Geremia 2:23-26
“Peccatori ostinati …”.
“[23] «Come puoi dire: “Non mi sono contaminata, non sono andata dietro ai Baal”? Guarda i tuoi passi nella valle, riconosci quello che hai fatto, dromedaria leggera e vagabonda! [24] Asina selvatica, abituata al deserto, che sbuffa nell’ardore della sua passione! Chi le impedirà di soddisfare le sue voglie? Tutti quelli che la cercano non hanno da affaticarsi: la trovano nel suo mese. [25] Guarda che il tuo piede non si scalzi e che la tua gola non s’inaridisca! Ma tu hai detto: “Non c’è rimedio; no, io amo gli stranieri e andrò dietro a loro!”.
Nella sequenza dei rimproveri che Dio rivolse a Giuda attraverso Geremia, troviamo tante immagini, varie descrizioni prese dalla cultura comune, dalla vita quotidiana …
Qual è l’accusa specifica che viene mossa da Dio? Sei andato dietro ai Baali, non provare a negarlo!
In effetti Giuda era andato dietro ai Baali. Altrove la Bibbia racconta che Baal era un falso dio adorato dai cananei. Infatti i cananei, politeisti, adoravano una quantità di dèi, non soltanto uno, come fecero in seguito anche i greci riempiendo il loro “pantheon”. In Canaan adoravano perciò Baal, Dagon, Astante e tanti altri.
Già nel secondo capitolo di Giudici, dopo aver precisato che la generazione di Giosuè era passata, racconta che però quella successiva in Israele “non conosceva il Signore”. La conseguenza la troviamo in Giudici 2:11 “E i figli d’Israele fecero ciò che dispiace al Signore, e servirono ai Baali”. Tale generazione non era in alcun modo paragonabile a quella precedente, perché abbandonò il Signore, preferendo adorare gli dèi cananei, servendo a Baal e Astante!
Per mostrare clamorosamente la colpa di Giuda nella sua scelta di “prostituzione spirituale”, quindi di scelta di tradimenti continui, di condotta morale scellerata, paragona il popolo a una puledra di dromedaria vagabonda, senza alcun controllo del padrone e che perciò, evidentemente, si accoppiava senza ritegno con i maschi che incontrava!
Sulla stessa scìa è il paragone con un’asina selvatica e in calore …
In Isaia 1:3 leggiamo che il bue conosce il suo padrone e l’asino la mangiatoia del suo padrone, colui che provvede per lei … Invece Israele “non ha conoscenza, il mio popolo non ha intelletto”. Persino il bue e l’asino conoscono il loro padrone, ma Giuda no, non conosce, non ha assolutamente relazione con il suo Dio.
Giuda è come un’asina selvatica che non conosce il suo padrone, dominata solo dall’ardore delle sue passioni che vuole soddisfare!
Il v. 25 descrive addirittura la loro ostinazione … Dio afferma di aver ripreso, esortato, corretto il popolo … Lo esprime affermando di averlo avvisato e raccomandato di non fermarsi in quella situazione peccaminosa: “il tuo piede non si scalzi”! E anche di non rinunciare a dissetarsi alla fonte del Signore, come Dio si era dichiarato nei versi precedenti … In modo: “che la tua gola non s’inaridisca!”!
Non essere testardo, prenditi le tue responsabilità, ravvediti, cambia atteggiamento, “guarda di …”, scegli per il bene!
Invece il popolo si è mostrato ostinato, testardo … “Ma tu hai detto: “Non c’è rimedio; no, io amo gli stranieri e andrò dietro a loro!”.
Sembra l’atteggiamento del bambino sciocco ed ostinato che, nonostante la minaccia della punizione del genitore, insiste nel suo errore, nella scelta di ribellione di cui gli è stato spiegato che subirà le pesanti conseguenze!
Ho dovuto riflettere sui miei peccati e, più in generale, sulla nostra ostinazione in essi …
Come cristiani, fintanto che viviamo questa misera vita terrena, convivendo con la nostra vecchia natura, siamo soggetti a tentazioni, alle nostre scelte peccaminose e perfino ai nostri vizi, a comportamenti reiterati che pure sappiamo che Dio disapprova …
Perciò non mi sento migliore di Giuda ribelle, ma voglio essere diverso, voglio imparare la lezione e pregare con Davide (Salmo 119:23-24): “Esaminami, o Dio, e conosci il mio cuore. Mettimi alla prova e conosci i miei pensieri. Vedi se c’è in me qualche via iniqua e guidami per la via eterna.”!