[18/01, 08:06] Sergio D’Ascenzo: Geremia 14:1-7

“Signore, se le nostre iniquità testimoniano contro di noi, opera per amore del Tuo Nome …”!

“[1] La parola del Signore che fu rivolta a Geremia in occasione della siccità. [2] «Giuda è in lutto, le porte delle sue città languiscono, giacciono per terra a lutto; il grido di Gerusalemme sale al cielo. [3] I nobili fra di loro mandano i piccoli a cercare acqua; questi vanno alle cisterne, non trovano acqua e tornano con i loro vasi vuoti. Sono pieni di vergogna, di confusione e si coprono il capo. [4] Il suolo è costernato perché non c’è stata pioggia nel paese; i lavoratori sono pieni di confusione e si coprono il capo. [5] Persino la cerva che figlia nella campagna abbandona il suo parto, perché non c’è erba. [6] Gli onagri si fermano sulle alture, soffiano aria come gli sciacalli; i loro occhi sono spenti, perché non c’è verdura». [7] Signore, se le nostre iniquità testimoniano contro di noi, opera per amore del tuo nome; poiché le nostre infedeltà sono molte; noi abbiamo peccato contro di te.”.

Questa volta il giudizio di Dio verso Giuda si manifesta attraverso la siccità. Dio rivolge a Geremia la Sua Parola e sottolinea come Giuda si trovi in una situazione drammatica di lutto, affrontando la prospettiva del Suo giudizio in modo evidente … (1-2)

Le sue città giacciono in rovina, è un po’ come si vive la disperazione, la fine delle speranze, in occasione di un lutto, quando non c’è più nulla da fare, non si torna indietro, Gerusalemme grida al cielo, i nobili mandano i loro servi a cercare l’acqua, ma essi tornano dalle cisterne con i contenitori vuoti, perché è tutto secco, riarso … La vergogna è diffusa, regna la confusione, ognuno si copre il capo come segno di disperazione … (3-4)

La percezione di tutti è pesante, il giudizio di Dio è evidente, non c’è stata pioggia da tanto tempo, i lavoratori sono fermi, nessuno sa come andare avanti …

Così la parola del Signore, rivolta a Geremia in occasione della siccità, mostrando la Sua giustizia nel giudizio ed anche gli effetti distruttivi nella vita di chi si ostina a non volersi ravvedere e tornare a Dio!

La disperazione per l’arsura è tale che: “Persino la cerva che figlia nella campagna abbandona il suo parto, perché non c’è erba. Gli onagri [gli asini selvatici] si fermano sulle alture, soffiano aria come gli sciacalli; i loro occhi sono spenti, perché non c’è verdura».”

Questa parte del libro, a questo punto, presenta una preghiera … Immagino sia espressa da Geremia che si identifica con la condizione e il peccato del popolo davanti a Dio:
“Signore, se le nostre iniquità testimoniano contro di noi, opera per amore del tuo nome; poiché le nostre infedeltà sono molte; noi abbiamo peccato contro di te.”!

Non abbiamo scuse, Signore, le nostro colpe sono evidenti … ti preghiamo di usarci misericordia, ma non perché lo meritiamo, al contrario … Fallo per amore di Te stesso, per fedeltà al Tuo stesso patto …

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