[24/04, 09:18] Sergio D’Ascenzo: Geremia 43:1-13
“… non ubbidirono alla voce del Signore …”
“[1] Quando Geremia ebbe finito di dire al popolo tutte le parole del Signore loro Dio, tutte le parole che il Signore loro Dio lo aveva incaricato di dir loro, [2] Azaria, figlio di Osaia, e Iocanan, figlio di Carea, e tutti gli uomini superbi dissero a Geremia: «Tu dici il falso; il Signore, il nostro Dio, non ti ha mandato a dire: “Non andate in Egitto per abitarvi”, [3] ma Baruc, figlio di Neria, ti incita contro di noi per darci in mano ai Caldei, per farci morire o per farci deportare a Babilonia». [4] Così Iocanan, figlio di Carea, tutti i capi degli uomini armati e tutto il popolo non ubbidirono alla voce del Signore, che ordinava loro di abitare nel paese di Giuda. [5] Iocanan, figlio di Carea, e tutti i capi degli uomini armati presero tutti i superstiti di Giuda i quali, da tutte le nazioni dov’erano stati dispersi, erano ritornati per abitare nel paese di Giuda: [6] gli uomini, le donne, i bambini, le figlie del re e tutte le persone che Nebuzaradan, capo delle guardie, aveva lasciate con Ghedalia, figlio di Aicam, figlio di Safan, come pure il profeta Geremia e Baruc, figlio di Neria, [7] e andarono nel paese d’Egitto, perché non ubbidirono alla voce del Signore; e giunsero a Tapanes. [8] La parola del Signore fu rivolta a Geremia a Tapanes in questi termini: [9] «Prendi nelle tue mani delle grosse pietre e nascondile nell’argilla della fornace da mattoni che è all’ingresso del palazzo del faraone, a Tapanes, in presenza degli uomini di Giuda. [10] Dirai loro: “Così parla il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: ‘Ecco, io manderò a prendere Nabucodonosor re di Babilonia, mio servitore, e porrò il suo trono su queste pietre che io ho nascoste; egli stenderà su di esse la sua tenda reale. [11] Verrà e colpirà il paese d’Egitto: chi deve andare alla morte, andrà alla morte; chi alla deportazione, andrà alla deportazione; chi deve cadere di spada, cadrà di spada. [12] Appiccherà il fuoco alle case degli dèi d’Egitto, le brucerà e deporterà gli idoli, e si avvolgerà del paese d’Egitto come il pastore si avvolge nella sua veste; e ne uscirà in pace. [13] Frantumerà pure le statue del tempio del sole, che è nel paese d’Egitto, e darà alle fiamme le case degli dèi d’Egitto’”».
Leggendo la reazione di Azaria, Iocanan e tutti gli uomini superbi di Giuda … avendo ascoltato le parole di Geremia da parte di Dio e considerato che essi stessi avevano pregato il profeta di rivolgersi al Signore per conoscere la Sua volontà … capisco molto bene la preoccupazione e il senso delle parole di Davide nel Salmo 141:3 “Signore, poni una guardia davanti alla mia bocca, sorveglia l’uscio delle mie labbra.”!
Pregare Dio con parole altisonanti, dichiarare di volersi sottomettere a Lui e fare esclusivamente la Sua volontà … giurare il proprio impegno … e poi fare l’esatto opposto, è davvero da “superbi”, da arroganti, da folli … significa sfidare Dio, l’Eterno degli eserciti, il Creatore, il Re dei re … e pensare stupidamente di farla franca!
Così, anziché fare ciò che Dio aveva raccomandato attraverso Geremia, cioè di restare in Giuda, sottomessi ai caldei, questi uomini – presi dalla loro folle pretesa di fare di testa propria – non vollero ascoltare la parola del Signore, anzi incolparono Baruc il segretario e collaboratore di Geremia, di fomentare il profeta contro di loro … Perciò, presero il residuo della gente di Giuda, sopravvissuta al colpo di mano e alla conseguente strage fatta da Ismael e sostenuta dai gabaoniti, e andarono a rifugiarsi in Egitto …
Fra tutta quella gente costretta a seguire in Egitto quegli uomini armati e arroganti, c’erano anche Geremia e Baruc …
Arrivati a Tapanes, il Signore parlò al Suo profeta e gli chiese di fare un atto simbolico per profetizzare e anche per rimproverare Iocanan e Azaria che li avevano costretti ad andare lì …
Gli chiese di sotterrare delle grosse pietre, nascondendole sotto l’argilla della fornace di mattoni che si trovava lì a Tapanes, vicino all’ingresso del palazzo del faraone in quella città, facendosi vedere dai giudei nel compiere questo atto simbolico …
La profezia che Geremia pronunciò nel sotterrare quei sassi fu sostanzialmente questa: Su questi sassi un giorno Nebucodonosor – come io ho stabilito – pianterà la sua tenda regale e quindi il suo trono, dopo aver conquistato e sottomesso anche l’Egitto!
Proprio come avete visto accadere a Giuda, così succederà all’Egitto: i caldei assedieranno, conquisteranno, distruggeranno, uccideranno, deporteranno e assoggetteranno completamente l’Egitto … A causa della vostra testarda ottusità nel non voler ascoltare la mia voce, vi troverete di nuovo, stavolta in Egitto, in mezzo ad una invasione caldea …
Sì, Signore, non permettere alla mia bocca, e prima ancora al mio cuore corrotto e folle, di pensare e dire cose stupide sapendo che Tu mi ascolti attentamente … e soprattutto aiutami nella mia debolezza a non voler sfuggire mai alla Tua volontà!