“Daniele prese in cuor suo la decisione di non contaminarsi …” (1:8)

Iniziamo la meditazione del libro di Daniele.
Come si usava nel mondo ebraico di allora, il titolo è tratto dal nome del profeta che lungo tutto il libro ha ricevuto rivelazioni da Dio.

Il libro di Daniele copre tutti i 70 anni della cattività babilonese (605-536 a.C. ca; cfr. 1:1 e 9:1-3).

9 dei 12 capp. documentano rivelazioni per mezzo di sogni e di visioni.

Daniele era il portavoce di Dio sia per il mondo pagano che per quello giudeo, colui che doveva annunciare i disegni presenti e futuri di Dio.

In termini profetici ed escatologici, possiamo dire che il libro di Daniele è per l’A.T. ciò che l’Apocalisse è per il N.T.
Ma non tener attentamente conto del suo linguaggio profetico, narrativo ed anche apocalittico, può portare a letture strane e fuorvianti del libro, allontanandosi pericolosamente dalle intenzioni dell’autore …

Gesù stesso, in Matteo 24:15, cita il libro di Daniele nel suo discorso sulla fine dei tempi, per preparare i Suoi discepoli a vivere aspettando il Suo ritorno, certo non per cercare di calcolare i tempi, ma per vivere con un cuore pronto e fedele …

Questa volta, per fare una panoramica di questo libro non semplicissimo, propongo di prenderti 10 minuti da dedicare ad un piccolo video che ha la virtù della sintesi e la forza della rappresentazione grafica: https://www.youtube.com/watch?v=R5Hohf9J8dI

Che Dio ci doni il senso della certezza e della convinzione nel camminare con Dio …

PS. Ricorda sempre che il termine ebraico tradotto in italiano “speranza” in realtà non intende ‘desiderio che qualcosa avvenga’, ma “certezza”, convinzione …

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Chiesa Evangelica Isola

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