che non finirà mai …
Credo che questa visione dell’eternità fosse chiara in Daniele, l’uomo “grandemente amato” dal Signore … Infatti non leggiamo di alcuna sua lamentela o contestazione per la notizia della sua fine … non fece come re Ezechia che si amareggiò e pregò di non dover ancora morire …
Daniele accettò, si preparò da convinto “beato” ad affrontare la morte del corpo, a godere il suo riposo ed aspettare la chiamata di Dio per la risurrezione e, finalmente, ricevere la sua eredità eterna, la sua Vita Eterna alla presenza di Dio nella gloria!
È così che voglio misurare la mia vita … aspettando, quando Dio vorrà, il tempo del mio riposo, poi della risurrezione e finalmente la gloria …
Buondì! 📖🙏😘