[13/04, 09:54] Sergio D’Ascenzo: Geremia 38:1-10
“Nella cisterna non c’era acqua ma solo fango, e Geremia affondò nel fango …”
“[1] Sefatia, figlio di Mattan, Ghedalia, figlio di Pascur, Iucal, figlio di Selemia, e Pascur, figlio di Malchia, udirono le parole che Geremia rivolgeva a tutto il popolo, dicendo: [2] «Così parla il Signore: “Chi rimarrà in questa città morirà di spada, di fame o di peste, ma chi andrà ad arrendersi ai Caldei avrà salva la vita; la vita sarà il suo bottino, e vivrà”. [3] Così parla il Signore: “Questa città sarà certamente data in mano all’esercito del re di Babilonia, che la prenderà”». [4] I capi dissero al re: «Quest’uomo sia messo a morte, poiché rende fiacche le mani degli uomini di guerra, che rimangono in questa città, e le mani di tutto il popolo, tenendo loro tali discorsi; quest’uomo non cerca il bene, ma il male di questo popolo». [5] Allora il re Sedechia disse: «Ecco, egli è in mano vostra; poiché il re non può nulla contro di voi». [6] Allora essi presero Geremia e lo gettarono nella cisterna di Malchia, figlio del re, che era nel cortile della prigione; vi calarono Geremia con delle funi. Nella cisterna non c’era acqua ma solo fango, e Geremia affondò nel fango. [7] Ebed-Melec, etiope, eunuco che stava nel palazzo del re, udì che avevano messo Geremia nella cisterna. Il re stava allora seduto alla porta di Beniamino. [8] Ebed-Melec uscì dalla casa del re e parlò al re, dicendo: [9] «O re, mio signore, quegli uomini si sono comportati male in tutto quello che hanno fatto al profeta Geremia, gettandolo nella cisterna; egli morirà di fame là dov’è, poiché non c’è più pane in città». [10] Il re diede quest’ordine a Ebed-Melec, l’Etiope: «Prendi con te trenta uomini di qui e tira su il profeta Geremia dalla cisterna prima che muoia».
Dopo essere stato picchiato e imprigionato, Geremia aveva ottenuto dal re condizioni migliori e di poter vivere nel cortile della prigione, ricevendo ogni giorno del pane … Finalmente un po’ di requie per il profeta fedele a Dio e alla Sua parola!
E invece no, perché la fedeltà di Geremia nel riferire le parole di Dio che invitava il popolo ad arrendersi ai Caldei ed accettare la deportazione, per avere salva la vita, irritava fortemente i capi del popolo i quali non restarono certo a guardare (1-3).
Il brutto per Geremia doveva ancora venire … Forse Dio lo aveva abbandonato?
I capi del popolo sì illudevano riguardo ai Caldei, evidentemente erano accecati dalla paura di perdere i loro privilegi, perciò Geremia rappresentava un grosso problema perché, dalla loro prospettiva, le sue parole indebolivano il coraggio del popolo … (4)
Così aizzarono il re contro Geremia , tutti compatti, tant’è che Sedechia ebbe paura, non badò alla giustizia e lasciò il profeta nelle loro mani … (5)
Era arrivata la fine per Geremia, infatti lo legarono e lo calarono in una cisterna profonda del cortile della prigione piena di fango, e il profeta vi affondò … (6) Erano riusciti a zittirlo per sempre …
Ma un etiope, eunuco di palazzo, si ‘solo’ uno straniero, per di più uno di quelli che noi magari scarteremmo come rifiuto della società per bene … avendo saputo quello che avevano fatto a Geremia, coraggiosamente andò a parlare al re (7-8)!
Sì, con coraggio e misericordia, mettendosi contro i temibili capi del popolo, raggiunse e pregò il re in favore del profeta, che sarebbe stato altrimenti spacciato anche a causa della carestia …
Evidentemente il divino Regista non aveva affatto abbandonato Geremia, infatti aveva mosso a pietà l’eunuco ed aveva toccato anche il cuore di Sedechia che, nonostante la paura dei capi che lo avesse portato ad abbandonare il profeta, diede ordine all’etiope di capeggiare trenta uomini per tirarlo fuori, prima che fosse troppo tardi! (10)
Già … anche quando la situazione ci sembra disperata, quando ormai non vediamo alcuna possibile speranza, quando il cielo sembra chiuso sopra le nostre teste, quando nessuno può fare niente per aiutarci … ricordiamoci che a Dio nulla sfugge e che la vita dei suoi è preziosa davanti a Lui! A Suo modo e a Suo tempo Egli interviene e non è mai troppo tardi!