[01/05, 10:01] Sergio D’Ascenzo: Geremia 46:21-28
“Ecco, io ti salverò dal lontano paese, salverò la tua discendenza dalla terra della sua deportazione …”
“[21] Anche i mercenari che sono in mezzo all’Egitto sono come vitelli da ingrasso; anch’essi volgono il dorso, fuggono tutti assieme, non resistono; poiché piomba su di loro il giorno della loro calamità, il tempo del loro castigo. [22] La sua voce giunge come quella di un serpente; poiché avanzano con un esercito, marciano contro di lui con asce, come tanti tagliaboschi. [23] Essi abbattono la sua foresta», dice il Signore, «sebbene sia impenetrabile, perché quelli sono più numerosi delle locuste, non si possono contare. [24] La figlia dell’Egitto è coperta di vergogna, è data in mano al popolo del settentrione». [25] Il Signore degli eserciti, Dio d’Israele, dice: «Ecco, io punirò Amon di No, il faraone, l’Egitto, i suoi dèi, i suoi re, il faraone e quelli che confidano in lui; [26] li darò nelle mani di quelli che cercano la loro vita, nelle mani di Nabucodonosor, re di Babilonia, e nelle mani dei suoi servitori; ma, dopo questo, l’Egitto sarà abitato come ai giorni di prima», dice il Signore. [27] «Tu dunque non temere, Giacobbe mio servitore, non ti sgomentare, Israele! Poiché, ecco, io ti salverò dal lontano paese, salverò la tua discendenza dalla terra della sua deportazione. Giacobbe ritornerà, sarà in riposo, sarà tranquillo; nessuno più lo spaventerà. [28] Tu non temere, Giacobbe, mio servitore», dice il Signore; «poiché io sono con te, io annienterò tutte le nazioni fra le quali ti ho disperso, ma non annienterò te; però ti castigherò con giusta misura e non ti lascerò del tutto impunito».
Nell’ultima parte della profezia contro gli egiziani, Geremia descrive il modo in cui il potente regno d’Egitto sarebbe finito per soccombere davanti alla forza irresistibile di Nabucodonosor e di di tutto l’esercito caldeo …
Come aveva già spiegato, la forza irresistibile degli invasori non era dovuta al fatto che avessero dei superpoteri, ma semplicemente perché erano il braccio di Dio in quella fase e anche loro malgrado … cioè, pur senza rendersene conto, erano usati da Dio per portare il Suo giudizio e la Sua punizione, in questo caso contro l’Egitto, nazione nella quale il residuo di Giuda aveva tentato di rifugiarsi, rifiutando e temendo di sottomettersi ai caldei – come stabilito da Dio.
Erano fuggiti in Egitto guidati da Ieconia ed avevano perfino costretto Geremia e Baruc ad andare con loro …
Nella descrizione di Geremia, perfino i mercenari, cioè i soldati stranieri pagati per rendere più forte l’esercito egizio, davanti alla forza prorompente dell’esercito caldeo in arrivo si diedero alla fuga, mostrarono la loro schiena agli egiziani e fuggirono tutti in blocco! (21)
La forza caldea arrivava inarrestabile e penetrante, come un serpente, marciavano con innumerevoli asce, come un esercito di tagliaboschi (22) che abbattono ogni albero sul loro cammino. Essi abbattono la foresta impenetrabile d’Egitto che sembrava impenetrabile … (23).
Avevano una forza distruttiva, come quella di una nuvola incalcolabile di locuste che non si possono contare … Distruggono, mangiano tutto ciò che trovano sul loro cammino …
“La figlia dell’Egitto è coperta di vergogna, è data in mano al popolo del settentrione”! (24) Infatti è Dio che sta così punendo il faraone e distruggendo i suoi dèi, con tutti quelli che confidano in loro (25)!
Tutti finiranno nelle mani di Nabucodonosor e il suo esercito …
Eppure c’è ancora una volta una parola di speranza … l’Egitto non sarà distrutto per sempre e tornerà ad essere abitato (26) …
Anche per Giuda e per tutto Israele c’è una parola di speranza, di misericordia … Dio non fa di tutta l’erba un fascio … Mai!
Geremia, Baruc e tutti quelli che restavano nel loro cuore fedeli al Signore, che fossero in Egitto o in Babilonia, il Signore li incoraggiò a non temere:
“Poiché, ecco, io ti salverò dal lontano paese, salverò la tua discendenza dalla terra della sua deportazione. Giacobbe ritornerà, sarà in riposo, sarà tranquillo; nessuno più lo spaventerà. Tu non temere, Giacobbe, mio servitore», dice il Signore; «poiché io sono con te, io annienterò tutte le nazioni fra le quali ti ho disperso, ma non annienterò te; però ti castigherò con giusta misura e non ti lascerò del tutto impunito.”!
Dio salverà il residuo fedele, Egli non dimentica e non abbandona coloro che Lo amano e Lo temono … anche se la nazione ora stava subendo la sua punizione da Dio, ma con “giusta misura”!
Signore, grazie della Tua misericordia e che la Tua “giusta misura” non è ciò che meriteremmo …