[04/02, 11:58] Sergio D’Ascenzo: Geremia 17:15-18
“Signore … tu sei il mio rifugio nel giorno della calamità!”
“[15] Ecco, essi mi dicono: «Dov’è la parola del Signore? Che essa si compia, dunque!» [16] Quanto a me, io non mi sono rifiutato di essere loro pastore agli ordini tuoi, né ho desiderato il giorno funesto, tu lo sai; quanto è uscito dalle mie labbra è stato manifesto davanti a te. [17] Non essere per me uno spavento; tu sei il mio rifugio nel giorno della calamità. [18] Siano confusi i miei persecutori, non io sia confuso; siano spaventati essi, non io sia spaventato. Fa’ venire su di loro il giorno della calamità e colpiscili con doppia distruzione!”.
A questo punto nel libro c’è un momento particolare nel quale, evidentemente, diventa chiaro il conflitto tra il popolo e Geremia che, in quanto profeta, presentava loro la Parola del Signore. Infatti, nel verso 15 c’è un atteggiamento di sfida da parte del popolo nei suoi confronti, una vera e propria presa in giro, una sfida a viso aperto, uno scontro … probabilmente lo stavano perseguitando, non avevano alcun rispetto per il suo ruolo … Lo provocavano: Dov’è questa parola del signore, questo giudizio terribile che doveva venire? Facci vedere questi effetti tremendi che non vediamo! (15)
Quello del popolo era un atteggiamento assurdo, folle, evidentemente era l’effetto delle false profezie, delle false rassicurazioni che diffondevano i falsi profeti, quelli che non parlavano certo in nome di Dio e presentavano alternative piacevoli e sicure al popolo, in contrasto col giudizio annunciato da Geremia …
Al verso 16 Geremia presenta al Signore la sua correttezza come profeta, il fatto che egli non aveva provocato in alcun modo il popolo, anzi aveva solo ubbidito agli ordini del Signore, aveva accettato di guidare il popolo come profeta, fin tanto che glielo avevano permesso!
Geremia dichiara di non aver mai voluto il male del popolo, di non aver mai desiderato che il popolo subisse il giudizio di Dio, anzi aveva predicato proprio con lo scopo opposto, perché il popolo temesse Dio, si ravvedesse! (16)
Geremia è sicuro che il Signore Dio conosce la verità e quindi si affida ancora a Lui, perché Dio non solo lo ha ascoltato quando egli predicava, ma Egli conosce ciò che diremo quando ancora non lo abbiamo espresso, quando è ancora nel nostro cuore, nei nostri pensieri …
Quindi, quella di Geremia è una dichiarazione di fiducia totale nel Signore e anche un dissociarsi dall’essere considerato l’uomo “disgrazia”, colui che avrebbe voluto il male del popolo, che evidentemente era l’accusa che gli facevano ed era il risultato dell’atteggiamento dei falsi profeti contro di lui, oltre che contro la Parola del Signore …
Geremia doveva essere non poco sotto pressione, probabilmente molto spaventato per le persecuzioni nei suoi confronti. Forse temeva per la sua vita, così prega il Signore a cuore aperto e Gli chiede di essere Lui la sua consolazione, di essere un rifugio per la Sua misera vita nel giorno della disgrazia, della calamità!
Chiede al Singore che, invece, siano i suoi nemici ad essere confusi, che i suoi persecutori siano affrontati da Dio stesso, che lui come profeta potesse restare lucido come servo di Dio! Prega che siano i suoi persecutori presi dallo spavento e non lui come servo del Signore! Perseguitato, Geremia evidentemente capiva molto meglio le ragioni e la necessità del giudizio di Dio …
Perciò, anche a causa di quello che stava subendo, Geremia invoca Dio perché intervenga in sua difesa, perché la Sua calamità e la “doppia distruzione” (espressione che ricorre più volte riguardo al giudizio di Dio) sia rivolta verso la stoltezza e il peccato del popolo, verso la loro malvagità e ostinazione … Questo era il desiderio di un Geremia, esasperato e sofferente, contro i suoi persecutori … (17-18).
Signore, grazie che nulla Ti sfugge, grazie che mi usi pazienza nelle mie paure, grazie che provvedi con potenza a difendermi dal Nemico … Grazie perché anche se non so dirti le cose, il Tuo Spirito ‘filtra’ le mie parole e Tu sai ogni cosa, ogni mio pensiero … Eppure resti con me!