[19/01, 08:25] Sergio D’Ascenzo: Geremia 14:8-12
“Non ascolterò il loro grido …”!
“[8] Speranza d’Israele, suo salvatore in tempo di angoscia, perché saresti nel paese come un forestiero, come un viandante che si ferma per passarvi la notte? [9] Perché saresti come un uomo sopraffatto, come un prode che non può salvare? Eppure, Signore, tu sei in mezzo a noi e il tuo nome è invocato su di noi; non abbandonarci! [10] Così parla il Signore a questo popolo: «Essi amano andare peregrinando, non trattengono i loro piedi; perciò il Signore non li gradisce, si ricorda ora della loro iniquità e punisce i loro peccati». [11] Il Signore mi disse: «Non pregare per il bene di questo popolo. [12] Se digiunano, non ascolterò il loro grido; se offrono olocausti e offerte, non li gradirò; anzi, io sto per consumarli con la spada, con la fame, con la peste».
Dopo la preghiera di Geremia, con la quale il profeta ha chiesto a Dio di avere misericordia, chiedendoGli di farlo però solo per amore di Se stesso e non certo perché come popolo lo meritassero …
Continua la preghiera di Geremia che si rivolge al Signore chiamandolo “certezza [speranza] di Israele”, “Salvatore” che interviene nel tempo dell’angoscia … Lo supplica perché Dio non Si estranei alla vita del popolo, perché non Si lasci andare nel fiume vorticoso della Sua ira, perché vi ponga freno per Amore di Se stesso, che lo faccia per fedeltà al patto che gli aveva stabilito con i loro padri …
Lo prega perché usi una misericordia speciale in questo tempo del giudizio, perché non rinunci all’idea di portare Salvezza in quel popolo che non lo meritava di certo!
Prega Dio perché non arrivi a sentirsi estraneo, uno straniero in mezzo al popolo che Egli stesso aveva costituito ed eletto!
Lo invoca perché sia Lui ad essere ancora il soccorso del Suo popolo, perché il Suo Nome torni ad essere invocato … supplica Dio di non abbandonare il popolo nonostante tutto e nonostante il grave peccato di cui si è macchiato … (8-9)
È evidente che siamo davanti alla preghiera di un profeta che, anche identificandosi con il peccato del popolo, con quel peccato non c’entrava proprio niente!
Non era lui che aveva peccato, Eppure si identifica con loro e prega, supplica per i peccatori …
Sì, imparo questa importante lezione: quando siamo fra persone, anche nella nostra chiesa, fra le quali capita che vediamo questo atteggiamento di abbandono, di tradimento spirituale, di infedeltà a Dio, di superficialità … non per questo dobbiamo sentirci superiori, non dobbiamo sentirci migliori e perciò possiamo identificarci con gli altri nella loro debolezza, come spesso lo siamo anche noi deboli, per rivolgerci all’unico vero Dio, a Colui che può cambiare davvero le cose, smettendola di confidare in noi stessi o negli esseri umani …
Ma è giunto il tempo del giudizio, così Dio risponde a Geremia che questo popolo non solo non ha ascoltato tutte le esortazioni, tutti gli incoraggiamenti e tutti gli stimoli, tutti i rimproveri – arrivati da Dio attraverso il profeta Geremia ed altri modi – di pentirsi, di tornare sui loro passi … ma li descrive come un popolo che continuava ad andare in giro senza porre alcun freno alla propria scellerata condotta, al proprio peccato, senza alcuna intenzione di pentirsi e perciò Dio non li gradiva più, perché aveva chiare davanti a Sé tutte le loro iniquità e con questo giudizio puniva il loro peccato (10)
Dio dice a Geremia di smetterla con la sua preghiera, con la sua supplica per quel popolo …
Questo mi insegna che anche se Dio Si mostra misericordioso, se nel corso del tempo ha dimostrato innumerevoli volte (già dal proto-Vangelo di Genesi 3:15 in cui promette la Sua soluzione al peccato dell’uomo) ha donato Salvezza a tantissime persone dalla loro condanna eterna! Anche se lo ha fatto costituendo un popolo dal niente, scegliendo il pagano Abramo, convertendolo con la sua discendenza: Isacco, Giacobbe, le dodici tribù di Israele … resistendo alle loro infedeltà nel corso del tempo, arrivando al tempo della schiavitù per quattro secoli in Egitto … continuando ad usare misericordia e, dopo la morte della prima generazione uscita dall’Egitto, era tornato a proteggere il Suo popolo, fino a dargli la terra promessa!
Però quando Dio arriva al punto della decisione della Sua ira (così come avvenne nel giudizio attraverso il diluvio e in altre circostanze di distruzione del popolo, nell’esilio e non solo) … non è più il tempo della preghiera!
Infatti Dio risponde chiaramente a Geremia, non disprezzando la sua preghiera, affermando che non è più il tempo e che Egli manda il Suo giudizio inesorabile verso quel popolo ribelle e ostinato … (11-12)
Signore, grazie per la Tua Parola, anche quando mi ricorda quanto è terribile il Tuo giudizio verso il peccatore ostinato …