[22/01, 09:37] Sergio D’Ascenzo: Geremia 15:1-6
“Tu mi hai respinto», dice il Signore …”
“[1] Il Signore mi disse: «Anche se Mosè e Samuele si presentassero davanti a me, io non mi piegherei verso questo popolo; caccialo via dalla mia presenza, e che egli se ne vada! [2] Se anche ti dicono: “Dove ce ne andremo?”, tu risponderai loro: “Così dice il Signore: ‘Alla morte, i destinati alla morte; alla spada, i destinati alla spada; alla fame, i destinati alla fame; alla schiavitù, i destinati alla schiavitù’”. [3] Io», dice il Signore, «manderò contro di loro quattro specie di flagelli: la spada, per ucciderli; i cani, per trascinarli; gli uccelli del cielo e le bestie della terra, per divorarli e per distruggerli. [4] Farò in modo che siano agitati per tutti i regni della terra, a causa di Manasse, figlio di Ezechia, re di Giuda, e di quanto egli ha fatto in Gerusalemme. [5] Infatti chi potrebbe avere pietà di te, Gerusalemme? Chi ti dovrebbe compiangere? Chi s’incomoderebbe per domandarti come stai? [6] Tu mi hai respinto», dice il Signore, «ti sei tirata indietro; perciò io stendo la mano contro di te e ti distruggo; sono stanco di pentirmi.”.
Continua la presentazione della profezia di Geremia in forma di dialogo fra sé e Dio …
Davanti a questa descrizione molto cruenta, a prima vista crudele, della sorte del popolo di Giuda, ho dovuto subito fare una riflessione …
Quando sono davanti a Dio, davanti alla Sua Parola, quando osservo il Suo agire … devo tenere ben presente che non sono davanti ad un uomo, che Egli non subisce passioni umane, non ha un cuore corrotto come il nostro, non agisce per capriccio, né mai perde il controllo di Sé!
Non posso ragionare come i bambini, cioè che dimenticano presto quello che hanno combinato o lo sminuiscono, per poi definire enorme, esagerata la punizione che ricevono …
Così dev’essere davanti alla cruda descrizione del Suo giudizio su Giuda. In effetti, come ricorda la lettera agli Ebrei, “è cosa terribile cadere nelle mani del Dio vivente” … ma è così quando esprime la Sua ira, quando è finito il tempo della misericordia e della bontà, quando si tradisce il Suo patto, si sputa nel piatto in cui si mangia grazie alla Sua provvidenza e si commette ogni forma di peccato …
Quando Dio esprime il Suo giudizio, nessuno può fermarLo … «Anche se Mosè e Samuele si presentassero davanti a me, io non mi piegherei verso questo popolo; caccialo via dalla mia presenza, e che egli se ne vada!” (1)
Non c’è intercessione che tenga davanti al giudizio di Dio una volta emanato!
Ognuno al suo destino … “Alla morte, alla spada, alla fame, alla schiavitù …”! (2)
Dio manifesta la Sua ira contro il Suo popolo ingrato e ribelle … “la spada, per ucciderli; i cani, per trascinarli; gli uccelli del cielo e le bestie della terra, per divorarli e per distruggerli.” (4)
Fra i tanti possibili, in quel momento Dio cita uno dei massimi responsabili di quello scellerato periodo lontano da Dio, un discendente di Davide, Manasse, figlio di Ezechia, re di Giuda … per quanto egli aveva fatto in Gerusalemme! Sotto di lui Giuda visse uno dei periodi più bui nell’idolatria senza ritegno …
Nessuno potrà avere pietà di Giuda (5), perché pecca spudoratamente, senza alcuna vergogna, è ingrata, arrogante, corrotta, malvagia, ostinata: «Tu mi hai respinto, ti sei tirata indietro; perciò io stendo la mano contro di te e ti distruggo; sono stanco di pentirmi.»!
Non si può ingannare Dio, non si può cercare di apparire davanti a Lui ciò che non siamo davvero, Egli vede il nostro cuore … Non possiamo prendere alla leggera la Sua Parola, i Suoi avvertimenti e ammonizioni, la Sua volontà … Non possiamo considerare Dio come ‘esagerato’, trascurando le Sue ragioni e le nostre colpe … Non possiamo lamentarci della Sua punizione se Lo abbiamo tradito ed ignorato …
Signore, proteggi i miei pensieri, aiuta il mio misero cuore a restarti fedele …