[07/01, 09:22] Sergio D’Ascenzo: Geremia 11:1-8
“Ascoltate la mia voce e fate tutto quello che vi comanderò; voi sarete mio popolo e io sarò vostro Dio …”
“[1] Ecco la parola che fu rivolta a Geremia da parte del Signore: [2] «Ascoltate le parole di questo patto e parlate agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme! [3] Di’ loro: “Così parla il Signore, Dio d’Israele: Maledetto l’uomo che non ascolta le parole di questo patto, [4] che io comandai ai vostri padri il giorno che li feci uscire dal paese d’Egitto, dalla fornace di ferro, dicendo: ‘Ascoltate la mia voce e fate tutto quello che vi comanderò; voi sarete mio popolo e io sarò vostro Dio, [5] affinché io possa mantenere il giuramento che feci ai vostri padri, di dar loro un paese dove scorrono il latte e il miele’, come oggi si vede”». Allora io risposi: «Amen, Signore!» [6] Il Signore mi disse: «Proclama tutte queste parole nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme, dicendo: “Ascoltate le parole di questo patto e mettetele in pratica! [7] Io infatti ho scongiurato i vostri padri dal giorno che li feci uscire dal paese d’Egitto fino a questo giorno, li ho scongiurati fin dal mattino, dicendo: ‘Ascoltate la mia voce!’ [8] Ma essi non l’hanno ascoltata, non hanno prestato orecchio e hanno camminato seguendo ciascuno la caparbietà del loro cuore malvagio; perciò io ho fatto venire su di loro tutto quello che avevo detto in quel patto che io avevo comandato loro di osservare, e che essi non hanno osservato”».
Ancora una parola rivelata da Dio (1-3) perché Geremia potesse spiegare al popolo di Giuda le sacrosante ragioni del giudizio di Dio: “Di’ loro: Così parla il Signore, Dio d’Israele: Maledetto l’uomo che non ascolta le parole di questo patto, che io comandai ai vostri padri il giorno che li feci uscire dal paese d’Egitto, dalla fornace di ferro, dicendo: ‘Ascoltate la mia voce e fate tutto quello che vi comanderò; voi sarete mio popolo e io sarò vostro Dio …” (4)
Chiaro e semplice, ma la questione restava drammaticamente seria: tutto ciò che stava per succedere era la conseguenza della scelta scellerata di non dare ascolto a Dio, alle condizioni del Suo patto, nonostante in esso avessero solo da guadagnare!
Continuamente, nel corso del tempo, Dio aveva insistito col popolo, lo aveva amorevolmente scongiurato, da mattina a sera, di dare ascolto alla Sua Parola! Ma follemente, testardamente, ottusamente … non Gli avevano dato ascolto!
Perciò la loro condizione maledetta, sotto il giudizio di Dio, non era altro che la conseguenza delle loro scelte!
Eppure, fin dall’inizio, l’obiettivo di Dio era il loro vero bene!
L’insistenza di Dio nel chiamare il popolo a dare ascolto alla Sua Parola era quindi finalizzata non ad un capriccio divino, ma alla realizzazione del Suo patto con loro, a mantenere le Sue buone promesse, a cominciare dal concedere loro la terra promessa … cosa che avevano visto chiaramente e puntualmente accadere! (5)
Davanti alle parola che Dio gli ha rivelato, la reazione di Geremia è stata, ovviamente: “Allora io risposi: «Amen, Signore!»”! Così sia, Signore! Che questo popolo dia ascolto alla Tua Parola, perché Tu mantenga il Tuo patto ed ogni promessa!
Perciò le parole che Geremia era chiamato a proclamare in tutta la nazione erano: “Ascoltate le parole di questo patto e mettetele in pratica!”
Io ho insistito, ripetuto, esortato, scongiuratoad ascoltare la mia voce … (7)
Ma è stato inutile, perché hanno continuato caparbiamente a non darmi ascolto, vivendo ognuno dando ascolto al proprio “cuore malvagio”!
Perciò tutto quello che era stabilito nel patto che sarebbe accaduto loro, qualora non lo avessero ascoltato e rispettato, stava cadendo loro addosso, com’era successo anche nel passato!
Dio è fedele nel mantenere le promesse, ma anche nell’attuare il Suo giudizio!
Signore, aiutami a ricordare la natura malvagia, corrotta del mio cuore, perché io non lo segua, ma dia ascolto alla Tua Parola e goda della Tua presenza, della Tua fedeltà, del Tuo soccorso!
