“… con la bocca fa mostra di molto amore, ma il suo cuore va dietro alla sua cupidigia …”
“[21] Il dodicesimo anno della nostra deportazione, il decimo mese, il quinto giorno del mese, un fuggiasco da Gerusalemme venne da me e mi disse: «La città è presa!» [22] La sera prima della venuta del fuggiasco, la mano del Signore era stata sopra di me ed egli mi aveva aperto la bocca, prima che quello venisse da me la mattina; la bocca mi fu aperta e io non fui più muto. [23] La parola del Signore mi fu rivolta in questi termini: [24] «Figlio d’uomo, gli abitanti di quelle rovine, nel paese d’Israele, dicono: “Abraamo era solo, eppure ebbe il possesso del paese; e noi siamo molti, il possesso del paese è dato a noi”. [25] Perciò di’ loro: Così parla il Signore, Dio: “Voi mangiate la carne con il sangue, alzate gli occhi verso i vostri idoli, spargete il sangue, e dovreste possedere il paese? [26] Voi vi appoggiate sulla vostra spada, commettete abominazioni, ciascuno di voi contamina la moglie del prossimo, e dovreste possedere il paese?” [27] Di’ loro: Così parla il Signore, Dio: “Com’è vero che io vivo, quelli che stanno fra quelle rovine cadranno per la spada; quelli che sono nei campi li darò in pasto alle bestie; quelli che sono nelle fortezze e nelle caserme moriranno di peste! [28] Io ridurrò il paese in una desolazione, in un deserto; l’orgoglio della sua forza finirà, e i monti d’Israele saranno così desolati, al punto che nessuno vi passerà più. [29] Essi conosceranno che io sono il Signore, quando avrò ridotto il paese in una desolazione, in un deserto, per tutte le abominazioni che hanno commesse”. [30] Quanto a te, figlio d’uomo, i figli del tuo popolo discorrono di te presso le mura e sulle porte delle case; parlano l’uno con l’altro e ognuno con il suo fratello, e dicono: “Venite, prego, ad ascoltare la parola che proviene dal Signore!” [31] Vengono da te come fa la folla; il mio popolo si siede davanti a te e ascolta le tue parole, ma non le mette in pratica; perché con la bocca fa mostra di molto amore, ma il suo cuore va dietro alla sua cupidigia. [32] Ecco, tu sei per loro come la canzone d’amore di uno che ha una bella voce e sa suonare bene; essi ascoltano le tue parole, ma non le mettono in pratica. [33] Ma quando la cosa avverrà, ed ecco che sta per avvenire, essi sapranno che in mezzo a loro c’è stato un profeta».
In questa parte del brano è descritta la fine del periodo in cui il profeta Ezechiele era stato muto che, secondo diversi studiosi, corrispondeva al periodo della durata della conquista e distruzione di Gerusalemme … Infatti nel brano il fuggiasco dichiara: “La città è presa…”!
Era perciò giunto il tempo del giudizio, della sua attuazione, quindi l’epilogo dell’assedio, quello in cui i Caldei, gli invasori mandati da Dio, avrebbero conquistato e distrutto Gerusalemme!
Non era più il tempo della predicazione, degli avvertimenti, delle minacce, delle esortazioni … ma quello del giudizio!
Questo brano comincia, infatti, con la dichiarazione della caduta di Gerusalemme e quindi la fine di quel periodo muto di Ezechiele …
Non solo è descritta la ripresa della capacità di parlare da parte del profeta, ma anche gli effetti devastanti che c’erano stati a causa del giudizio di Dio … (21-23)
Incredibile, ma vero, nonostante l’evidenza del dramma che stavano vivendo, nel popolo restava un atteggiamento di arrogante ostinazione …
Se Abramo da solo ha potuto dominare il paese (dicevano), noi che siamo tanti lo faremo ancora di più! (24)
A questo punto Dio ribadisce le ragioni del loro fallimento e quindi il perché del Suo giudizio: Pretendete di dominare il paese, ma non vi preoccupate minimamente del vostro peccato, delle vostre vergogne, della vostra idolatria, dell’adulterio e infedeltà che dominano fra di voi, siete violenti, ignorate la mia Legge, vi rivolgete a falsi dèi … (25-26)
Perciò vi distruggerò come meritate, vi ridurrò ad un punto tale che il vostro paese sarà deserto, irriconoscibile …
Morirete per la spada dei nemici, per mezzo della peste o vivrete la disperazione dell’esilio … (27-29)
Infine, Dio condanna pesantemente l’ipocrisia del popolo … Nonostante i numerosi messaggi che Ezechiele ha rivolto loro, le predicazioni, le profezie, le esortazioni, le minacce … il mio popolo ha continuato ostinatamente nel suo peccato, ha continuato ad ascoltare le parole del profeta, ma solo con le orecchie, come si fa con una bella canzone … però non ha ascoltato col cuore, non si è ravveduto e pentito …
Perciò, l’evidenza del giudizio di Dio dimostrerà al popolo che fra loro avevano un profeta del Signore, ma non gli hanno dato ascolto … ed ora è troppo tardi per farlo! (30-33)