[16/04, 10:17] Sergio D’Ascenzo: Geremia 39:1-10
“Ma … lasciò nel paese di Giuda alcuni dei più poveri fra il popolo, i quali non avevano nulla, e diede loro in quel giorno vigne e campi …”
“[1] Quando Gerusalemme fu presa, il nono anno di Sedechia, re di Giuda, il decimo mese, Nabucodonosor re di Babilonia venne con tutto il suo esercito contro Gerusalemme e la cinse d’assedio. [2] L’undicesimo anno di Sedechia, il quarto mese, il nono giorno, una breccia fu fatta nella città; [3] tutti i capi del re di Babilonia entrarono e si stabilirono alla porta di mezzo: Nergal-Sareser, Samgar-Nebu, Sarsechim, capo degli eunuchi, Nergal-Sareser, capo dei magi, e tutti gli altri capi del re di Babilonia. [4] Quando Sedechia, re di Giuda, e tutta la gente di guerra li videro, fuggirono, uscirono di notte dalla città, per la via del giardino reale, per la porta fra le due mura, e presero la via della pianura. [5] Ma l’esercito dei Caldei li inseguì e raggiunse Sedechia nelle campagne di Gerico. Lo catturarono, lo condussero su da Nabucodonosor, re di Babilonia, a Ribla, nel paese di Camat, dove il re pronunciò la sua sentenza su di lui. [6] Il re di Babilonia fece scannare i figli di Sedechia a Ribla, sotto i suoi occhi; il re di Babilonia fece pure scannare tutti i notabili di Giuda; [7] poi fece cavare gli occhi a Sedechia e lo fece legare con una doppia catena di bronzo per deportarlo a Babilonia. [8] I Caldei incendiarono il palazzo del re e le case del popolo e abbatterono le mura di Gerusalemme; [9] Nebuzaradan, capo delle guardie, deportò a Babilonia il residuo della gente che era ancora nella città, quelli che erano andati ad arrendersi a lui e il resto del popolo. [10] Ma Nebuzaradan, capo delle guardie, lasciò nel paese di Giuda alcuni dei più poveri fra il popolo, i quali non avevano nulla, e diede loro in quel giorno vigne e campi.”
Questa parte del libro racconta gli eventi accaduti a Gerusalemme e in tutto il regno, cioè l’avverarsi degli innumerevoli annunci, esortazioni, predizioni e minacce da parte di Geremia, che riportava fedelmente – al re e a tutto Giuda – ogni parola rivelatagli da Dio … anche quando questo significava subire pesanti persecuzioni e rischiare la vita …
Ogni volta il re, con tutti i capi e il popolo, avevano rifiutato le esortazioni a pentirsi, a ravvedersi dal loro peccato, ad abbandonare l’idolatria, la propria malvagità, il tradimento del patto con Dio … Ma avevano rifiutato anche di dare ascolto all’esortazione del Signore ad accettare il Suo giudizio e con esso la deportazione pacifica a Babilonia, accettando di vivere lì il tempo dell’esilio nel timore del Signore, cercando il bene della città nella quale sarebbero vissuti da esuli, aspettando la Sua liberazione, tra l’altro già promessa e profetizzata … Quindi ci fu rifiuto e ostinazione su tutta la linea …
Così la minaccia di Dio era diventata realtà … I Caldei, dopo aver interrotto l’assedio a Gerusalemme per affrontare ed assoggettare anche gli egiziani, che volevano intervenire a sostegno di Giuda, il nono anno del regno di Sedechia erano tornati – come profetizzato da Geremia!
Gerusalemme fu sottoposta ad un duro assedio e, dopo due anni, fu conquistata … Fu aperta una breccia nelle mura che pose fine alla resistenza giudea. (1-2)
Così tutti i capi del re di Babilonia entrarono in città per affermare la vittoria caldea! (3)
Il re Sedechia e i soldati fuggirono di notte dalla città, cercando di scampare … ma inutilmente …
L’esercito dei Caldei li raggiunse nelle campagne di Gerico, catturarono il re e lo portarono alla presenza del conquistatore, Nabucodonosor, che era in quel momento in Siria, a Ribla. Lí il re di Giuda subí la sua terribile sentenza (4-5):
I figli di Sedechia furono scannati davanti a lui, assieme alla gente importante di Giuda, i notabili vicini alla corte … allo stesso Sedechia furono cavati gli occhi e incatenato per deportarlo a Babilonia (6-7).
La città fu distrutta, proprio come descritto e minacciato a suo tempo da Geremia, fu incendiato il palazzo del re e la città, le mura abbattute … Le persone, sia quelle che si erano arrese che le altre, tutte deportate … (8-9)
L’unica eccezione, il generale dei caldei al comando, la fece con una piccola parte del popolo, la più povera, che lasciò in patria, dando loro vigne e campi per sopravvivere in Giuda …
Strano? No … Come Dio fu puntuale e rigoroso nell’applicare il Suo giusto Giudizio attraverso i caldei … Lo fu anche occupandosi di coloro che i giudei, disubbidendo alla Legge di Dio, avevano a lungo trascurato: i poveri!
Solo loro furono risparmiati nella terribile invasione e conquista caldea e ricevettero i beni che erano sempre stati negati loro dal re e dal popolo …
Decisamente, Dio vede e provvede …