[23/04, 09:17] Sergio D’Ascenzo: Geremia 42:11-22

“Voi ingannate voi stessi, a rischio della vostra vita …”

“[11] Non temete il re di Babilonia, del quale avete paura; non lo temete”, dice il Signore, “perché io sono con voi per salvarvi e per liberarvi dalla sua mano. [12] Io vi farò trovare compassione davanti a lui; egli avrà compassione di voi e vi farà tornare nel vostro paese”. [13] Ma se dite: “Noi non rimarremo in questo paese”; se non ubbidite alla voce del Signore vostro Dio, [14] e dite: “No, andremo nel paese d’Egitto, dove non vedremo la guerra, non udremo suono di tromba e dove non avremo più fame di pane, e abiteremo laggiù”, [15] ebbene, ascoltate allora la parola del Signore, o superstiti di Giuda! Così parla il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: “Se siete decisi a recarvi in Egitto, e se andate ad abitarvi, [16] la spada che temete vi raggiungerà laggiù, nel paese d’Egitto; la fame che vi spaventa vi starà alle calcagna laggiù in Egitto, e là morirete. [17] Tutti quelli che avranno deciso di andare in Egitto per abitarvi vi moriranno di spada, di fame o di peste; nessuno di loro scamperà, non sfuggirà al male che io farò venire su di loro”. [18] Infatti così parla il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: “Come la mia ira e il mio furore si sono riversati sugli abitanti di Gerusalemme, così il mio furore si riverserà su di voi, quando sarete entrati in Egitto; sarete abbandonati all’esecrazione, alla desolazione, alla maledizione e all’infamia, e non vedrete mai più questo luogo”. [19] O superstiti di Giuda! Il Signore parla a voi: “Non andate in Egitto!”. Sappiate bene che quest’oggi io vi ho avvertiti. [20] Voi ingannate voi stessi, a rischio della vostra vita; poiché mi avete mandato dal Signore vostro Dio, dicendo: “Prega il Signore, il nostro Dio, per noi; tutto quello che il Signore nostro Dio dirà, faccelo sapere esattamente e noi lo faremo”. [21] Io ve l’ho fatto sapere quest’oggi; ma voi non ubbidite alla voce del Signore, del vostro Dio, né a nulla di quanto egli mi ha mandato a dirvi. [22] Ora sappiate bene che voi morirete di spada, di fame e di peste, nel luogo dove desiderate andare per abitarvi».

Avevamo letto, da parte del residuo dei giudei, delle preghiere altisonanti, parole e dichiarazioni importanti, quando Iocanan e il resto dei giudei scampati chiesero finalmente a Geremia di invocare il Signore, di pregarlo perché dicesse loro cosa fare, per avere indicazioni precise dal cielo, nel desiderio di non fare nulla contro la Sua volontà …

Avevano dichiarato solennemente che qualunque cosa Geremia avesse riferito loro da Dio, avrebbero assolutamente ubbidito!
Invece, come avevamo accennato, si dimostrava sempre più evidente che c’era molta forma e poca sostanza in quelle preghiere … Tante parole per darsi un tono, grandi dichiarazioni, ma non accompagnate da un cuore convinto …

Infatti, quando Geremia riferì loro – dopo dieci giorni – la parola del Signore, quando raccomandò loro da parte di Dio di non andare in Egitto, come avevano detto di voler fare, per sfuggire al timore che i caldei avessero deciso di non credere alle loro parole,.al racconto dei fatti che li avevano colpiti … che se la fossero presa con loro per tutto quello che era successo, per l’attacco da parte di Ismael fomentato dai gabaoniti … In buona sostanza, si fecero prendere dalla paura e volevano fuggire in Egitto …

Ma Geremia, con parole estremamente chiare, spiegò loro che il loro proposito era l’opposto della volontà del Signore, che se fossero andati in Egitto per sfuggire alla spada, proprio di quella sarebbero morti … La peste li avrebbe raggiunti, la violenza da cui tentavano di allontanarsi sarebbe stata loro addosso …

Nonostante l’estrema chiarezza da parte del profeta, vedremo che non ci sarà nessuna vera sottomissione alla parola del Signore, cosa che invece avevano dichiarato solennemente di voler fare …

Perciò la mia riflessione è proprio in linea con quello che ricordavamo nel brano precedente: spesso le nostre parole sono opposte ai desideri del nostro cuore … spesso dichiariamo, preghiamo, esprimiamo cose che non pensiamo … Ma è proprio il nostro cuore che guida le nostre azioni … Perciò Dio non sa che farsene delle nostre preghiere false e ipocrite!

Come ricordò Gesù: quando siete davanti al Padre “non usate inutili di parole o lunghe preghiere” per farvi notare dagli altri e farvi vedere!
Le nostre parole devono essere poche e soprattutto sincere, espresse in coerenza con un cuore aperto e sottomesso … Che siano parole intime davanti al Signore, perché se arriviamo al punto di usare la preghiera come strumento di comunicazione per tentare di metterci in mostra, credo che dimostriamo davvero di essere in una condizione spirituale terribile, mal ridotta, lontana da Dio!

Che il Signore, con il Suo Spirito, ci guidi ad essere uomini e donne di preghiera, a cominciare dalla sincerità di cuore, cioè con una coerenza di fondo, con una umiità, una sottomissione e, soprattutto, nella certezza che “il nostro Padre sa di cosa abbiamo bisogno” e ce lo assicura!
A noi resta la responsabilità della fedeltà a Dio e l’ubbidienza da vivere, da praticare costantemente …

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Chiesa Evangelica Isola

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