[17/01, 09:45] Sergio D’Ascenzo: Geremia 13:22-27
“Guai a te …”!
“[22] Se tu dici in cuor tuo: «Perché mi avvengono queste cose?» Per la grandezza della tua iniquità la tua veste viene strappata e i tuoi calcagni sono colpiti. [23] Può un Cusita cambiare la sua pelle o un leopardo le sue macchie? Solo allora anche voi, abituati come siete a fare il male, potrete fare il bene. [24] «Io li disperderò, come stoppia portata via dal vento del deserto. [25] Questa è la tua sorte, la parte che io ti misuro», dice il Signore, «perché tu mi hai dimenticato e hai riposto la tua fiducia nella menzogna. [26] Io pure solleverò la tua veste sul tuo viso, così si vedrà la tua vergogna. [27] Io ho visto le tue abominazioni, i tuoi adultèri, i tuoi nitriti, l’infamia della tua prostituzione sulle colline e per i campi. Guai a te, Gerusalemme! Per quanto tempo ancora non ti purificherai?».
Cosa dirai quando Dio ti punirà? Così concludeva il brano precedente …
Geremia incalza Giuda, insiste: “Se tu dici in cuor tuo: «Perché mi avvengono queste cose?» Per la grandezza della tua iniquità …”!
Tu verrai colpito dal giudizio perché sei talmente immersa nel peccato, il tuo cuore è talmente corrotto, sei così abituato a fare il male … che non cambierai mai!
Poi Geremia usa un paragone per dimostrare la loro condizione: un “cusita”, una persona di colore, dalla pelle scura, può forse decidere una mattina di cambiare la propria pelle in bianca? Può un Leopardo far sparire le sue macchie? (22-23)
Se questo succederà, allora significa che anche voi siete in grado, nel vostro stato miserabile di peccatori, di decidere improvvisamente di fare il bene anziché il male! Impossibile!
Quello che ti succederà è proprio quello che meriti da me (24-25): «perché tu mi hai dimenticato e hai riposto la tua fiducia nella menzogna.»! Questo dice il Signore!
Mi ricorda le parole scritte da Paolo ai Romani 1:25 riguardo all’umanità: “essi hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore …”!
Per descrivere il giudizio Geremia usa un’immagine legata al disprezzo, alla vergogna di una donna adultera che si prostituisce, ignorando completamente la Legge di Dio, la Sua volontà …
Dio mostrerà la Sua vergogna, metterà davanti a tutti i suoi meschini peccati, i suoi adulteri, i suoi atteggiamenti vergognosi con i quali cercava di attirare nuovi amanti, la sua continua prostituzione, ovunque … (26-27)
Tu che continui a rifiutare di ravvederti e ti ostini nel peccato … “Guai a te …”!!!
Signore, grazie che non Ti stanchi nei Tuoi richiami … Proteggi i miei pensieri, il mio cuore, guardami dal peccare contro di Te!