Geremia 5:10-14
“La Parola di Dio che benedice chi crede e si fida di Dio, è anche quella che giudica chi si ostina nel peccato …”.
“[10] Salite sulle sue mura e distruggete, ma non la finite del tutto; portate via i suoi tralci, perché non sono del Signore! [11] Infatti la casa d’Israele e la casa di Giuda mi hanno tradito», dice il Signore. [12] Rinnegano il Signore e dicono: «Non esiste; nessun male ci verrà addosso, noi non vedremo né spada né fame; [13] i profeti non sono che vento e nessuno parla in essi. Quel che minacciano sia fatto a loro!» [14] Perciò così parla il Signore, Dio degli eserciti: «Poiché avete detto quelle parole, ecco, io farò in modo che la mia parola sia come fuoco nella tua bocca, che questo popolo sia come legno e che quel fuoco lo divori.”.
Ribadita ancora una volta la giustizia del giudizio di Dio, Geremia continua ad affermare le parole di Dio contro Giuda ma, incredibile, non si perde mai la traccia della misericordia di Dio: “distruggete, ma non la finite del tutto” (10)
La dura realtà sul popolo è espressa dall’immagine, non rara nella Bibbia, dei tralci rispetto alla vite: “portate via i suoi tralci, perché non sono del Signore!”
Essere a Gerusalemme, essere parte del popolo di Giuda, non significava essere automaticamente tralci della Vite di Dio! Si può essere nella casa, ma senza appartenere ad essa …
Già, mi ha fatto pensare che si può essere in mezzo alla vita, alle abitudini, alle attività della famiglia di Dio, ma non esserne parte, essere nella nella chiesa, ma non esserne spiritualmente davvero parte …
Il tradimento d’Israele e di Giuda dimostravano chiaramente che non erano più popolo di Dio!
Fra le accuse mosse da Geremia al popolo, addirittura si parla di aver rinnegato il loro credere in Dio, aver rinunciato al loro timore di Lui: “Rinnegano il Signore e dicono: «Non esiste; nessun male ci verrà addosso, noi non vedremo né spada né fame; [13] i profeti non sono che vento e nessuno parla in essi. Quel che minacciano sia fatto a loro!»”.
Si resta davvero senza parole davanti a tanta sfrontatezza da parte di un popolo voluto e fondato da Dio stesso, al quale aveva sempre provveduto, che aveva liberato dalla schiavitù d’Egitto, miracoli innumerevoli per preservarli, aveva liberato la terra promessa da tanti popoli per darla a loro … Quindi, il popolo si dimostrava arrogante nel peccato, ingrato, fino a negare Dio, a rifiutare i Suoi profeti ed augurare che il male che essi minacciavano contro il popolo ribelle cadesse su quei servi di Dio! Follia pura!
Perciò Geremia spiega ancora le ragioni del giudizio di Dio … La loro incredulità, l’ostinatezza nel peccato, rinnegare Dio e perfino negarne l’esistenza, imprecando contro i Suoi profeti …
“Perciò così parla il Signore, Dio degli eserciti: «Poiché avete detto quelle parole, ecco, io farò in modo che la mia parola sia come fuoco nella tua bocca, che questo popolo sia come legno e che quel fuoco lo divori.”!
Dio avrebbe rese le Sue parole poste in bocca a Geremia come fuoco e il popolo come legno divorato da quel fuoco!
Quando la Parola di Dio è accolta, essa è fonte di benedizione, fa il vero bene, illumina, guida, protegge i figli di Dio, mostra la vita nella giusta prospettiva … Ma se diventa espressione del giudizio di Dio, allora essa diventa un fuoco divorante e distruttivo, applicando il Suo terribile giudizio!
Signore, grazie per la Tua misericordia …