Geremia 2:4-7

“Fate disastri e avete anche il coraggio di lamentarvi …”.

“[4] Ascoltate la parola del Signore, o casa di Giacobbe, e voi tutte le famiglie della casa d’Israele! [5] Così parla il Signore: «Quale iniquità hanno trovato i vostri padri in me, che si sono allontanati da me e sono andati dietro alla vanità, e sono diventati essi stessi vanità? [6] Essi non hanno detto: “Dov’è il Signore che ci ha fatto uscire dal paese d’Egitto, che ci ha condotti per il deserto, per un paese di solitudine e di crepacci, per un paese di siccità e di ombra di morte, per un paese per il quale nessuno passò mai e dove non abitò mai nessuno?” [7] Io vi ho condotti in un paese che è un frutteto, perché ne mangiaste i frutti e i buoni prodotti; ma voi, quando vi siete entrati, avete contaminato il mio paese e avete fatto della mia eredità un’abominazione.”

Procedendo nella rivelazione della Sua profezia, che Geremia doveva annunciare al popolo, mi è subito venuto in mente il modo incredibile, da miserabili umani, con cui riusciamo a disconnettere, a separare le nostre scelte scellerate dalle loro conseguenze, quasi che fossero due cose distinte, anziché ovviamente collegate …

È interessante anche notare che Dio abbia voluto precisare che indirizza la Sua parola al popolo, ma anche ad ognuna delle famiglie, nessuna esclusa! (4) Le famiglie, dove si dovrebbe innanzitutto coltivare il timore del Signore …

A questo punto la profezia viene introdotta da domande retoriche, ‘provocatorie’ …
“Quale iniquità hanno trovato i vostri padri in Me, tanto che si sono allontanati da Me e sono andati dietro alla vanità, diventando essi stessi vanità?” (5). Hanno forse trovato in me, il Creatore, del peccato? Delle colpe?

A una domanda del genere tutti avrebbero risposto di no, perciò il profeta incalza in nome di Dio: Allora, se non hanno trovato colpe in Me, perché si sono allontanati, diventando inutili e perdendosi nella vanità, in cose passeggere e vuote?

Non dovremmo chiedercelo anche noi? Se non troviamo colpe in Dio, ovviamente, perché è e resta fedele, allora perché ci comportiamo in modo superficiale, irresponsabile, folle, trascuriamo la Sua volontà e la cura della nostra vita spirituale, la nostra relazione con Lui?

Dio insiste con domande provocatorie: Non solo forse loro che hanno detto: “Dov’è il Signore che ci ha fatto uscire dal paese d’Egitto, che ci ha condotti per il deserto, per un paese di solitudine e di crepacci, per un paese di siccità e di ombra di morte, per un paese per il quale nessuno passò mai e dove non abitò mai nessuno?”. (6)

Qual è il loro modo di valutare la realtà? Con quali occhi guardano se hanno affermato tali follie? Hanno una memoria così corta? Hanno forse già dimenticato che il tempo nel deserto è stato quello della loro punizione per aver peccato contro di me? Hanno dimenticato anche che comunque ho provveduto Io in quell’ambiente ostile alla loro sopravvivenza, altrimenti sarebbe stato impossibile per loro?

Avete già dimenticato che sono stato Io a portarvi nella terra che vi avevo promesso? (7) Già avete dimenticato che buona terra era, una sorta di frutteto del quale avete potuto gustare tutti i migliori prodotti … “ma voi, quando vi siete entrati, avete contaminato il mio paese e avete fatto della mia eredità un’abominazione.”!

Avete fatto un disastro e avete pure il coraggio di lamentarvi?!

Signore, mi vergogno per quante volte il mio atteggiamento ha separato stupidamente le mie colpe dalle conseguenze che ho pagato e nelle quali mi hai comunque usato misericordia, anziché distruggermi come avrei meritato … Grazie!

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Chiesa Evangelica Isola

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