Geremia 2:14-19

“Ti stai facendo male da solo …”.

“[14] Israele è forse uno schiavo? È forse uno schiavo nato in casa? Perché dunque è diventato una preda? [15] I leoncelli ruggiscono contro di lui, fanno udire la loro voce e riducono il suo paese in una desolazione; le sue città sono bruciate e non ci sono più abitanti. [16] Persino gli abitanti di Nof e di Tafanes ti divorano il cranio. [17] Tutto questo non ti succede forse perché hai abbandonato il Signore, il tuo Dio, mentre egli ti guidava per la buona via? [18] E ora, perché vai per la via che conduce in Egitto per andare a bere l’acqua del Nilo? O perché vai per la via che conduce in Assiria per andare a bere l’acqua dell’Eufrate? [19] La tua malvagità è quella che ti castiga; le tue infedeltà sono la tua punizione. Sappi dunque e vedi che cattiva e amara cosa è abbandonare il Signore, il tuo Dio, e il non aver di me nessun timore», dice il Signore, Dio degli eserciti.”.

Dalla descrizione che fa il Signore, attraverso Geremia, in questi versi possiamo immaginare abbastanza il quadro di desolazione nel quale stava vivendo Giuda … La ragione era il suo allontanamento da Dio!

Nonostante ci fosse stata la riforma del giovane re Giosia, per alcuni anni, il popolo era di nuovo caduto in disgrazia davanti a a Dio!

Geremia, che vive e serve nel periodo a cavallo fra il regno di Giosia e quello di suo figlio, credo che abbia prima ovviamente sostenuto la riforma, ma ora sta condannando la deriva del popolo, l’allontanamento da Dio!

Nelle espressioni che leggiamo in questa parte del libro, ci rendiamo conto che tanti giudei avevano abbandonato la terra promessa, il territorio dato loro da Dio … in questi versi si capisce che Dio rimprovera il loro aver cercato fortuna in altre terre, in altre nazioni, abbandonando il patto con Lui! Addirittura tanti giudei si trovavano a vivere in Egitto, erano tornati nella nazione dove come popolo erano stati schiavi per 400 anni!
Avevano dimenticato completamente la liberazione, ma anche la novità nella loro vita, cioè di poter godere della guida del Signore, vivere il privilegio della teocrazia di Dio, del Suo regnare sul popolo, di godere la vera giustizia, essere guidati al meglio … e invece vivevano di nuovo lontani da Lui, si erano dati all’idolatria ed erano tornati (come avevano desiderato in modo folle e ribelle i loro avi, cioè di tornare indietro, nella schiavitù) a vivere in Egitto!

Geremia cita la città di Tof e Tafanes, due località in Egitto (Tof più volte citata nello stesso libro di Geremia), che evidentemente ospitavano una grossa concentrazione di giudei …

Nel modo in cui Dio descrive il suo giudizio, vediamo che sta facendo notare al popolo giudaico che si stava facendo male da solo, cioè tutte le conseguenze che stavano subendo erano il frutto del loro atteggiamento di abbandono del timore del Signore, di abbandono del patto con Dio e quindi subirne le conseguenze …

Avrebbero dovuto vedere chiaramente gli effetti delle loro scelte folli, ma sembravano non vederli … Tant’è che Dio fa notare come perfino gli abitanti di Tof e di Tafanes, loro ospiti, quelli che godevano il vantaggio dei lavoratori stranieri giudei, si stavano rivoltando contro di loro …

Quindi, in generale, era proprio il frutto delle loro scelte scellerate il vivere quelle conseguenze negative …

Immagini forti e chiare: Hai scelto di tornare a bere l’acqua del Nilo (Egitto) o di dissetarti dell’acqua dell’Eufrate, in Assiria … significa che stai tornando sulle tracce, nelle nazioni che ti hanno fatto soffrire, che sono state usate da Me per il giudizio che ho usato per punirti … Ma non hai imparato niente, come il proverbiale ‘cane che torna a rotolarsi nel suo vomito’!

Così, al versetto 19, il profeta in nome di Dio torna a ripetere la sentenza ed anche la ragione del giudizio … tutto quello che stava per accadere a Giuda era colpa sua, colpa delle sue scelte, colpa dell’essersi allontanato da Dio, di aver abbandonato il Signore, la Sua guida, il loro Padre, Colui che aveva aperto la strada davanti a loro, che aveva provveduto alle situazioni più disperate e disparate!

La verità è che ti stai suicidando da sola … Letteralmente: “La tua malvagità è quella che ti castiga; le tue infedeltà sono la tua punizione. Sappi dunque e vedi che cattiva e amara cosa è abbandonare il Signore, il tuo Dio, e il non aver di me nessun timore», dice il Signore, Dio degli eserciti.”!

Abbandonare il Signore, non avere timore di Lui, è veramente cosa “cattiva e amara”, è folle … Ma solo quando se ne vivono tutte le conseguenze probabilmente ci si rende abbastanza conto del danno che ci siamo causati!

Che il Signore ci protegga da questo tipo di atteggiamento, di scelta scellerata, e ci dia di essere sempre lucidi e riconoscenti, di scegliere sempre la buona parte, di cercare il Signore e di amarLo servirLo e temerLo con la giusta reverenza!

Questo è il tutto dell’uomo, ricorda Ecclesiaste, ma questo è anche il presupposto, il trampolino per l’accesso per Grazia all’eternità beata con il Signore!

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Chiesa Evangelica Isola

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