“Dio, il Signore, il Re dei re, l’Eterno … non ha bisogno del permesso umano, ma agisce sovrano nei Suoi progetti per la Sua gloria!”

[18] O re, il Dio altissimo aveva dato regno, grandezza, gloria e maestà a tuo padre Nabucodonosor. [19] Per questa grandezza che Dio gli aveva dato, le genti di ogni popolo, nazione e lingua temevano e tremavano alla sua presenza. Egli faceva morire chi voleva, lasciava in vita chi voleva; innalzava chi voleva, abbassava chi voleva. [20] Ma quando il suo cuore divenne orgoglioso e il suo spirito s’indurì fino a diventare tracotante, il re fu deposto dal suo trono e gli fu tolta la sua gloria; [21] fu scacciato di mezzo agli uomini e il suo cuore divenne simile a quello delle bestie. Abitò con gli asini selvatici, gli fu dato da mangiare erba come ai buoi e il suo corpo fu bagnato dalla rugiada del cielo finché non riconobbe che il regno degli uomini appartiene al Dio altissimo, il quale vi stabilisce sopra chi vuole. [22] E tu, Baldassar, suo figlio, non hai umiliato il tuo cuore, benché tu sapessi tutto questo, [23] ma ti sei innalzato contro il Signore del cielo. Ti sono stati portati i vasi della casa di Dio e in essi avete bevuto tu, i tuoi grandi, le tue mogli e le tue concubine; tu hai lodato gli dèi d’argento, d’oro, di bronzo, di ferro, di legno e di pietra, i quali non vedono, non odono e non comprendono, e non hai glorificato il Dio che ha nella sua mano il tuo soffio vitale, e dal quale dipendono tutte le tue vie. [24] Perciò egli ha mandato quel pezzo di mano che ha tracciato quello scritto. [25] Ecco le parole che sono state scritte: “Mené, Mené, Tèchel, U-Parsin”. [26] Questa è l’interpretazione delle parole: Mené, Dio ha fatto il conto del tuo regno e gli ha posto fine; [27] Tèchel, tu sei stato pesato con la bilancia e sei stato trovato mancante. [28] Perès, il tuo regno è diviso e dato ai Medi e ai Persiani». [29] Allora, per ordine di Baldassar, Daniele fu vestito di porpora, gli fu messa al collo una collana d’oro e fu proclamato terzo nel governo del regno. [30] In quella stessa notte Baldassar, re dei Caldei, fu ucciso, [31] e Dario il Medo ricevette il regno all’età di sessantadue anni.”.

Come aveva promesso, Daniele fornì al re Baldassar l’interpretazione del sogno, all’erede di Nabucodonosor … ma certamente non era motivato dalla promessa della ricca ricompensa … perché quello che Daniele stava per dire al re non era certo bello, né interessante per gli interessi del sovrano … eppure lo fa con chiarezza e coraggio …
Gli ricorda la storia di suo padre, dalla quale avrebbe dovuto imparare …
Quello che tuo padre ha avuto, gli era concesso da Dio …
La sua temibile sovranità era ‘derivata’, cioè gli era concessa dal Dio altissimo, non la meritava … (18-19)

Eppure si inorgoglì e il suo cuore divenne duro e arrogante, così Dio intervenne e lo rimosse dal trono, facendolo impazzire e visse a lungo come una bestia …
“… finché non riconobbe che il regno degli uomini appartiene al Dio altissimo, il quale vi stabilisce sopra chi vuole.”! (21)

Le cose cambiarono quando tuo padre riconobbe Il solo vero Dio …

Tu, o re, pur sapendo tutto questo come figlio, non hai voluto imparare niente, non ti sei umiliato, anzi ti sei stoltamente innalzato contro il Signore del cielo … ti sei servito – per un uso sprezzante, per festeggiare e gozzovigliare con la tua corte – dei calici del tempio di Gerusalemme, per ostentare la tua grandezza … facendolo hai lodato i tuoi dèi, trascurando stupidamente che essi sono solo: “… dèi d’argento, d’oro, di bronzo, di ferro, di legno e di pietra, i quali non vedono, non odono e non comprendono, e non hai glorificato il Dio che ha nella sua mano il tuo soffio vitale, e dal quale dipendono tutte le tue vie.”! (22-23)
Hai lodato dèi falsi e ignorato Colui che ti dà la vita …

Perciò Dio è intervenuto e ha mandato quello mano a scrivere la Sua sentenza su di te … (25-26)
“Mené, Mené, Tèchel, U-Parsin”.
“Mené, Dio ha fatto il conto del tuo regno e gli ha posto fine”!
“Tèchel, tu sei stato pesato con la bilancia e sei stato trovato mancante”! [debitore].
“Perès, il tuo regno è diviso e dato [da Dio] ai Medi e ai Persiani». (27-28)

Una sentenza chiara e inappellabile …

Il re mantenne la sua promessa di ricompensa verso Daniele (29), ma la sua sentenza non cambiò, perché il suo cuore non cambiò, non si pentì, non si umiliò davanti a Dio …

Ancora una volta Dio ha mantenuto la parola ed ha scritto la storia …
“In quella stessa notte Baldassar, re dei Caldei, fu ucciso e Dario il Medo ricevette il regno all’età di sessantadue anni.”! (30-31)

Dovremmo imparare tanto da questa storia e temere Dio, anziché vivere nell’ansia per gli eventi della nostra storia … L’ansia credo sia l’evidente dimostrazione che non abbiamo verso Dio la giusta considerazione, una fede all’altezza della Sua grandezza …

Ogni azione di Dio deve portarci all’umiltà, l’orgoglio non ha senso perché la nostra vita appartiene a Dio ed Egli decide di rinnovarcela ogni mattina … Egli è il Signore del cielo che siamo chiamati a riconoscere, amare e servire … in attesa dell’eternità …

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Chiesa Evangelica Isola

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