[21/05, 10:42] Sergio D’Ascenzo: Geremia 52:12-34

“Quanto al suo mantenimento, durante tutto il tempo che visse, esso gli fu dato sempre da parte del re di Babilonia, giorno per giorno, fino al giorno della sua morte …”

“[12] Il decimo giorno del quinto mese – era il diciannovesimo anno di Nabucodonosor, re di Babilonia – Nebuzaradan, capitano della guardia del corpo, al servizio del re di Babilonia, giunse a Gerusalemme, [13] incendiò il tempio del Signore e il palazzo del re, diede alle fiamme tutte le case di Gerusalemme e arse tutte le case ragguardevoli. [14] Tutto l’esercito dei Caldei che era con il capitano della guardia demolì da tutte le parti le mura di Gerusalemme. [15] Nebuzaradan, capitano della guardia, deportò una parte dei più poveri del popolo, i superstiti che erano rimasti nella città, i fuggiaschi che si erano arresi al re di Babilonia e il resto della popolazione. [16] Ma Nebuzaradan, capitano della guardia, lasciò alcuni dei più poveri del paese a coltivare le vigne e i campi. [17] I Caldei spezzarono le colonne di bronzo che erano nel tempio del Signore, le basi, il Mare di bronzo che era nel tempio del Signore, e ne portarono via il bronzo a Babilonia. [18] Presero le pignatte, le palette, i coltelli, le bacinelle, le coppe e tutti gli utensili di bronzo con i quali si faceva il servizio. [19] Il capo della guardia prese pure le coppe, i bracieri, le bacinelle, le pignatte, i candelabri, le tazze e i calici, l’oro di ciò che era d’oro e l’argento di ciò che era d’argento. [20] Quanto alle due colonne, al Mare e ai dodici buoi di bronzo che servivano di base e che Salomone aveva fatti per il tempio del Signore, il bronzo di tutti questi oggetti aveva un peso incalcolabile. [21] L’altezza di una di queste colonne era di diciotto cubiti, e a misurarla in giro ci voleva un filo di dodici cubiti; aveva uno spessore di quattro dita ed era vuota. [22] Sopra c’era un capitello di bronzo; l’altezza di ogni capitello era di cinque cubiti; attorno al capitello c’erano un reticolato e delle melagrane, ogni cosa di bronzo; lo stesso era della seconda colonna, adorna pure di melagrane. [23] C’erano novantasei melagrane da ogni lato, e tutte le melagrane attorno al reticolato ammontavano a cento. [24] Il capitano della guardia prese Seraia, il sommo sacerdote, Sofonia, il secondo sacerdote, e i tre custodi della soglia; [25] nella città prese un eunuco che comandava la gente di guerra, sette uomini fra i consiglieri intimi del re che furono trovati nella città, il segretario del capo dell’esercito che arruolava il popolo del paese e sessanta privati, che furono anch’essi trovati nella città. [26] Nebuzaradan, capitano della guardia, li prese e li condusse al re di Babilonia a Ribla, [27] e il re di Babilonia li fece colpire e mettere a morte a Ribla, nel paese di Camat. Così Giuda fu deportato lontano dal suo paese. [28] Questo è il popolo che Nabucodonosor condusse in esilio: il settimo anno, tremilaventitré Giudei; [29] il diciottesimo anno del suo regno deportò da Gerusalemme ottocentotrentadue persone; [30] il ventitreesimo anno di Nabucodonosor, Nebuzaradan, capitano della guardia, deportò settecentoquarantacinque Giudei: in tutto, quattromilaseicento persone. [31] Il trentasettesimo anno della deportazione di Ioiachin, re di Giuda, il venticinquesimo giorno del dodicesimo mese, Evil-Merodac, re di Babilonia, l’anno stesso che cominciò a regnare, fece grazia a Ioiachin, re di Giuda, e lo fece uscire di prigione; [32] gli parlò benevolmente e mise il trono di lui più in alto di quello degli altri re che erano con lui a Babilonia. [33] Gli fece cambiare i suoi vestiti di prigione; Ioiachin mangiò sempre a tavola con lui per tutto il tempo che egli visse. [34] Quanto al suo mantenimento, durante tutto il tempo che visse, esso gli fu dato sempre da parte del re di Babilonia, giorno per giorno, fino al giorno della sua morte.”.

Dopo la conquista di Gerusalemme, l’uccisione dei figli di Sedechia ed egli stesso reso cieco, incatenato e portato esule a Babilonia, Geremia racconta il modo tremendo con cui i caldei devastarono e saccheggiarono la capitale di Giuda …
Certo, i dettagli sull’incendio e la devastazione del tempio dovevano essere un dolore intenso per i giudei ed un monito per loro nel corso del tempo …
Per noi parlare di colonne, mare sui buoi, melograni, utensili, ecc. non ha lo stesso peso e significato …

Resta il fatto che Dio volle sottolineare con molte immagini concrete cosa significhi quando Egli arriva nel Suo giudizio a dare libero sfogo ai nemici contro il Suo popolo, contro coloro che Gli si contrappongono!

Quando il tempo stabilito da Dio fu compiuto, un generale di Babilonia, il capo della guardia del corpo personale di Nabucodonosor, andò a Gerusalemme per completare il giudizio … (12-16) “incendiò il tempio del Signore e il palazzo del re, diede alle fiamme tutte le case di Gerusalemme e arse tutte le case ragguardevoli … demolì da tutte le parti le mura di Gerusalemme … deportò una parte dei più poveri del popolo, i superstiti che erano rimasti nella città, i fuggiaschi che si erano arresi al re di Babilonia e il resto della popolazione … ma lasciò alcuni dei più poveri del paese a coltivare le vigne e i campi.”

A quel punto cominciarono la devastazione del tempio di Salomone, simbolo della nazione e del culto a Dio … (17-23)

Anche tutti i notabili rimasti a Gerusalemme furono arrestati, fra cui il sommo sacerdote in carica, portati a Ribla, residenza temporanea (nell’attuale Siria) del re Nabucodonosor, e messi a morte … (25-27) “Così Giuda fu deportato lontano dal suo paese.”!

Geremia racconta esattamente anche il numero dei deportati giudei avvenuto in più rastrellamenti … Nel settimo anno, nel diciottesimo e nel ventitreesimo (28-30): “in tutto, quattromilaseicento persone.”.

Geremia, senza entrare nei dettagli, lascia anche capire che a Babilonia c’era stato un avvicendamento nel regno, morto Nebucodonosor gli succedette il figlio Evil-Merodac. Costui, dopo ben 37 anni di prigionia di Ioiachin, re di Giuda, lo fece liberare, lo graziò e gli fece del bene …
Lo trattò molto bene, anzi meglio di tutti gli altri re esuli, così Ioiachin – penultimo re di Giuda esule a Babilonia – mangiò alla tavola del re babilonese e ne godette il sostegno per tutto il tempo che visse. (31-34)

È davvero particolare ed interessate assistere al modo in cui Dio Si dimostra costantemente il Giusto Giudice, ma come non manchi mai di manifestare in vari modi la Sua misericordia …

Se è cosa terribile cadere nelle Sue mani quando manifesta la Sua ira … Per contro, non c’è niente di più meraviglioso che godere delle Sue benedizioni e cura, perché Egli è fedele!

Noi tendiamo a volte a soffermarci e preoccuparci di certi dettagli che ‘non tornano’, non capiamo … ma dobbiamo ricordarci che un racconto di questo tipo è innanzitutto una sintesi … Inoltre, il Signore ha usato quel testo, oltre che quel modo di scrivere – e continua a farlo – per comunicare delle verità, non per trasmettere un preciso resoconto storico …

Il destino di coloro che si contrappongono a Dio è certamente di disperazione e morte … mentre il Signore usa misericordia verso coloro che Lo temono e, addirittura, verso i loro discendenti …

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Chiesa Evangelica Isola

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