[06/01, 09:22] Sergio D’Ascenzo: Geremia 10:22-25

“Si che la via dell’uomo non è in suo potere e che non è in potere dell’uomo che cammina il dirigere i suoi passi …”

“[22] Ecco, un rumore giunge, un gran tumulto arriva dal paese del settentrione per ridurre le città di Giuda in desolazione, in un covo di sciacalli. [23] Signore, io so che la via dell’uomo non è in suo potere e che non è in potere dell’uomo che cammina il dirigere i suoi passi. [24] Signore, correggimi, ma con giusta misura; non nella tua ira, perché tu non mi riduca a poca cosa! [25] Riversa la tua ira sulle nazioni che non ti conoscono, sui popoli che non invocano il tuo nome, poiché hanno divorato Giacobbe; sì, lo hanno divorato, lo hanno consumato, hanno distrutto il suo territorio.”.

Dio continua a descrivere, attraverso Geremia, il Suo imminente giudizio su Giuda …

L’arrivo del popolo pagano usato da Dio per attuare il Suo intervento contro Giuda viene descritro così: “un rumore giunge, un gran tumulto arriva dal paese del settentrione per ridurre le città di Giuda in desolazione, in un covo di sciacalli.”! (22)

In effetti, anche se con poche parole, è chiaro il senso spaventoso di quello che stava per accadere, per punire la follia idolatra del popolo, a causa del proprio scadere sempre più nel vortice del peccato, della malvagità senza freno, ignorando, anzi rifiutando il senso morale e i termini, le prescrizioni della Legge data a Mosè per loro e per il loro bene!

A questo punto, davanti alla decisione ormai presa da Dio di mandare il Suo giudizio, c’è un’espressione di Geremia che ricorda molto un verso dei proverbi di Salomone: (16:9) “Il cuore dell’uomo medita la sua via, ma il SIGNORE dirige i suoi passi”!

Anche Geremia sottolinea davanti al Signore di sapere bene: “che la via dell’uomo non è in suo potere e che non è in potere dell’uomo che cammina il dirigere i suoi passi.”! (23)

Semmai ci fosse stato in Giuda qualcuno che non fosse finito nella massa del popolo traditore del patto con Dio, spiritualmente adultero e ribelle … Semmai ci fosse stato qualcuno che avesse voluto dare ascolto al profeta e ravvedersi … Geremia ci ricorda che non siamo affatto autonomi rispetto a Dio, non viviamo di vita propria, non abbiamo la vocazione, la creazionalità, la forza, la natura … per vivere a prescindere da Dio, il nostro Creatore ed unico Signore! Possiamo fare finta che invece sia possibile, illuderci, ma ogni giorno la nostra esistenza e condizione sono direttamente dipendenti dal potere e dal volere di Dio! Se Egli interrompe il Suo sostegno alla nostra vita, se non ce la rinnova, se non ce la concede ancora, siamo finiti all’istante!
In effetti, l’essere umano cammina sulle sue gambe, prende una direzione o l’altra, ma solo perché Dio glielo concede!

Così leggiamo la preghiera di Geremia che, in pratica, sembra interpreti l’atteggiamento, la reazione di chi davvero si ravvede e si rende conto: “che la via dell’uomo non è in suo potere e che non è in potere dell’uomo che cammina il dirigere i suoi passi.”!

Ecco perché prega: “Signore, correggimi, ma con giusta misura; non nella tua ira, perché tu non mi riduca a poca cosa!”!

Signore, mi merito totalmente la Tua punizione, è giusto che Tu mi corregga … Ma ti prego, fallo con misericordia, non nel pieno della Tua giusta ira, o ne sarei sicuramente distrutto! (24)

Signore: “Riversa la tua ira sulle nazioni che non ti conoscono, sui popoli che non invocano il tuo nome, poiché hanno divorato Giacobbe; sì, lo hanno divorato, lo hanno consumato, hanno distrutto il suo territorio.”! Prenditela con chi non Ti ha mai invocato, che ha divorato il Tuo popolo, distruggendo la terra che Tu hai voluto dare loro …

Una preghiera incentrata su Dio e nella speranza della Sua misericordia, non su ciò che il popolo meritava …

Signore, è terribile cadere nelle Tue mani quando attui il Tuo giusto giudizio … So di non meritare nulla, ma ti prego, usami misericordia perché voglio riconoscerTi, curare la mia relazione con Te, amarTi, lodarTi, servirTi!

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Chiesa Evangelica Isola

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