“Il lamento funebre ci ricorda che vivere di rimpianti non ci dà alcuna vera speranza o prospettiva eterna …”
“[16] Ecco il lamento che sarà pronunciato; lo pronunceranno le figlie delle nazioni, pronunceranno questo lamento sull’Egitto e su tutta la sua moltitudine”, dice il Signore, Dio». [17] Il dodicesimo anno, il quindicesimo giorno del mese, la parola del Signore mi fu rivolta in questi termini: [18] «Figlio d’uomo, intona un lamento sulla moltitudine dell’Egitto e falle scendere, lei e le figlie delle nazioni illustri, nelle profondità della terra, con quelli che scendono nella fossa. [19] “Chi mai tu superi in bellezza? Scendi e giaci con gli incirconcisi! [20] Essi cadranno in mezzo agli uccisi per la spada. La spada vi è data, trascinate l’Egitto con tutte le sue moltitudini! [21] I più forti fra i prodi e quelli che gli davano soccorso gli rivolgeranno la parola, in mezzo al soggiorno dei morti. Sono scesi, gli incirconcisi, giacciono uccisi dalla spada. [22] Là è l’Assiro con tutta la sua moltitudine, attorno a lui stanno i suoi sepolcri; tutti sono uccisi, caduti per la spada. [23] I suoi sepolcri sono posti nelle profondità della fossa e la sua moltitudine sta attorno al suo sepolcro; tutti sono uccisi, caduti per la spada, essi che spargevano il terrore sulla terra dei viventi. [24] Là è Elam con tutta la sua moltitudine, attorno al suo sepolcro; tutti sono uccisi, caduti per la spada, incirconcisi scesi nelle profondità della terra: essi, che spargevano il terrore sulla terra dei viventi, hanno portato la loro vergogna con quelli che scendono nella fossa. [25] Hanno fatto un letto per lui e per la sua moltitudine in mezzo a quelli che sono stati uccisi; attorno a lui stanno i suoi sepolcri. Tutti costoro sono incirconcisi, sono morti per la spada, perché spargevano il terrore sulla terra dei viventi; hanno portato la loro vergogna con quelli che scendono nella fossa e sono stati messi fra gli uccisi. [26] Là è Mesec, Tubal e tutta la loro moltitudine; attorno a loro stanno i loro sepolcri. Tutti costoro sono incirconcisi, uccisi dalla spada, perché spargevano il terrore sulla terra dei viventi. [27] Non giacciono con i prodi che sono caduti fra gli incirconcisi, che sono scesi nel soggiorno dei morti con le loro armi da guerra, sotto il capo dei quali sono state poste le loro spade; ma le loro iniquità stanno sulle loro ossa, perché erano il terrore dei prodi sulla terra dei viventi. [28] Tu pure sarai abbattuto in mezzo agli incirconcisi e giacerai con gli uccisi dalla spada. [29] Là è Edom con i suoi re e con tutti i suoi prìncipi, i quali, nonostante tutto il loro valore, sono stati messi con gli uccisi di spada. Anch’essi giacciono con gli incirconcisi e con quelli che scendono nella fossa. [30] Là sono tutti i prìncipi del settentrione e tutti i Sidoni, che sono discesi con gli uccisi, coperti di umiliazione, nonostante il terrore che incuteva il loro valore. Giacciono incirconcisi con gli uccisi di spada e portano la loro vergogna con quelli che scendono nella fossa. [31] Il faraone li vedrà e si consolerà di aver perduto tutta la sua moltitudine; il faraone e tutto il suo esercito saranno uccisi per la spada” dice il Signore, Dio, [32] “poiché io spargerò il mio terrore sulla terra dei viventi; il faraone con tutta la sua moltitudine sarà posto a giacere in mezzo agli incirconcisi, con quelli che sono stati uccisi dalla spada”, dice il Signore, Dio».
Questo prolungamento della profezia contro l’Egitto, che Dio rivela a Ezechiele, è evidentemente una “lamentazione funebre”, una sorta di poesia o canto commemorativo in occasione di un funerale …
Nella sostanza, annunciando la fine dell’Egitto nel giudizio di Dio, c’è una carrellata di citazioni che accomuna a quella nazione pagana tanti altri popoli del tempo, che avevano preceduto la fama e anche la fine dell’Egitto, fra i quali i Caldei, i Sidoni, gli Edomiti, ecc. Tutti accomunati dallo stesso destino: il soggiorno dei morti, senza se e senza ma, senza prospettive esterne, quindi senza speranza … per aspettare il giudizio di Dio finale!
Sì possono vantare grandi storie, essere ricordati per il fasto delle proprie nazioni, scherzare sul futuro o ironizzare, scherzare sul “mal comune, mezzo gaudio” con altri che sono considerati grandi, sul fatto di essere seppelliti con grandi onori, con le proprie armi preferite e gloriose nella nostra bara …
Ma resta il fatto che la morte pone fine anche alla nostra possibilità di ravvedimento, di cambiare in vita il nostro futuro eterno!
Possiamo fare grandi lamenti, ricordare il passato, vantarci di grandi imprese o esperienze forti, oppure rammaricarci di ciò che è stato, ma ciò che non finisce è solo ciò che è eterno, quindi ciò che viene da Dio, non da noi!
Chi non si preoccupa di Dio, della Sua volontà, ne ignora la Legge, la Sua parola, i Suoi disegni, non si ravvede e non apprezza e gode del Suo Amore … come tutti i pagani, tutti coloro che non credono in Dio e non Lo temono, sono attesi da un futuro terribile, nel soggiorno dei morti prima, nel loro inutile rammarico, e poi nel giudizio eterno!
Preghiamo per chi ancora non crede, per chi non prende Dio sul serio e continuiamo a presentare loro il Vangelo di Cristo che può cambiare la vita e soprattutto il futuro eterno!