[15/03, 09:28] Sergio D’Ascenzo: Geremia 29:20-23
“Io stesso lo so e ne sono testimone, dice il Signore …”!
“[20] Ascoltate dunque la parola del Signore, voi tutti che ho fatto deportare da Gerusalemme a Babilonia! [21] Così parla il Signore degli eserciti, Dio d’Israele, riguardo ad Acab, figlio di Colaia, e riguardo a Sedechia, figlio di Maaseia, che vi profetizzano la menzogna nel mio nome: “Ecco, io do costoro in mano a Nabucodonosor, re di Babilonia, ed egli li metterà a morte davanti ai vostri occhi. [22] Da essi si trarrà una formula di maledizione fra tutti quelli di Giuda che sono deportati a Babilonia e si dirà: ‘Il Signore ti tratti come Sedechia e come Acab, che il re di Babilonia ha fatti arrostire al fuoco!’ [23] Costoro infatti hanno compiuto cose nefande in Israele, hanno commesso adulterio con le mogli del loro prossimo e hanno pronunciato in mio nome parole di menzogna, il che io non avevo loro comandato. Io stesso lo so e ne sono testimone”, dice il Signore».
Il Signore aveva appena ribadito al popolo che la gravità della loro colpa stava proprio nel non aver voluto dare ascolto alla parola che Egli con misericordia aveva loro rivolto nel corso del tempo, essendo loro arrivati al punto di scegliersi falsi profeti che annunciassero loro ciò che più preferivano, anziché la verità di Dio!
Perciò, fra coloro che Dio [il Signore Si definisce l’autore del loro destino e quindi del loro giudizio] aveva fatto deportare del popolo di Giuda a Babilonia, Geremia porta un messaggio dedicato proprio a quei falsi profeti, a coloro che avevano osato dire falsamente di parlare in nome di Dio … (20) A loro dichiara:
“riguardo ad Acab, figlio di Colaia, e riguardo a Sedechia, figlio di Maaseia, che vi profetizzano la menzogna nel mio nome: Ecco, io do costoro in mano a Nabucodonosor, re di Babilonia, ed egli li metterà a morte davanti ai vostri occhi.”! (21)
Possiamo fare finta di niente, possiamo essere ostinati nel nostro peccato, non ascoltare la Parola del Signore, possiamo ‘decidere’ di determinare il nostro destino … Ma Dio ce ne chiederà conto!
La sentenza di Dio verso coloro che avevano falsamente osato parlare in nome Suo fu terribile, clamorosa, al punto da diventare proverbiale:
Quei due falsi profeti, Sedechia e Acab, sarebbero stati di lì a poco giustiziati dal re di Babilonia, uccisi attraverso il fuoco, “arrostiti”! E in questo loro terribile destino sarebbero diventati un esempio di maledizione … Di lì in avanti, fra gli esuli si sarebbe usata come formula di maledizione proprio la sorte di quei due falsi profeti!
“Che Dio ti tratti come fece con Sedechia e come Acab, che il re di Babilonia ha fatti arrostire al fuoco!”. (22)
Ma perché? Forse Dio aveva scelto capricciosamente quei due come ‘capri espiatori’ fra tutti i mali conmessi dal popolo ribelle a Dio e perciò deportato a Babilonia?
No, affatto! Dio non è un uomo, non diventa sadico, non si ‘sfoga’ con atteggiamenti umani, non fa i capricci … Infatti nella Sua narrazione dei fatti Geremia racconta che quei due falsi profeti erano davvero dei terribili esempi di arroganza nel peccato: avevano compiuto tante cose folli, esecrabili, difficili da raccontare, avevano apertamente praticato l’adulterio con le mogli altrui, avevano mentito in nome di Dio, pronunciato parole che Dio non aveva dato loro …”! (23)
Il particolare che più mi ha impressionato in questo brano è la conclusione del verso 24, quando Dio stesso dichiarò riguardo al comportamento di quei due scellerati peccatori:
“Io stesso lo so e ne sono testimone”!
Già, troppo spesso dimentico che Dio è testimone di ogni mia azione e perfino di ogni mio pensiero …
Questo è terribile e meraviglioso allo stesso tempo!
Dio c’è sempre, è presente in ogni attimo della mia esistenza, quando ne sono felice e quando invece non vorrei proprio che ci fosse e me ne vergogno!
Dio è presente quando la tentazione mi fa le sue proposte e anche quando la concupiscenza trova spazio in me e partorisce il peccato, perché io la nutro con i miei desideri sbagliati, con i miei atteggiamenti tutt’altro che cristiani …
Prego che la nostra vita sia un esempio di benedizione, non della maledizione di Dio, come Sedechia e Acab!
Signore, aiutami a vivere ogni attimo della mia vita guardando a Te, ‘vedendo’ la Tua presenza, ‘sentendola’ … perché i miei pensieri, le mie scelte e il mio comportamento ne siamo intrisi, pieni, cercando la Tua approvazione, la Tua benedizione …