[20/04, 09:26] Sergio D’Ascenzo: Geremia 40:13-16 – 41:1-9
“Il desiderio di cercare il Signore, di fare la Sua volontà, di esserGli sottomessi, è continua, quotidiana, non una volta per sempre …”
“[13] Or Iocanan, figlio di Carea, e tutti i capi degli uomini armati, che erano per la campagna, andarono da Ghedalia a Mispa e gli dissero: [14] «Sai tu che Baalis, re degli Ammoniti, ha mandato Ismael, figlio di Netania, per toglierti la vita?» Ma Ghedalia, figlio di Aicam, non credette loro. [15] Allora Iocanan, figlio di Carea, disse segretamente a Ghedalia, a Mispa: «Lasciami andare a uccidere Ismael, figlio di Netania; nessuno lo saprà. Perché dovrebbe toglierti la vita, e tutti i Giudei che si sono raccolti presso di te andrebbero dispersi, e il residuo di Giuda dovrebbe perire?» [16] Ma Ghedalia, figlio di Aicam, disse a Iocanan, figlio di Carea: «Non farlo, perché quello che tu dici di Ismael è falso».
[41:1] Il settimo mese Ismael, figlio di Netania, figlio di Elisama, della stirpe reale e uno dei grandi del re, andò con dieci uomini da Ghedalia, figlio di Aicam, a Mispa; là, a Mispa, mangiarono assieme. [2] Poi Ismael, figlio di Netania, si alzò con i dieci uomini che erano con lui e colpirono con la spada Ghedalia, figlio di Aicam, figlio di Safan. Così fecero morire colui che il re di Babilonia aveva stabilito sul paese. [3] Ismael uccise pure tutti i Giudei che erano con Ghedalia a Mispa e i Caldei, uomini di guerra, che si trovavano là. [4] Il giorno dopo che egli ebbe ucciso Ghedalia, prima che se ne sapesse nulla, [5] giunsero da Sichem, da Silo e da Samaria ottanta uomini che avevano la barba rasa, le vesti stracciate e delle incisioni sul corpo; avevano in mano delle offerte e dell’incenso per presentarli nella casa del Signore. [6] Ismael, figlio di Netania, uscì loro incontro da Mispa e, camminando, piangeva; come li ebbe incontrati, disse loro: «Venite da Ghedalia, figlio di Aicam». [7] Quando furono entrati in mezzo alla città, Ismael figlio di Netania, assieme agli uomini che aveva con sé, li scannò e li gettò nella cisterna. [8] Fra quelli ci furono dieci uomini che dissero a Ismael: «Non ci uccidere, perché abbiamo nei campi provviste nascoste: grano, orzo, olio e miele». Allora egli si trattenne e non li mise a morte con i loro fratelli. [9] La cisterna nella quale Ismael gettò tutti i cadaveri degli uomini che egli uccise con Ghedalia è quella che il re Asa aveva fatta fare per timore di Baasa, re d’Israele; Ismael, figlio di Netania, la riempì di uccisi.”
Una situazione strana, inattesa … un uomo determinato, ma anche ostinato, che non sembra minimamente interessato alla situazione che si era creata in Giuda dopo l’assedio e la conquista di Gerusalemme da parte dei caldei, anzi approfitta della nuova ‘debolezza’ in Giuda e fa una sommossa che sorprende completamente anche Ghedalia (il governatore lasciato da Nabucodonosor a gestire il residuo di Giuda per suo conto) …
Iocanan aveva provato ad avvertire il governatore Ghedalia che il re ammonita stava tramando contro di lui, ma non fu ascoltato …
Così fu facile per il ‘sicario’ Ismael ingannare Ghedalia e, dopo aver mangiato con lui, fare una strage e uccidere il governatore di Giuda e tutti quelli che erano con lui … Non ancora soddisfatto, continuando a sfruttare l’effetto sorpresa, continuò a uccidere anche quelli che arrivavano a palazzo … finì per riempire una enorme cisterna di cadaveri …
Ma non era iniziato un periodo di pace, finalmente? Con l’arrendersi ai caldei non era tutto risolto? Sembra proprio di no e la cosa incredibile è che sembra essere un tempo in cui il Signore risulta il grande assente … Nessuno consulta Geremia, Ghedalia e tutti quelli che lo circondavano sembravano davvero rilassati …
La mia conclusione, o meglio, una lezione che imparo intanto è semplice: il desiderio di cercare il Signore, di fare la Sua volontà, di esserGli sottomessi, è continua, quotidiana, non una volta per sempre …
La seconda lezione che imparo è che: sottomettersi ai caldei non era tutto, bisognava soprattutto sottomettersi al Signore e temerLo, vivendo secondo le Sue regole … infatti è da Lui che nasceva e nasce ancora oggi la forza, la voglia, la capacità di “cercare il bene della città dove il Signore ci ha messi …”!
Forse, non posso che ipotizzare, Ghedalia aveva solo cambiato “dio”? Forse ora la sua fiducia e il suo cuore confidavamo in Nabucodonosor, dimenticando che il sommo regista era solo il solo vero Dio, il Signore, il Creatore, che aveva chiamato i caldei per giudicare il Suo popolo?
Durò davvero poco la sicurezza di Ghedalia nel suo nuovo ‘dio’!
Signore, aiutami ogni giorno nella mia miseria, in qualsiasi circostanza, qualunque cosa accada, a confidare in Te, a fondare su di Te e sulla Tua Parola la mia vita, le mie scelte l, i miei desideri …