[10/01, 08:28] Sergio D’Ascenzo: Geremia 11:21-23

“Non profetizzare nel nome del Signore, se non vuoi morire … Non dire ciò che non vi piace!”

“[21] Perciò così parla il Signore riguardo a quelli di Anatot che cercano la tua vita e dicono: «Non profetizzare nel nome del Signore, se non vuoi morire per mano nostra». [22] Perciò così parla il Signore degli eserciti: «Ecco, io sto per punirli; i giovani moriranno per la spada, i loro figli e le loro figlie moriranno di fame. [23] Non resterà di loro nessun residuo, poiché io farò venire la calamità su quelli di Anatot, l’anno in cui li visiterò».”.

In questa fase, in cui Geremia è coinvolto da Dio per presentare la profezia contro Giuda, riguardo a questi versi posso ipotizzare che si tratti di una di quelle situazioni in cui si sia avverato ancora una volta quello che poi Gesù insegnò riguardo al “Nemo profeta patrie”, cioè al non essere accettati nella propria patria nella propria casa, nella propria famiglia … come profeti, come annunciatori della verità!

Lo penso perché Geremia risulta essere nativo di Anatot e quindi se proprio quelli di quella città in questo brano si dimostrano suoi oppositori e, addirittura, arrivano a minacciarlo di morte se non avesse profetizzato come loro preferivano, cioè presentando in nome di Dio cose, contenuti a loro graditi … (21) direi che Geremia presenta l’ennesima dimostrazione di quanto davvero nessuno è profeta della propria patria, dove invece uno se lo aspetterebbe!

La reazione di Dio non si fa aspettare … “Perciò così parla il Signore degli eserciti: «Ecco, io sto per punirli; i giovani moriranno per la spada, i loro figli e le loro figlie moriranno di fame. Non resterà di loro nessun residuo, poiché io farò venire la calamità su quelli di Anatot, l’anno in cui li visiterò». (22-23).

Questo brano ha attivato in me tanti pensieri …
Quant’è vero che non apprezziamo affatto ciò che abbiamo, quelli che Dio ci dona, perché spesso non ci piace la loro franchezza, non ci piace che non ce li siamo scelti, ma Dio lo ha fatto per noi …
È Dio che ha scelto per noi il luogo dove nascere o dove vivere, Egli ha scelto la famiglia per noi, ma anche quella spirituale, la chiesa, Egli chiama delle persone a insegnarci, guidarci … ma non apprezziamo …

Infatti, ammirare un ‘profeta’ esterno, che non conosciamo così bene, ce lo fa apprezzare di più, perché non abbiamo tempo e modo di vederne i difetti … Eppure Dio ha scelto altro per noi …

Ho anche pensato agli abitanti di Anatot … Ho pensato all’assurdo atteggiamento con quale pretendiamo di scegliere noi ciò che preferiamo sentirci dire …
Ho pensato alle volte in cui mi sono sentito contestare da persone che non avevano affatto studiato quel brano quanto avevo fatto io … e non perché fossero certe che io avessi preso un abbaglio e stessi dicendo una sciocchezza dal punto di vista biblico … ma semplicemente non gli piaceva, non preferivano …

A volte mi sono sentito dire: Il Dio in cui io credo non è come lo descrivi tu … Ma non aveva idea di quanto sciocca fosse quella presa di posizione contro la Parola, solo perché non gli risultava gradita …

Certo, il Signore ci chiama a vegliare perché dal pulpito non vengano espresse sciocchezze … Ma non dobbiamo farlo con superficialità e mossi dalle nostre preferenze, anzi dobbiamo restare sottomessi al Signore, alla Sua Parola e alimentare il giusto timore di Dio e chiedere soccorso al Suo Spirito nella preghiera, per non fare nulla che il Signore non approvi!

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Chiesa Evangelica Isola

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