Geremia 1:6-8

“La risposta di Dio al senso di inadeguatezza di Geremia …”.

“[6] Io risposi: «Ahimè, Signore, Dio, io non so parlare, perché non sono che un ragazzo». [7] Ma il Signore mi disse: «Non dire: “Sono un ragazzo”, perché tu andrai da tutti quelli ai quali ti manderò e dirai tutto quello che io ti comanderò. [8] Non li temere, perché io sono con te per liberarti», dice il Signore.”.

La reazione di Geremia alla chiamata ineccepibile, chiara, innegabile del Signore è più che comprensibile, almeno da un punto di vista umano … perché le sue parole esprimono chiaramente il fatto che era ancora in età molto giovane (considerando anche che, culturalmente, per quel tempo “molto giovane” era piuttosto riferito alla capacità di sostenere il peso della responsabilità, quindi anche una persona di 20 anni,.per esempio, lo era). Quindi si comprende bene che la chiamata da Dio ad un compito così impegnativo, importante dal punto di vista spirituale, niente di meno che diventare profeta, cioè colui che annunciava la Parola di Dio alle nazioni, lo metteva in crisi ed in grande soggezione …

È interessante notare che le parole di reazione di Geremia Dio non le disprezza, non prende in giro il giovane, non fa come un genitore pessimo che si rivolge al figlio dicendo: “Stai zitto, che non capisci niente!”.

Quella di Dio è una risposta che non nega il fatto che effettivamente si trattava di un giovane ragazzo e di un compito davvero impegnativo … eppure è una risposta concreta e risolutiva!

Non dice semplicemente di non preoccuparsi, di non fare conclusioni affrettate, anzi accetta le contestazioni, ma le risolve: Tranquillo, la chiamata è mia!

Gli effetti della chiamata sono la dimostrazione che Dio può chiamare anche un ragazzo a servirLo, ma non semplicemente per sfruttare le possibilità della sua gioventù, anzi spiega la ragione e, come sempre, dichiara il Suo impegno e fedeltà: ci penso io, provvedo io a te!

Ci si potrebbe soffermare su tanti dettagli ma, nella sostanza, questa è la risposta alla reazione del ragazzo … In altre parole, Dio afferma, promette che avrebbe provveduto alle evidenti ed effettive carenze del ragazzo!

Erano carenze di scarsa esperienza di vita, di scarsa conoscenza, magari di assenza di capacità oratoria e di tutto quello che ci si aspetterebbe invece da un vecchio servo del Signore …

Ma è Dio che compensa, che provvede: farai come ti dirò di fare, non devi inventare nulla, non ti lascio solo …

Semplice e chiaro da capire: io sono il Signore, tu sei la mia creatura …Tu sei il mio servo, fai la mia volontà, andrai da quelli da cui ti mando io, dirai ciò che ti dirò io … non è una scelta, una responsabilità di Geremia per il risultato, è Dio che lo garantisce!

Certo, è un impegno gravoso, direi impossibile per il profeta … Proprio perché è portavoce di Dio, infatti credo ch questo sia l’aspetto, la parte della risposta più importante …

Non potrai dire niente di più e niente di meno di quello che io ti dico e quindi non avrai nessuna responsabilità nella scelta delle espressioni, dei contenuti, dei termini con cui presenterai la mia Parola …

Può sembrare un atteggiamento troppo perentorio, troppo arrogante quello di Dio nei confronti di questo ragazzo titubante e timoroso?

Se siamo tentati di pensarlo e perché tendiamo a misurare Dio usando il metro di misura umana, cioè come se il Signore, il Creatore, fosse un essere umano che eventualmente contratta con il suo sottoposto sul risultato da ottenere, le risorse a disposizione , ecc.

Invece il Creatore ha scelto fra le sue creature una in particolare per svolgere un compito, in quel preciso periodo, sotto il regno di Joiachim, per presentare la Parola di Dio con fedeltà …

Non c’è niente da eccepire nulla da dire o da ridire, ma la cosa più straordinaria resta il fatto che Dio ha dichiarato a chiare lettere che sarà Lui a risolvere tutti i problemi giustamente sollevati dal giovane ragazzo: andrai da chi ti mando, dirai quello che ti dico e senza temerli!

No, non devi avere nessun timore di loro, non c’è ragione perché Io sono con te!

Se imparassimo e ricordassimo che è Dio che si fa carico della parte difficile, impossibile della nostra vita, del nostro compito, se pensassimo al fatto che quando Dio cammina davanti a noi ogni situazione è ‘spianata’ dalla Sua forza e saggezza … Se imparassimo ad ascoltare con attenzione queste parole di Dio, questi modi in cui Egli ci mostra la realtà alla luce della Sua presenza e della Sua sovranità, tenendo cioè conto della Sua potenza, la Sua strategia, la sua Signoria, il modo in cui Egli gestisce le cose … Allora tutta la nostra impossibile realtà diventerebbe un Sì ed un Amen!

Non solo ogni cosa diventa da non temere, ma anche tranquillamente affrontabile con i Suoi mezzi!

È una bella lezionenche certamente umilia il nostro orgoglio, ma ricordiamoci che la nostra vita, comprese le difficoltà, appartiene a Dio!

È davvero incoraggiante poterci affidare a Dio e fidarci di Lui completamente, credere che Egli cammina davanti a noi, che non ci mette in difficoltà, non ci chiede mai nulla per la quale non provveda anche a risolvere, supportare, compensare le nostre carenze, la nostra miseria, a Dio modo e a Suo tempo … e quando non ce la facciamo, quando serve davvero, è disposto anche a portarci in braccio, a liberarci, a portarci oltre ciò che mai potremmo affrontare da soli …

Io voglio impararlo e ricordarmelo …

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Chiesa Evangelica Isola

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