[06/02, 08:23] Sergio D’Ascenzo: Geremia 18:1-10

“… non posso io fare di voi quello che fa questo vasaio? Dice il Signore …”

“[1] Ecco la parola che fu rivolta a Geremia da parte del Signore: [2] «Àlzati, scendi in casa del vasaio, e là ti farò udire le mie parole». [3] Allora io scesi in casa del vasaio, ed ecco, egli stava lavorando alla ruota. [4] Il vaso che faceva si guastò, come succede all’argilla in mano al vasaio; da capo ne fece un altro come a lui parve bene di farlo. [5] La parola del Signore mi fu rivolta in questi termini: [6] «Casa d’Israele, non posso io fare di voi quello che fa questo vasaio?», dice il Signore. «Ecco, quel che l’argilla è in mano al vasaio, voi lo siete in mano mia, casa d’Israele! [7] A un dato momento io parlo riguardo a una nazione, riguardo a un regno, di sradicare, di abbattere, di distruggere; [8] ma se quella nazione contro la quale ho parlato si converte dalla sua malvagità, io mi pento del male che avevo pensato di farle. [9] In un altro momento io parlo riguardo a una nazione, a un regno, di costruire e di piantare; [10] ma se quella nazione fa ciò che è male ai miei occhi senza dare ascolto alla mia voce, io mi pento del bene di cui avevo parlato di colmarla.”.

Dio disse a Geremia di recarsi dal vasaio per ricevere la Sua rivelazione e mostrargli scene ed immagini che sarebbero servite per presentare la Sua parola al popolo … (1-2) La figura del vasaio era comune, conosciuta, e il Signore l’ha usata più volte, come anche nel libro di Isaia.

Quando il profeta entrò dal vasaio, l’artigiano stava alla ruota. A quel tempo l’argilla non era certo raffinata come lo è in età moderna, così fra le sue mani il pezzo che stava formando sulla ruota cedette, crollò su se stesso … Così il vasaio prese un altro pezzo di argilla e ricominciò il lavoro, per dare la forma che aveva in mente … (3-4)

A quel punto arrivò la rivelazione dal Signore (5): “«Casa d’Israele, non posso io fare di voi quello che fa questo vasaio?», dice il Signore. «Ecco, quel che l’argilla è in mano al vasaio, voi lo siete in mano mia!»” (6), sottolineando che Dio è il solo sovrano, il divino vasaio, Colui che dispone come vuole, come ritiene, della Sua argilla, del Suo popolo!

Poi il Signore continua precisando, ancora una volta, le ragioni del Suo agire … (7-8)

Quando io emetto un giudizio contro una nazione, ma essa si pente “si converte dalla sua malvagità”, io mi “pento”, cambio la minaccia in benedizione …

In un’altra circostanza nella quale il popolo e benedetto da Me, sente parole belle e incoraggianti, riceve la mia cura, però: “quella nazione fa ciò che è male ai miei occhi senza dare ascolto alla mia voce” … Anche in questo caso mi “mi pento” del bene di cui avevo parlato di colmarla e mando il mio giudizio!

È evidente come Dio sottolineò attraverso Geremia che la benedizione o la maledizione, come aveva insegnato nella storia passata del popolo, donando loro la Sua Legge, è sempre stata legata alle scelte che come umani facciamo: siamo benedetti, guidati, curati, protetti, se riconosciamo il nostro Creatore e Signore, se viviamo secondo la Sua Legge e Lo onoriamo …

Al contrario, se scegliamo di ignorare il Signore, di agire caparbiamente secondo la nostra corrotta, se pensiamo di poter evitare la volontà del sommo vasaio, che invece dispone come vuole della nostra vita … ovviamente, subiamo il Suo giudizio, la Sua maledizione … E, che ci piaccia o no, nel bene e nel male, la prospettiva di Dio e del Suo agire è anche eterna, non limitata al qui ed ora!

Che Dio ci doni lungimiranza ed il desiderio di esserGli sottomessi e fare la Sua giusta, buona e santa volontà … per essere benedetti!

Resta in contatto con noi !


Chiesa Evangelica Isola

Chiesa Evangelica Isola