“… lodo, esalto e glorifico il Re del cielo, perché tutte le sue opere sono vere e le sue vie giuste, ed egli ha il potere di umiliare quelli che procedono con superbia …”

[26] Quanto poi all’ordine di lasciare il ceppo con le radici dell’albero, ciò significa che il tuo regno ti sarà ristabilito, dopo che avrai riconosciuto che il dominio appartiene al cielo. [27] Perciò, o re, accetta il mio consiglio! Metti fine ai tuoi peccati praticando la giustizia, e alle tue iniquità mostrando compassione verso gli afflitti. Forse la tua prosperità potrà essere prolungata». [28] Tutto questo avvenne al re Nabucodonosor. [29] Dodici mesi dopo, mentre passeggiava sul terrazzo del palazzo reale di Babilonia, [30] il re disse: «Non è questa la grande Babilonia che io ho costruita come residenza reale con la forza della mia potenza e per la gloria della mia maestà?» [31] Il re aveva ancora la parola sulle labbra, quando una voce venne dal cielo e disse: «Sappi, o re Nabucodonosor, che il tuo regno ti è tolto; [32] tu sarai scacciato di mezzo agli uomini e abiterai con le bestie dei campi, ti daranno da mangiare erba come ai buoi e passeranno sette tempi sopra di te, finché tu riconoscerai che l’Altissimo domina sul regno degli uomini e lo dà a chi vuole». [33] Nello stesso istante quella parola si adempì su Nabucodonosor. Egli fu scacciato di mezzo agli uomini, mangiò l’erba come i buoi, il suo corpo fu bagnato dalla rugiada del cielo, i capelli gli crebbero come le penne delle aquile e le sue unghie diventarono come quelle degli uccelli. [34] «Alla fine di quei giorni, io, Nabucodonosor, alzai gli occhi al cielo e la ragione tornò in me. Benedissi l’Altissimo, lodai e glorificai colui che vive in eterno: il suo dominio è un dominio eterno e il suo regno dura di generazione in generazione. [35] Tutti gli abitanti della terra sono un nulla davanti a lui; egli agisce come vuole con l’esercito del cielo e con gli abitanti della terra, e non c’è nessuno che possa fermare la sua mano o dirgli: “Che fai?” [36] In quel tempo la ragione tornò in me; la gloria del mio regno, la mia maestà e il mio splendore mi furono restituiti; i miei consiglieri e i miei grandi mi cercarono, io fui ristabilito nel mio regno e la mia grandezza fu superiore a quella che avevo prima. [37] Ora io, Nabucodonosor, lodo, esalto e glorifico il Re del cielo, perché tutte le sue opere sono vere e le sue vie giuste, ed egli ha il potere di umiliare quelli che procedono con superbia».”.

Continua la spiegazione del sogno al re Nabucodonosor da parte di Daniele …

L’albero che rappresentava il regno sarebbe stato abbattuto rovinosamente, egli avrebbe subito il giudizio di Dio, ritrovandosi dominato dalla pazzia ed in una vita selvaggia …
Daniele gli spiega che le radici e il tronco lasciati nel terreno, attestavano che, dopo essergli stato tolto il regno, Nabucodonosor sarebbe rinsavito per volere di Dio e sarebbe stato ristabilito come re … tutto questo sarebbe avvenuto dopo che egli avrebbe riconosciuto che il dominio appartiene al cielo, al Signore …
A questo punto Daniele propose con coraggio al re di ravvedersi, lo esortò a cambiare atteggiamento nella sua arroganza … Lo invitò a smetterla di pensare di essere invincibile, dimenticando completamente che invece tutto gli era stato concesso dal Dio del cielo e della Terra, dal Creatore dal Re dei re …

Daniele lo esorta a ravvedersi, a cambiare atteggiamento, ad invertire la rotta nel suo comportamento come re, a mettere fine ai suoi peccati e praticare la giustizia, di smetterla con le sue iniquità e mostrare compassione nei confronti degli afflitti … anziché continuare ad essere un tiranno arrogante … Cosi facendo, poteva sperare che Dio avrebbe prolungato la prosperità del suo regno …

Evidentemente, fra le righe, leggiamo che non ci fu alcuna reazione aperta e positiva da parte del re, ma che rimase ostinato nel suo atteggiamento …

Così, esattamente un anno dopo, la sentenza emanata dal cielo si avverò nella vita di Nabucodonosor, infatti impazzì totalmente, al punto che fu rimosso immediatamente dalla sua carica, fu allontanato a causa della sua pericolosità …
Così visse in modo selvaggio per un periodo definito da Dio, indicato simbolicamente in “7 tempi” … Ora, usando questo numero simbolico della perfezione, della completezza, indica certamente un tempo adeguato, quello stabilito dal Signore …

Alla fine di questa dura esperienza nella pazzia, come profetizzato da Daniele, il re sarebbe stato ristabilito nel suo Regno, ritrovando la ragione e tornando a svolgere perfettamente la sua funzione a corte …
La cosa interessante è che Daniele scrive questa parte del libro riportando la testimonianza diretta del re, egli racconta a posteriori quello che gli era successo, come aveva vissuto quel periodo e come era tornato – solo grazie alla misericordia di Dio – a regnare …
Questa confessione del re pagano Nabucodonosor, dopo l’esperienza del giudizio di Dio caduto su di lui, è impressionante … e dimostra il fatto che Dio è tale senza il permesso degli uomini, Egli resta sovrano e Signore a prescindere dalla nostra eventuale approvazione e riconoscimento …
Dio regna, determina i tempi e le circostanze, fa ogni cosa per la Sua gloria … Egli tiene nelle Sue mani i regni della terra, dà il potere a chi ritiene di darlo e lo toglie a chi vuole …

La confessione del re che conclude il capitolo, a riguardo della grandezza di Dio, è lucida e meravigliosa!
“Ora io, Nabucodonosor, lodo, esalto e glorifico il Re del cielo, perché tutte le sue opere sono vere e le sue vie giuste, ed egli ha il potere di umiliare quelli che procedono con superbia”! (37)

Se ogni cristiano lo tenesse davvero presente nella propria vita, vedremmo un grande cambiamento nel popolo di Dio …

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