[22/12/2024, 08:22] Sergio D’Ascenzo: Geremia 7:25-29
“Ma essi non mi hanno ascoltato, non hanno prestato orecchio, hanno irrigidito il collo, si sono comportati peggio dei loro padri …”
“[25] Dal giorno che i vostri padri uscirono dal paese d’Egitto fino a oggi, io vi ho mandato tutti i miei servi, i profeti, ve li ho mandati ogni giorno, fin dal mattino. [26] Ma essi non mi hanno ascoltato, non hanno prestato orecchio; hanno irrigidito il collo, si sono comportati peggio dei loro padri. [27] Di’ loro tutte queste cose, ma essi non ti ascolteranno; chiamali, ma essi non ti risponderanno. [28] Perciò dirai loro: “Questa è la nazione che non ascolta la voce del Signore, del suo Dio, e che non vuol accettare correzione; la fedeltà è perita, è venuta meno nella loro bocca”. [29] Ràditi i capelli e buttali via, spandi sulle alture un lamento, poiché il Signore rigetta e abbandona la generazione che è divenuta oggetto della sua ira.”.
Ad un popolo ostinato Dio continua, attraverso Geremia, a spiegare le ragioni del Suo giudizio, ricordando che dal giorno in cui li liberò dall’Egitto, richiamando alla memoria la storia del Popolo Israele, dopo che era stato costituito tale e dopo i 400 anni di schiavitù in Egitto, Dio aveva continuamente mandato i propri servi, i profeti, i Suoi portavoce “ogni giorno fin dal mattino”, per trasmettere loro la Sua Parola, per aiutarli a camminare sulla retta via, per incoraggiarli … Come fece in seguito anche attraverso la Legge data a Mosè … Tutto questo per renderlo un popolo speciale e differente da tutti gli altri popoli pagani che li circondavano, per essere tutelati dalla Sua Legge, sia come nazione, ma anche dal punto di vista igienico sanitario … (25)
Ma nonostante questo, nonostante la costanza e la pazienza con cui Dio aveva continuato a mandare loro i Suoi profeti, per trasmettere la Sua Parola: “essi non mi hanno ascoltato, non hanno prestato orecchio; hanno irrigidito il collo, si sono comportati peggio dei loro padri.”! (26)
Così, rivolgendosi a Geremia, gli spiega che come profeta potrà dire loro tutte queste cose potrà parlare loro in nome di Dio, potrà ribadire il Suo invito al ravvedimento, potrà cercare di istruirli, potrà minacciarli del giudizio, potrà dire: “… loro tutte queste cose, ma essi non ti ascolteranno; chiamali, ma essi non ti risponderanno.”! (27)
Perciò, dopo tutti questi tentativi dopo aver dichiarato loro più e più volte la necessità di ravvedersi, di pentirsi del loro peccato, di smetterla nella loro malvagità, di non ostinarsi nella loro ribellione … dichiarerai ancora davanti a loro la ragione del mio giudizio, cioè: “Questa è la nazione che non ascolta la voce del Signore, del suo Dio, e che non vuol accettare correzione; la fedeltà è perita, è venuta meno nella loro bocca”! (28)
Ecco la colpa: non ascoltare la voce del Signore, del suo Dio, non voler accettare la correzione, aver abbandonato la fedeltà … per aver ratificato, continuato nel proprio comportamento ribelle, per aver dimostrato ingratitudine ed un cuore così corrotto da commettere ogni forma di cattiveria, ignorando completamente ogni richiamo di Dio ed anche tutte le tutele sui più deboli che Dio aveva raccomandato con la Sua Legge …
A questo punto, come spesso accadeva nell’attività di proclamazione della Parola di Dio da parte dei profeti, cioè di esprimere le sentenze di Dio, la Sua Parola, i Suoi avvertimenti attraverso immagini concrete, attraverso scene o perfino per mezzo di comportamenti adottati dal profeta nella propria famiglia … tutto questo perché Dio parlasse loro in maniera ancora più chiara, se mai fosse possibile …
In questo caso, Dio innvita Geremia a “radersi i capelli”, quindi buttarli via, quindi di diffondere il suo lamento ovunque, sulle alture …
Radersi i capelli e buttarli via e poi piangerci su, esprimere il proprio lamento … evidentemente serviva a simboleggiare il modo in cui Dio avrebbe deciso da Sé e buttato via il popolo il popolo, lo avrebbe rigettato, abbandonando quella generazione che era diventata “oggetto della Sua ira” (29)
Mi sembra interessante e anche molto bello notare la precisazione che c’è nella sentenza di Dio, cioè il riferimento a “questa generazione” … Evidentemente non sarebbe stato così per sempre … Non era un abbandono definitivo, una rinuncia, una sconfitta, ma un giudizio che colpiva quella generazione intera! Proprio com’era successo quando Israele era stato liberato dalla schiavitù in Egitto, ma per 40 anni rimasero vaganti nel deserto, nell’attesa che si estinguesse tutta la generazione che aveva peccato contro Dio e contro Mosè!
La situazione si stava ripetendo nel popolo di Giuda, dimostrando che non aveva imparato nulla dalla propria storia!
Anche questa volta, nella sua ribellione, una generazione peccatrice passava sotto il Suo giudizio, ma Dio avrebbe rinnovato il Suo Patto nella successiva generazione, grazie alla Sua infinita misericordia …