[24/01, 09:11] Sergio D’Ascenzo: Geremia 15:10-14
A Geremia, che viveva l’opposizione e il disprezzo del popolo, il Signore dichiara: “Per certo, io ti riservo un avvenire felice …”!
“[10] Me infelice, o madre mia, perché mi hai fatto nascere uomo di lite e di contesa per tutto il paese! Io non do né prendo in prestito, eppure tutti mi maledicono. [11] Il Signore dice: «Per certo, io ti riservo un avvenire felice; io farò in modo che il nemico ti rivolga suppliche nel tempo dell’avversità, nel tempo dell’angoscia. [12] Il ferro potrà esso spezzare il ferro del settentrione e il bronzo? [13] Le tue facoltà e i tuoi tesori io li darò gratuitamente come preda, a causa di tutti i tuoi peccati, e dentro tutti i tuoi confini. [14] Li farò passare con i tuoi nemici in un paese che non conosci; perché un fuoco si è acceso nella mia ira, che arderà contro di voi».
A questo punto, Geremia ha un momento di sconforto … evidentemente sente il peso del suo ruolo e, a differenza dei falsi profeti che venivano ascoltati, egli era rifiutato, il suo messaggio era scomodo, spiacevole da sentire perché parlava del giudizio inesorabile da Dio, il suo non era un falso messaggio del tipo: Va tutto bene …
Perciò Geremia si rattrista, forse è stanco di sentirsi rifiutato e si lamenta, cita sua madre per averlo fatto nascere e diventare “uomo di lite e di contesa”, detestato a causa della verità del suo annuncio della Parola di Dio … (10). Geremia afferma che un trattamento del genere era solitamente riservato agli usurai, ma lui non era fra questi, eppure veniva maledetto dal popolo …
Quant’è vero che quando come cristiani non amiamo ascoltare la Parola di Dio, la Verità del Signore, quando ci tappiamo le orecchie per non sentire i Suoi rimproveri … dimostriamo quanto siamo lontani da Lui e incamminati verso la nostra rovina!
Ma Dio non è sordo al lamento di Geremia, capisce bene il suo momento di stanchezza e scoraggiamento … così Si prende del tempo con lui e lo rassicura, gli ricorda le Sue promesse certe, il suo futuro benedetto dal Signore (11): «Per certo, io ti riservo un avvenire felice; io farò in modo che il nemico ti rivolga suppliche nel tempo dell’avversità, nel tempo dell’angoscia.”!
Poi Dio torna a dichiarare il giudizio contro il popolo … Niente in Giuda potrà fermare la forza dell’attacco nemico mandato da Dio e che viene dal nord (settentrione) per portare il Suo giudizio …(12)
Tutte le ricchezze di cui Giuda si vantava, i beni accumulati, i tesori del tempio … Tutto le sarebbe stato tolto e concesso ai nemici come bottino di guerra! Il vostro vanto, i vostri tesori, saranno trafugati e portati in un paese straniero, perché la mia ira si è accesa come un fuoco che vi brucerà che arderà contro di voi! (13-14)
Anche le cose più preziose, il meglio della nostra esistenza, i nostri tesori, ciò a cui teniamo e che diamo per scontato che siano nostro patrimonio,. perfino ciò che ci vantiamo di aver fatto per il Signore, per la Sua opera … Tutto è rimesso in discussione quando ci mettiamo stoltamente contro Dio, non si salva niente quando arriviamo al punto di contrapporci al Signore, Lo provochiamo con il nostro peccato, ribellione, malvagità, disprezzo, ostinazione …
Signore, sostienimi nel mio pur miserabile desiderio di camminare con Te!